Decreto Ristori bis: che cos’è e perché è utile alle imprese

La seconda ondata della pandemia di coronavirus ha costretto il Governo a elaborare delle nuove restrizioni sia per le attività commerciali che nei riguardi della mobilità, uniche armi disponibili per contenere il contagio e tutelare il corretto funzionamento delle strutture sanitarie. Naturalmente c’è un prezzo da pagare: numerose aziende – di tutte le categorie – stanno soffrendo enormi danni economici, così gravi da determinarne, in alcuni casi, la chiusura definitiva. Per fronteggiare questa condizione di grave difficoltà, e di enorme incertezza, è stato recentemente approvato il Decreto Ristori Bis: come accaduto tra Marzo e Maggio, le categorie di imprese più colpite dalla pandemia potranno contare su un sollievo statale erogato sotto forma di bonifico su conto corrente, e su una serie di altre misure utili a risanare il quadro economico aziendale in questo delicatissimo periodo. In questo articolo, scopriremo quali sono i ristori previsti nel Decreto Ristori Bis, quale la platea di riferimento e come fare per ottenere i bonus.

DL Ristori Bis: tutti i dettagli

Il Decreto Ristori Bis è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 10 Novembre 2020. Si tratta, in sostanza, di una ridefinizione e di un ampliamento dei beneficiari già determinati all’interno del Decreto Ristori pubblicato il 27 Ottobre 2020.

I destinatari dei vari contributi sono identificati tramite codice ATECO nei 3 allegati del DL Ristori Bis. Non tutti gli imprenditori potranno dunque usufruire del contributo a fondo perduto; inoltre, alcune categorie imprenditoriali potranno contare su altri tipi di agevolazione, come ad esempio la sospensione del pagamento della seconda rata IMU, o la sospensione per il pagamento di alcuni contributi per i propri dipendenti. Inoltre, nel DL Ristori Bis viene estesa la cassa integrazione per il coronavirus, con richieste effettuabili entro il 15 Novembre 2020.

Contributo a fondo perduto: come funziona, quali sono le categorie che ne beneficiano, come richiederlo

L’ammontare del contributo a fondo perduto è determinato all’interno del DL 137 del 28 Ottobre 2020, o Decreto Ristori. Il DL Ristori Bis ridefinisce i beneficiari del contributo, e introduce un aumento dell’ammontare destinato alle imprese. L’aumento varia dal 150 al 200%; naturalmente, le imprese più duramente colpite (come ad esempio i ristoratori, gli operatori del settore culturale e turistico) otterranno bonus più consistenti. Per una lista degli aventi titolo ai contributi a fondo perduto, con codici ATECO, è possibile consultare il Decreto Ristori Bis a questo link, e cliccare sull’allegato I.

Il DL Ristori Bis prevede, inoltre, l’erogazione di ulteriori contributi a fondo perduto, dedicati a tutte quelle attività commerciali e imprenditoriali – in zona arancione e rossa – che stanno soffrendo per gli effetti delle chiusure. Parliamo di attività come i grandi magazzini, dei commercianti di abbigliamento, filati e merceria, della vendita di mobili, e di altre attività di commercio al dettaglio. La lista completa di tutti i beneficiari è disponibile all’allegato II del Decreto Legge, il cui link è nel paragrafo qui sopra.

Attenzione: il contributo sarà erogato solo se il fatturato di Aprile 2020 è inferiore di almeno 2/3 al fatturato dello stesso periodo dell’anno precedente.

Chi ha già ottenuto un bonus grazie ai precedenti ristori otterrà il contributo del Decreto Ristori Bis in maniera automatica, senza bisogno di ulteriori richieste, direttamente sul conto corrente su cui erano già stati ricevuti i precedenti bonus. Chi, invece, non ha mai richiesto i precedenti ristori, dovrà effettuare una specifica richiesta sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

Il contributo a fondo perduto non potrà superare i 150 mila euro d’importo per singola impresa.

Novità per lavoratori autonomi, intermittenti, dipendenti determinati

Anche alcune categorie di lavoratori sono state pesantemente danneggiate dall’emergenza coronavirus. Parliamo dei lavoratori autonomi, intermittenti, stagionali o dipendenti a tempo determinato di alcune specifiche categorie: i lavoratori dello spettacolo, quelli del settore culturale, i lavoratori in stabilimenti balneari e termali, e dei lavoratori nel settore del turismo. Tutte queste categorie professionali potranno ottenere un contributo una tantum pari a 1000 euro.

I lavoratori nel settore dello sport otterranno, invece, un contributo una tantum pari a 800 euro.

Anche questo contributo verrà erogato in maniera completamente automatica sui conti correnti degli aventi diritto che hanno già ottenuto altri bonus legati all’emergenza coronavirus; se, invece, non hai ancora richiesto alcun bonus ma vuoi richiedere questo specifico ristoro, dovrai farlo tramite il portale dedicato sul sito di Agenzia delle Entrate.

Non solo contributi a fondo perduto: altri aiuti alle imprese presenti nel DL Ristori Bis

Le imprese elencate nell’Allegato II del DL Ristori Bis sono sollevate dal pagamento della seconda rata dell’IMU, teoricamente dovuta entro il 16 Dicembre 2020. È importante sottolineare che il proprietario dell’immobile deve essere il gestore dell’attività commerciale che viene svolta in loco.

Anche le aziende dello spettacolo e del turismo godono dell’esenzione IMU; in questo caso, però, non è necessario che il titolare dell’azienda coincida con in proprietario dell’immobile.

Sono inoltre sospesi – per alcune categorie di attività segnalate all’interno del Decreto Legge – i versamenti dovuti a Novembre 2020. Tra i versamenti sospesi ricordiamo:

  • Versamento IVA
  • Versamento delle addizionali regionali e comunali
  • Versamento dei contributi previdenziali e assistenziali per i propri dipendenti, esclusa INAIL

Tali versamenti sono solo sospesi; il saldo dovrà essere corrisposto entro e non oltre il 16 Marzo 2021. Il termine ultimo per il versamento dell’imposta sui redditi e dell’IRAP viene, invece, prorogato al 30 Aprile 2021.

Per i cittadini delle zone rosse

Nel DL Ristori Bis torna il bonus baby sitter, limitato, però, solo ai cittadini delle zone rosse. Il Bonus potrà essere richiesto solo da una figura genitoriale; se i genitori sono 2, il bonus potrà essere richiesto alternativamente. Attenzione: tale bonus potrà essere richiesto solo se il lavoro dei genitori o del tutore legale non può essere svolto da remoto.

Per informazioni più dettagliate riguardanti la platea di riferimento del DL Ristori bis, e di tutti i benefici economici per tamponare l’emorragia economica causata dal coronavirus, consigliamo di visionare direttamente il decreto legge a questo link; oppure, attendere la pubblicazione della classica guida all’uso dei bonus da parte di Agenzia delle Entrate.