Agevolazioni per le imprese dell’agroalimentare

Buone notizie per tutte le aziende che operano nel settore agroalimentare, che potranno contare su nuovi incentivi in arrivo dal Fondo per il sostegno alle eccellenze della gastronomia e dell’agroalimentare italiano.
Si tratta di 11 milioni destinati a ben 501 imprese, che per dimensioni e caratteristiche sono state ammesse alla misura chiamata Macchinari e beni strumentali.
Entriamo maggiormente nel dettaglio e scopriamo quali possono essere i vantaggi di questa manovra per l’economia globale del settore e, nello specifico, per le singole aziende.

A chi si rivolge questo provvedimento

Abbiamo parlato in generale del settore agroalimentare, ma a quali realtà si rivolgono veramente i fondi stanziati da 11 milioni?
In particolare, le aziende destinatarie del contributo saranno quelle inerenti la ristorazione, la pasticceria e la gelateria, con lo scopo di aiutarle nell’acquisto di nuovi macchinari propedeutici alla modernizzazione del lavoro.
L’obiettivo, infatti, è competere con le aziende più innovative e tecnologiche nazionali e internazionali, elevando anche le realtà più piccole e locali grazie a liquidità a fondo perduto.
Molto spesso, infatti, queste piccole aziende vorrebbero crescere e migliorare dal punto di vista tecnologico, ma sono limitate dalla mancanza di fondi e dall’impossibilità di compiere un investimento iniziale sostanzioso.
Questa può essere un’occasione unica per fare un upgrade e migliorare il business, quindi vediamo in cosa consiste l’agevolazione e in quale misura può essere richiesta dalla singola attività.

In cosa consiste l’agevolazione promossa dal Fondo per il sostegno alle eccellenze della gastronomia e dell’agroalimentare italiano

Per quanto riguarda l’importo massimo erogabile, parliamo di un contributo a fondo perduto, che non può eccedere la somma di 30.000 euro, ricevendo una percentuale massima del 70% dei costi relativi all’acquisto di macchinari.
Questi devono essere legati al settore della ristorazione, gelateria e pasticceria, comprendendo, a titolo esemplificativo e non esaustivo, piccoli e grandi elettrodomestici, strumenti per la lavorazione delle materie prime o lo smaltimento degli scarti.
Non si tratta comunque dell’unica agevolazione che sarà messa a disposizione dei contribuenti, in quanto nelle prossime settimane saranno emessi ulteriori decreti da parte del Ministero, con lo scopo di usare tutti i 56 milioni che sono stati stabiliti come fondo per il settore.
A parlare di queste agevolazioni è stato il Ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida, che ha mostrato la propria soddisfazione per l’adesione delle imprese all’iniziativa, sempre più interessate a migliorare e sviluppare il lavoro in senso moderno e tecnologico.

Quali sono i vantaggi di una manovra di questo genere sul settore agroalimentare

Quali sono i vantaggi di una manovra di questo genere sul settore agroalimentare

Permettere lo sviluppo tecnologico delle aziende più piccole

Le piccole aziende sono spesso bloccate nella loro dimensione non per mancanza di idee o di iniziativa, ma perché i fondi a disposizione non permettono di investire sulla tecnologia e lo sviluppo.
Una manovra di questo genere incentiva all’acquisto di macchinari e strumenti utili a migliorare il proprio lavoro, coprendo il 70% della spesa su una cifra massima piuttosto elevata di 30.000 euro.
Si tratta di un modo per aumentare il business e rientrare rapidamente della piccola parte dell’investimento pagato, far crescere l’azienda e superare la concorrenza per quanto riguarda le moderne tecniche di produzione e lavorazione della materia prima.

Risollevare le attività in difficoltà

La crisi economica generata dal Covid e dalle vicende internazionali, come ad esempio le guerre in Ucraina e nella striscia di Gaza, hanno portato molte imprese a rivedere il proprio fatturato, a causa della paura delle persone di spendere e della minore possibilità economica.
Le attività di ristorazione, pasticceria e gelateria hanno pertanto attraversato dei periodi poco redditizi, pure a seguito delle restrizioni e dell’impossibilità di ritrovarsi in luoghi chiusi e affollati.
Alcune aziende sono riuscite a riprendersi e proseguire, anche grazie a fondi propri che sono stati immessi nei momenti di necessità, altre hanno maggiormente subito il contraccolpo e attualmente si ritrovano a navigare in acque poco sicure.
Quando l’impresa è in difficoltà il modo migliore per risollevarla è investire su materiali e strumenti, così da innalzare la qualità del prodotto che si propone e fidelizzare una clientela più ampia.
La manovra del Ministero punta pertanto sia sulle società in ascesa, che hanno bisogno di un’ulteriore spinta per entrare nell’elite del settore, sia su quelle che vivono una crisi o uno stallo, per evitare che le piccole, micro e medie imprese locali spariscano dal territorio e generino un danno economico.

Migliorare la qualità del prodotto e quindi del Made in Italy

Il Made in Italy è in generale una certezza quando si parla di prodotti agroalimentari, sia per quanto riguarda l’approvvigionamento delle materie prime, sia per la loro lavorazione e per il servizio offerto al cliente.
Tuttavia, la concorrenza europea e mondiale è al lavoro per ridurre il gap e utilizza spesso delle tecnologie avanzate per rendere qualitativamente e quantitativamente superiore la propria produzione.
Acquistare macchinari moderni per la ristorazione, la pasticceria e la gelateria permette al Made in Italy di mantenere costanti i propri standard elevati e in alcuni casi innalzarli, senza tralasciare la tradizione e la storia che da sempre legano i prodotti locali al territorio.
La fortuna del Made in Italy consiste proprio nella capacità di innovarsi senza perdere le proprie radici, offrendo ai clienti il top della filiera a un prezzo corretto.

