Quote di diritti di proprietà di opere cinematografiche in asta

Il cinema, dalle origini ad oggi. Evoluzione di un’arte intramontabile

Impossibile pensare che il cinema sia frutto di una scintilla isolata, in quanto dall’intuizione dei fratelli Lumiere a oggi si è dispiegato un percorso di crescita e cambiamento, strettamente connesso al progredire della tecnologia, ai mutamenti sociali e al cambiamento dei gusti e dei desideri delle persone.
Partiamo però dalla genesi, quando un fortunato 28 dicembre 1895 Louis e Auguste Lumière proiettarono quello che oggi definiremmo un piccolo spezzone di un minuto, passato alla storia come primo film a inquadratura fissa.
Le scene comiche e di attualità ottennero un successo inatteso, grazie all’idea dei due fratelli e all’uso del loro cinematografo, che proiettava immagini in movimento, ancora in bianco e nero e del tutto prive di suono.
Negli anni successivi l’interesse dilagante per questa innovativa forma di arte raggiunse Inghilterra e USA, dove venivano realizzati essenzialmente film di tipo documentale, che rappresentavano ad esempio operai in uscita dalla fabbrica o bambini intenti a consumare un pasto, nella loro dimensione domestica.
Gli appassionati di fiction devono invece ringraziare un precursore come George Mèliès, il primo a immaginare storie a più puntate, con Il viaggio nella luna, Il viaggio attraverso l’impossibile e La conquista del polo, rispettivamente prodotti nel 1902, 1904 e 1912.
Il cinema nasce quindi come un semplice esperimento tecnico e tecnologico, ma nel giro di un decennio si trasforma in un genere di intrattenimento fortemente apprezzato dal pubblico, che influenza abitudini, mode e costumi di intere nazioni.
A seguito della diffusione dei cinematografi vengono realizzate le prime sale allestite per permettere agli spettatori di godere della proiezione, oltre che create case produttrici e sviluppate figure specializzate che ruotano attorno a questo mondo sempre più complesso e articolato.
Nel corso degli anni si inizia a parlare di vera e propria industria cinematografica, con base in America dove incontra il suo maggiore sviluppo.
Nascono quindi nuove tecniche come il montaggio, oltre che il mito di Hollywood, grazie a un gruppo di produttori che, per dare vita a un proprio prodotto unico, si stabilirono in un sobborgo di Los Angeles e crearono le basi per lo sviluppo del cinema.
Solo successivamente alla nascita del cinema sovietico e tedesco viene introdotto il sonoro, con il primo film di ispirazione storica, Don Giovanni e Lucrezia Borgia, proiettato nel 1926.
Dagli anni ’20-’30 ad oggi sono stati apportati innumerevoli cambiamenti, differenziando i film in generi, utilizzando effetti speciali sempre più tecnologici e arrivando al 3D e 4D per rendere l’esperienza quanto più possibile reale.

La cessione di quote cinematografiche: come funziona?

Prima di entrare nel vivo delle aste cinematografiche delle quali parleremo, premettiamo che i film sono ormai diventati un bene economico, da sfruttare al massimo del loro potenziale per aumentare il business.
Per ottenere liquidità, quindi, sono diversi i proprietari dei diritti sull’opera che decidono di cederli in parte, permettendone anche lo sfruttamento a livello di immagine e di proiezione.
Questo consente a coloro che li acquistano di fare un buon investimento se il titolo è ancora apprezzato e viene trasmesso periodicamente sulle varie televisioni.
Le tv a pagamento, ad esempio, propongono film del passato in occasione di anniversari e ricorrenze, facendo rivivere la loro fama anche a distanza di tempo.

Due capolavori del cinema all’asta

Con scadenza delle offerte il 16 settembre 2024, il 18 settembre 2024 è prevista un’asta online dalle ore 15 alle ore 17, che consente di acquistare una percentuale sui diritti di proprietà di due film importanti per la storia del cinema, di tipo storico e biografico come di seguito andremo a vedere.

Il Ritorno di Cagliostro

Il Ritorno di Cagliostro risale al settembre 2003, prodotto da Cinico Cinema Srl, Rai Cinema, Istituto Luce, iscritto nel 2001 al Registro delle opere cinematografiche con il numero L9705.
Si tratta di una proiezione storica, ambientata nel 1947 a Palermo e presentata al Festival del Cinema di Venezia nella sezione controcorrente, proprio a voler testimoniare il suo spirito moderno e innovativo.
La storia racconta di due scultori stufi del loro anonimato e della realizzazione di semplici statue religiose a livello locale.
Grazie all’aiuto del vescovo di Palermo, riescono a realizzare una casa cinematografica, senza però ottenere il successo sperato e collezionando un flop continuo, a causa di attori scadenti presi dalla strada e direzioni discutibili.
La casa produttrice Trinacria decide pertanto di realizzare un film epico sulla vita di Cagliostro, ottenendo i finanziamenti da un barone decaduto e molto conservatore.
Alla direzione viene chiamato un regista ormai in declino, mentre l’attore principale è un certo Errol Douglas, vecchia gloria dell’industria cinematografica, ormai ridotto in miseria dalla sua dipendenza dall’alcol.
Le riprese si svolgono in un clima decadente, grottesco e tragicomico, con il culmine nella caduta di Douglas dalla finestra a causa di una violenta sbornia.
L’attore, reso pazzo dall’impatto, viene rinchiuso in una struttura e la casa produttrice fallisce miseramente.
Il film termina con la spiegazione di un nano, che racconta la vera storia della Trinacria, gestita non da scultori senza arte né parte, ma da mafiosi inseriti in un’importante cosca, quella di Lucky Luciano.
Parliamo di un film molto complesso, sviluppato su più piani, in grado di mostrare la realtà di un sud Italia invischiato e indolente, mascherata da un finto documentario.
Molto importante è anche la presenza di una donna, in quanto è la prima volta che la figura femminile compare in un duo siciliano, prima sempre sostituita da uomini.


