Bonus bancomat 2021: come funziona e chi può richiederlo

Nel corso dell’ultimo periodo, tra un decreto ristori e un bonus fiscale impresa, il governo italiano ha contribuito al rilancio dell’economia locale che ha subito gli effetti di una forte crisi dovuta alla diffusione della pandemia Covid-19. Ma in questo articolo non si parlerà solo del Bonus Bancomat. Ma anche della situazione della misura che l’ha preceduta, ovvero del Cashback di Stato. E si accenneranno a ulteriori agevolazioni fiscali per le imprese e le partite IVA. In questo momento, le misure per incentivare gli acquisti tracciabili si limitano a questi beneficiari, ma non è detto che possano tornare a estendersi ai cittadini che ancora effettuano la maggior parte delle transazioni utilizzando i contanti.

Utilizzo dei contanti

Prima di parlare dei bonus fiscali 2021, è bene comprendere come e in che misura si fa ricorso al pagamento in contanti in Italia. Questa è una faccenda che la politica e le associazioni lavorative portano avanti da diversi anni. In particolar modo, si incoraggia l’utilizzo delle alternative ai contanti come uno dei modi più efficaci di contrastare l’evasione fiscale. Bankitalia, in un rapporto del 2016, ha affermato di come i cittadini effettuassero l’85,9% delle transazioni monetarie in contanti. In particolar modo per gli acquisti che richiedono somme ridotte. Nel 2019, sia il Movimento 5 Stelle che Confindustria hanno avanzato delle proposte di legge atte a estendere e potenziare i pagamenti con la carta di credito obbligatori (fonte: AGI).

Nel 2020, è incrementato il numero delle transazioni effettuate tramite la carta di credito a causa dei diversi lockdown. Ciononostante, durante il mese di giugno, lo Stato ha introdotto un bonus fiscale impresa del 30% per i pagamenti di spese fisse e commissioni effettuati con carte di credito che beneficiava anche i professionisti, sia liberi che associati. Il bonus si poteva richiedere presso l’Agenzia delle Entrate in forma telematica. E tuttavia, concorreva alla formazione del reddito ai fini d’imposta. Allo stesso tempo, dal 1 luglio, la soglia di utilizzo dei contanti è stata abbassata da un massimo di 2.999,99 euro a un massimo di 1.999,99 euro (fonte: La Legge per Tutti).

Il Cashback di Stato

Dopo il bonus fiscale impresa, il Decreto Ministeriale numero 156 del 24 novembre 2020 ha introdotto il Cashback di Stato. Il programma beneficiava sia coloro che fanno gli acquisti che coloro che mettono a disposizione dei clienti sia merci che servizi. Il governo ha stanziato 2,2 milioni di euro per il 2020. Per il 2021 e il 2022, erano stati stanziati rispettivamente 1,750 e 3 miliardi di euro. La misura, dopo un periodo di sperimentazione dall’8 al 20 dicembre, avrebbe dovuta essere messa in atto nel corso di tre periodi: da gennaio a giugno 2021, da luglio a dicembre 2021 e da gennaio a giugno 2022. (fonti: Pagamenti Digitali e Agenda Digitale).

Proprio per incentivare l’uso delle carte di credito, si poteva partecipare al Cashback di Stato con l’app IO e lo Spid, l’identità digitale che ha sostituito i codici e le password necessari per accedere a siti come quello di INPS e Poste Italiane. C’era sia un rimborso massimo di 300 euro all’anno che un super rimborso di 1500 euro ai 100.000 partecipanti che hanno effettuato più transazioni nel corso di un semestre. Il governo ha sospeso l’iniziativa per il periodo da luglio a dicembre 2021. Ma non si esclude che possa riattivarla per il periodo da gennaio a giugno 2022. Nel frattempo, c’è una nuova iniziativa (fonti: https://io.italia.it/cashback/, Trend Online e Qui Finanza).

Il Bonus Bancomat 2021

Il Decreto Legge numero 99 del 30 giugno 2021 ha introdotto il Bonus Bancomat. Il governo ha concepito questa misura per lo stesso scopo per cui aveva concepito il Cashback di Stato, ovvero per ridurre l’evasione fiscale. Ma questa volta i destinatari sono solamente gli esercenti e i liberi professionisti con la partita IVA, e non più i cittadini. I suddetti possono richiedere il bonus all’atto della consegna della documentazione su fattore e scontrini al proprio commercialista, in modo che lo Stato effettui il calcolo specifico in base alla situazione. La scadenza è stata fissata per il 30 giugno 2022 (fonti: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Trend Online).

Questo bonus fiscale impresa prevede un incentivo del credito di imposta dal 30% al 100% sulle commissioni, ma non solo. Gli esercenti e i liberi professionisti possono altresì godere di un bonus che va dai 160 euro ai 360 euro per il noleggio o l’acquisto di un pos. La misura favorisce in particolare l’acquisto e l’utilizzo di pos di ultima generazione. Le transazioni effettuate che saranno prese in considerazione saranno quelle dal 1 luglio 2021 al 30 giugno 2022. In origine c’era già stato uno sconto del 30% sulle commissioni. Adesso, si potrà godere di uno sconto che arriva addirittura al 100%. Ergo, non ci sarà alcuna commissione (fonte: Trend Online).

Altre agevolazioni fiscali

Le imprese possono beneficiare anche di ulteriori bonus fiscali. Per esempio, il Bonus Sanificazioni che rimborsa il 30% della spesa sostenuta per la sanificazione e l’acquisizione dei dispositivi di protezione durante il periodo tra giugno e agosto 2021. Il termine per richiederlo è il 4 novembre 2021 e si può usufruirne nella dichiarazione dei redditi 2022 o tramite il modello F24 per il pagamento delle tasse, delle imposte e dei contributi. Inoltre, le partite IVA possono richiedere il bonus contributi INPS destinato ai lavoratori autonomi per un importo fino ai 3.000 euro. Con questo bonus, questi professionisti sono esonerati dal versamento dei contributi per un anno (fonti: Il Giorno e Investire Oggi).

Il bonus fiscale impresa: conclusione

Come è già stato detto, il Bonus Bancomat sta temporaneamente rimpiazzando il Cashback di Stato, eliminando i cittadini dalle categorie che possono beneficiare di tale agevolazione. Come il sito ufficiale dell’app IO ha dichiarato, gli acquirenti possono tornare a parteciparvi dal periodo tra gennaio e giugno del 2022. Ma nel frattempo, non si esclude che vengano introdotte altre misure più complete, più vantaggiose per i beneficiarie e più efficaci nella lotta contro l’evasione fiscale. Specialmente per quanto riguardano gli scontrini e le fatture emesse dagli esercenti. A tal proposito, solo nel 2020 la Guardia di Finanzia ha individuato 3.546 evasori totali. Nonché 19.209 lavoratori irregolari o in nero (fonte: Il Messaggero).