Favorire una maggiore sicurezza sul lavoro

Il tema della sicurezza sul lavoro è sempre più all’ordine del giorno, anche a causa dei negativi fatti di cronaca che ogni tanto si sentono tramite i social media.
Le aziende sono tenute a mettere in sicurezza i luoghi di lavoro e fare in modo che questi siano salubri per i propri dipendenti.
I costi di adeguamento e modernizzazione in tal senso sono molto onerosi, quindi sono diverse le aziende che nel tempo hanno dovuto chiudere per l’impossibilità di rispettare determinati standard o si sono trovate a pagare multe davvero salate per aver subito controlli da parte delle autorità competenti, facendosi trovare inadempienti.
I fondi di 11 milioni promossi dal Ministero sono quindi volti anche all’acquisto di strumenti e dispositivi di sicurezza, promozione di corsi a tema e controlli più accurati.
Sarà pertanto possibile istruire tutto il personale e fare in modo che sia preparato a fronteggiare ogni emergenza che dovesse insorgere in cucine, laboratori e impianti industriali.

Minore impatto ambientale sul territorio

Una delle principali problematiche delle aziende italiane tradizionali, soprattutto se piccole o medie, è l’uso di macchinari tradizionali e di impianti che hanno ancora un impatto ambientale considerevole.
Il governo sta promuovendo una serie di iniziative legate al miglioramento di tale aspetto e le agevolazioni di cui stiamo parlando rientrano in questo quadro, poiché con i soldi a fondo perduto è possibile migliorare l’efficienza energetica degli stabilimenti, comprare elettrodomestici di classe superiore e sostituire i vecchi impianti inquinanti, con emissioni superiori alla normativa di legge e passibili di multe.
Lo scopo è preservare il territorio senza andare a intaccare il business, facendo crescere parallelamente il guadagno e il rispetto per l’ambiente circostante.

Assunzione di personale e introduzione di mezzi di intelligenza artificiale

Andando a risparmiare sull’acquisto di macchinari, è possibile pensare di allargare la propria azienda e assumere nuovo personale, così da ampliare il business e renderlo maggiormente efficiente.
Con le stesse agevolazioni si può pensare di utilizzare l’intelligenza artificiale per automatizzare alcuni processi e renderli rapidi ed efficienti, servendosi del suo potenziale nei settori dove può essere più utile.
Si tratta di una riorganizzazione dei sistemi operativi e dei modi di gestire l’azienda, senza eliminare la componente umana ma mettendole a disposizione tutta la tecnologia più moderna per migliorare la produzione e, di conseguenza, il fatturato periodico della società.

Ricaduta positiva su tutta la filiera agroalimentare

Un provvedimento come quello di cui stiamo parlando apporta un doppio beneficio al settore agroalimentare.
Aiutando infatti le singole imprese, i benefici ricadono positivamente su tutta la filiera, dal produttore al venditore finale.
Immagina quindi un ingranaggio dove tutte le componenti funzionano come un’orchestra e sono organizzate secondo la medesima modalità moderna, contando su strumenti attuali e tecnologici, nel quale la produzione fluisce in modo rapido e funzionale e il prodotto finale arriva al consumatore mantenendo elevatissimi standard qualitativi.
L’adesione delle aziende all’agevolazione lascia prevedere un futuro roseo in tal senso e un settore industriale che probabilmente sarà sempre più trainante per la nostra economia.

Quali requisiti devono avere le aziende per poter richiedere le agevolazioni?

Quali requisiti devono avere le aziende per poter richiedere le agevolazioni?

Tutte le aziende che desiderano richiedere le agevolazioni delle quali abbiamo parlato devono operare necessariamente nei settori ATECO 56.10.11 e 56.10.30, con regolare iscrizione al Registro delle Imprese da almeno 10 anni.
In alternativa sono ammesse quelle che trattano prodotti biologici, IGP, DOP, SQNPI e SQNZ.
Inoltre, devono possedere una regolare iscrizione all’INPS o all’INAIL ed essere in regola con tutti i pagamenti fiscali previsti fino all’anno in corso, senza avere pendenze o processi in corso.
Infine, non devono aver ricevuto altri aiuti di natura nazionale o internazionale, come quelli della Commissione Europea.
Tra le spese ammissibili è possibile citare l’acquisto di componenti e mezzi di trasporto, impianti o parti di impianti di vario genere, consulenze e beni usati e rigenerati.
Non sono ammesse spese inferiori a 516,56 euro e prodotti acquistati in permuta o con sconti e agevolazioni di altro tipo.
Per presentare la domanda è necessario accedere al portale di Invitalia e compilare tutta la modulistica prevista, allegando la documentazione che viene richiesta a testimonianza della spesa effettuata o di quella che si intende sostenere.
Essendo un contributo a fondo perduto, prima viene presentata la domanda e maggiore è la possibilità di accedere al beneficio, soggetto ad esaurimento in base al numero di persone che ne fanno richiesta, escludendo coloro che non posseggono le caratteristiche appena citate.
In alternativa, è possibile recarsi anche presso gli appositi sportelli e farsi aiutare dal personale autorizzato.


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