Decreto Liquidità per imprese e professionisti: quali saranno gli aiuti?

Decreto Liquidità: come imprese e professionisti possono fronteggiare l’emergenza sanitaria

Il Decreto Liquidità Imprese è entrato in vigore il 9 aprile 2020 con la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e contiene una serie di provvedimenti per sostenere i professionisti e le imprese che si trovano ad affrontare la crisi causata dall’emergenza sanitaria. Il Governo ha studiato una serie di nuove misure e ha potenziato alcune strategie già esistenti per risollevare l’economia nazionale dallo stallo causato dalla pandemia. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta. 

L’emergenza sanitaria Covid-19, il blocco delle attività produttive e le misure di distanziamento sociale hanno inflitto un colpo durissimo all’economia nazionale e solo un poderoso intervento da parte dello stato può iniettare un po’ di vitalità. Il Governo ha studiato una serie di misure di sostegno per le imprese e i professionisti che si esplicitano nella forma di aiuti economici e fiscali. Sono state potenziate le misure di accesso agevolato al credito per piccole e medie imprese, la proroga delle scadenze fiscali previste in marzo, aprile e maggio e una serie di ammortizzatori sociali.

Il Decreto Liquidità è costituito da 44 articoli che disciplinano lo stanziamento di 4 miliardi di euro, le misure sono state rese attuabili dal decreto di aprile tuttavia, da più parti, vengono sollevati dubbi sulla piena realizzazione di queste misure in considerazione del gravoso peso della burocrazia.  Ma anche su questo piano, si è cercato di snellire i procedimenti attraverso un accesso diretto alle fonti, una ripartizione delle competenze tra Stato, regioni, istituti di credito e Agenzia delle Entrate.

Cosa prevede il Decreto?

Il testo definitivo del Decreto è frutto di un acceso dibattito tra i vari Ministeri e le parti sociali. Creare delle condizioni favorevoli per la ripartenza dell’Italia è un compito molto arduo giacché sui mercati gravano problemi già esistenti e una crisi che ormai ha raggiunto proporzioni mondiali. Ecco i provvedimenti più significativi riportati in Gazzetta Ufficiale:

  • misure agevolate per l’accesso al credito con garanzia statale che varia dal 90% al 100%;
  • sostegno della liquidità;
  • golden power a sostegno delle imprese considerate strategiche;
  • proroga delle scadenze fiscali e contributive;
  • differimento del Codice della Crisi d’Impresa e delle procedure di insolvenza.

Fondo di garanzia per PMI

Per favorire la liquidità di piccole e medie imprese sono state ampliate le potenzialità del Fondo per garantire fino a 100 miliardi di euro anche alle imprese che hanno fino a 499 dipendenti. Lo snellimento delle procedure burocratiche agisce su tre versanti:

  • garanzia al 100% per i prestiti di importo non superiore al 25% dei ricavi. I prestiti possono essere erogati dalle banche senza necessità di placet da parte del Fondo;
  • garanzia al 100% (di cui solo il 90% è garantito dallo stato) per i prestiti di importo superiore al 25% dei ricavi fino ad un massimo di 800.000 euro;
  • garanzia al 90% per i prestiti fino a 5 milioni di euro.

Inoltre le imprese possono attingere ai prestiti attraverso la garanzia SACE. Questa misura è destinata a grandi aziende, a PMI e ai lavoratori autonomi che, non potendo più accedere al Fondo Centrale di Garanzia, possono ottenere, fino al 31 dicembre 2020, una garanzia di SACE sui finanziamenti bancari concessi alle seguenti condizioni:

  • non possono essere concessi finanziamenti di durata superiore ai 6 anni;
  • l’azienda beneficiaria non deve rientrare nell’elenco delle imprese a rischio ante febbraio 2020;
  • le richieste non devono essere superiori al 25% del fatturato annuo del 2019;
  • l’impresa deve rinunciare alla distribuzione dei dividendi nei 12 mesi successivi all’erogazione del prestito e impegnarsi a gestire l’assetto occupazionale attraverso i patti sindacali.

La normativa del Golden Power

Le misure speciali contenute nel Decreto Liquidità estendono l’applicazione del Golden Power a tutti gli ambiti ritenuti strategici per l’economia nazionale. Il Governo italiano si riserva di bloccare l’acquisizione da parte di enti o istituzioni straniere di attività considerate espressione dell’interesse produttivo nazionale. Il Golden Power tradizionalmente è attivo per i settori delle infrastrutture critiche e della difesa viene esteso anche agli ambiti creditizio, finanziario, assicurativo, acqua, energia, trasporti, salute, sicurezza alimentare, intelligenza artificiale, robotica, cybersecurity, semiconduttori.  Per garantire l’efficacia dell’applicazione, è stato istituito l’obbligo alle aziende di comunicare le acquisizioni societarie e la possibilità del Governo di intervenire con poteri d’ufficio contro quelle aziende che non rispettano tali obblighi di comunicazione.

Misure fiscali

Uno degli aspetti di maggiore interesse per gli imprenditori e per i titolari di piccole attività riguarda i provvedimenti di natura fiscale. L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che la scadenza di tutti i contributi dovuti entro il 16 aprile e il 16 maggio viene spostata al 30 giugno 2020. Possono godere di questo beneficio tutti i soggetti che esercitano un’attività d’impresa, arte o professione e hanno il domicilio, la sede fiscale o la sede operativa situata nelle provincie di Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e Piacenza indipendentemente dai ricavi del periodo precedente alla diffusione della pandemia.

La stessa riduzione si può applicare a tutte le attività produttive attive in altre zone della penisola che, a causa dell’emergenza Coronavirus, hanno subito una riduzione dei guadagno pari ad almeno il 50%.

I versamenti in sospeso devono essere saldati in un’unica soluzione oppure attraverso cinque rate a decorrere dal mese di giugno.

Differimento delle procedure di insolvenza

La crisi economica scatenata dall’emergenza sanitaria sta mettendo seriamente in crisi la sopravvivenza di molte attività redditizie. Il colpo è avvertito con maggiore gravità da tutti quegli imprenditori che non navigavano in buone acque già prima dello scoppio della pandemia. Per sopperire alle difficoltà di queste aziende, il Governo ha deciso di subordinare lo stato di insolvenza all’emergenza epidemiologica ponendo un blocco, per un periodo limitato, alla presentazione delle istanze di insolvenza. Questo blocco riguarda tutte le imprese (anche quelle soggette a liquidazione amministrativa). Il periodo di blocco rappresenta una parentesi di cui non si terrà conto nel computo per la dichiarazione del fallimento o della presentazione di azioni di revoca.