Coronavirus e imprese: cosa prevede il decreto Cura Italia

La crisi da SARS-Cov-2 non coinvolge solo il sistema sanitario: le (indispensabili) regole per combattere la diffusione di questo virus, lo stato d’emergenza e il lockdown hanno messo a dura prova il tessuto produttivo, e l’economia italiana. In tutto il mondo, abbiamo assistito ad una forte diminuzione della domanda di beni e servizi, eccettuati i generi alimentari; la chiusura forzata ha privato numerosissimi imprenditori degli introiti per ben 2 mesi, mentre le regole che verranno applicate al termine del lockdown – distanziamento sociale, ad esempio – potrebbero rendere molto complicata la ripresa delle attività.

In uno scenario complesso come questo, il governo italiano ha messo a disposizione di tutte le imprese una serie di aiuti, dalla sospensione del versamento dei tributi dovuti fino alla semplificazione dell’iter per richiedere (e ottenere) la cassa integrazione per i propri dipendenti. Vediamo, ora, quali sono i principali aiuti messi a disposizione degli imprenditori e quali sono i requisiti per la richiesta.

Tutte le misure a sostegno delle imprese

Il decreto Cura Italia, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 17/03/2020 e in vigore dalla stessa data, contiene numerose norme a sostegno delle imprese. In particolare, possiamo suddividere gli aiuti nelle seguenti categorie:

  • Misure relative agli ammortizzatori sociali (CIG) e di sostegno ai lavoratori anche a fronte della riduzione dell’attività lavorativa
  • Misure a sostegno della liquidità, tramite sistema bancario
  • Misure a sostegno della liquidità, tramite nuove normative fiscali

Nota bene: alla data odierna, non sono ancora state definite nel dettaglio tutte le modalità di accesso agli aiuti. Per questa ragione, in questa guida, potrai trovare solo alcuni dei requisiti di accesso finora stabiliti.

Per leggere il decreto legge Cura Italia del 17/03/2020, così come pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ti basterà cliccare su questo link.

Le misure relative agli ammortizzatori sociali: la cassa integrazione

A seguito dell’emergenza coronavirus, numerose aziende hanno dovuto chiudere, o diminuire la produzione a causa della forte flessione della domanda. Il governo italiano, nel decreto Cura Italia, prevede l’accesso agevolato alla CIG per qualsiasi categoria imprenditoriale: industria, artigianato, logistica e servizi, studi professionali. La cassa integrazione per eventi relativi a Covid-19 può essere richiesta per tutti i lavoratori dipendenti, anche con contratto a tempo determinato o di somministrazione. Sono esclusi dalla CIG i lavoratori appartenenti a profili dirigenziali.

La richiesta dovrà essere inoltrata al Fondo di competenza. La causale da indicare sulla richiesta è, semplicemente, “Emergenza Covid-19”; per le richieste di CIG determinate dalla pandemia, le modalità di erogazione e i controlli a cui verrà sottoposta l’azienda saranno più snelli e rapidi del solito. La CIG per l’emergenza coronavirus potrà essere erogata per periodi di tempo limitati, che variano a seconda della categoria imprenditoriale a cui si appartiene: per maggiori informazioni su questi aspetti, consigliamo di consultare l’utile Bussola sui Decreti a cura de Il Sole 24 Ore.

Le misure a sostegno della liquidità, tramite il sistema bancario

Le misure a sostegno della liquidità delle imprese tramite il sistema bancario sono essenzialmente 2: delle misure di moratoria sulle linee di credito già esistenti, e un fondo di garanzia pubblico per la richiesta di apertura di nuovi finanziamenti. Entrambe le misure sono destinate alle micro imprese (partite IVA) e alle PMI, ossia alle imprese con meno di 250 dipendenti e un fatturato totale inferiore ai 50 milioni di euro. Queste misure vengono applicate alle imprese di tutti i settori.

La moratoria per le linee di credito delle PMI prevede:

  • L’impossibilità, da parte delle banche, di revocare gli importi a credito già accordati prima del 17 Marzo;
  • La sospensione del pagamento delle rate dei finanziamenti fino al 30 Settembre 2020;
  • L’impossibilità di modificare le condizioni sui prestiti, per tutti i prestiti non rateali con scadenza prima del 30 Settembre 2020.

Per maggiori informazioni su questa moratoria, consigliamo di consultare la pagina dedicata sul sito web del Ministero dell’Economia e Finanza, a questo link.

Il fondo di garanzia per le PMI prevede:

  • Importo massimo garantito: 5 milioni di euro
  • Garanzia erogata a titolo gratuito
  • Cumulatività con altre forme di garanzia in alcuni casi particolari (a.e. investimenti immobiliari per il settore turistico alberghiero)
  • Non verranno tenuti in considerazione, dall’istituto di credito, gli indicatori di andamento aziendali in quanto probabilmente deteriorati a causa dell’epidemia

Questo fondo di garanzia pubblico permette alle PMI di accedere molto più facilmente, e molto più rapidamente, alle linee di credito bancarie. Va ricordato, però, che è compito del singolo istituto di credito (e non dello Stato) l’organizzare, secondo questa nuova normativa, l’erogazione del credito. In questa particolare situazione, in cui numerosi imprenditori richiederanno l’accesso a questa linea di credito agevolata, i tempi di erogazione potrebbero essere lunghi: per questa ragione, è importante muoversi con la massima tempestività. Per maggiori informazioni sul funzionamento del fondo di garanzia, rimandiamo nuovamente all’utile sezione de Il Sole 24 Ore, consultabile a questo link.

Le misure a sostegno della liquidità, tramite le nuove normative fiscali

La nuova normativa di aiuti alle imprese prevede anche un ricco set di norme per alleggerire la pressione fiscale durante questo delicato periodo. Innanzitutto, è prevista la sospensione dei versamenti dei tributi per un’ampia selezione di imprese, inclusi i lavoratori autonomi in partita IVA. Inoltre, è previsto un bonus affitto per tutte quelle imprese che hanno dovuto chiudere la propria attività commerciale a seguito dell’emergenza coronavirus; infine, è previsto un credito d’imposta fino a 20 mila euro, pari al 50% delle spese documentate, per la sanificazione degli ambienti aziendali.

La sezione del decreto Cura Italia relativa agli alleggerimenti fiscali per le imprese include numerose indicazioni variabili a seconda della categoria imprenditoriale a cui si appartiene. Per questa ragione, ci risulta impossibile includere in questa breve guida delle indicazioni più precise: per la lettura del decreto nella sua interezza, rimandiamo a questo link del Governo, e più specificatamente alla lettura degli articoli dal 60 al 71, Titolo IV. Per sapere se anche la tua azienda può accedere a queste agevolazioni fiscali, ti consigliamo di richiedere un consulto al tuo commercialista; per avere un’idea della possibilità di accesso alle agevolazioni, puoi utilizzare il quiz del Sole 24 Ore linkato poco sopra: rispondendo alle domande potrai sapere se la tua azienda soddisfa i requisiti, per ora stabiliti, per l’accesso alle agevolazioni.