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Come si svolge l’asta

La base d’asta, per ottenere il 2,2% dei diritti di proprietà e sfruttamento de Il Ritorno di Cagliostro, è di 16.177 euro.
L’offerta deve essere presentata tassativamente, entro le ore 12.00 del 16/09/24, inviando una pec all’indirizzo asset.om@pec.abilio.com.
Nella pagina dedicata a questo asset, messo a disposizione dal Tribunale di Palermo, sarà possibile scaricare l’avviso di vendita, il modulo A e la Relazione di Stima, così da poter valutare tutti i dati prima di procedere con la propria offerta.
Si tratta di un film iconico dei primi anni 2000, che può portare guadagni a coloro che entrano in possesso di una percentuale delle sue quote.

Io sono Tony Scott ovvero come l’Italia fece fuori il più grande clarinettista jazz

La storia di Tony Scott, raccontata tramite un documentario da amici, parenti, critici, musicisti e persone che lo conoscevano, viene prodotta da Cinico Cinema e Rai Cinema nel 2010, con una durata di 128 minuti.
La pellicola ha ottenuto una serie di importanti premi, partecipando al Festival del Cinema di Madrid del 2010, nella sezione documentari, al Locarno Film Festival nello stesso anno, fuori concorso, e al Vancouver International Film Festival 2010.
L’opera non è stata iscritta ad alcun registro, ma viene ancora oggi apprezzata universalmente per il suo modo di raccontare la storia di un bianco che ha saputo farsi apprezzare all’interno di una comunità chiusa di soli neri, quella del jazz, diventando un emblema di questo suggestivo genere musicale.
Nelle due ore di proiezione si susseguono interviste, ricordi e resoconti, che esulano dalla sola immagine pubblica di Tony Scott, a favore di una dimensione più privata e ricca di curiosità interessanti.
Ciò che viene raccontato non è solamente una storia di successo e ascesa, ma una parabola prima ascendente e poi discendente e decadente, a partire dagli anni ’50, quando il musicista decise di trasferirsi in Italia per mostrare la sua arte di suonare il clarinetto.
Molto interessante è la testimonianza della moglie, Fran Attaway, che racconta di un viaggio in Indonesia nel quale l’uomo venne erroneamente scambiato per una spia.
Il trattamento ricevuto, a base di torture, avrebbe influito sul suo cambiamento futuro e sul declino che il film descrive nella seconda parte.
I critici italiani non seppero riconoscere a dovere il talento di Tony, che soffrì molto questa mancanza di comprensione, abituato ad essere una star nel suo paese di origine.
Il musicista morì a Roma nel 2007 dopo aver attraversato un periodo piuttosto difficile, ormai malato e debilitato anche a causa dell’esperienza italiana.
Venne sepolto nella patria dei suoi genitori, presso il cimitero di Salemi.
Nel film si accenna a un’autobiografia che l’artista avrebbe scritto, che tuttavia non venne mai ritrovata né confermata.
Nonostante un finale triste, nella parte iniziale del documentario ci si focalizza sull’amicizia con Charlie “Bird” Parker e con Billie Holiday, per mostrare il sodalizio artistico e non solo tra alcune delle personalità più importanti del jazz del secolo scorso.
Un film potente e intenso, così è stato descritto dalla critica a suo tempo, con un modo di raccontare fluido ed emozionante, che non risparmia dettagli di triste realismo agli spettatori, facendoli sentire quasi parte della storia.


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Come si svolge l’asta

La deadline è la stessa del film precedente, con le offerte che possono essere presentate al massimo entro le ore 12 del 16 settembre 2024, con lo svolgimento vero e proprio dell’asta online il giorno 18 settembre 2024.
La base d’asta è in questo caso di 65.454 euro, per ottenere l’82% del diritto di proprietà e di sfruttamento del film, sempre considerando che questo si accetta nello stato di fatto e di diritto nel quale si trova, senza poter sollevare successivamente alcuna obiezione.
Rai Cinema, che avrebbe potuto esercitare il diritto di prelazione sulle quote del film, ha già comunicato che non desidera procedere per entrambi i titoli, quindi questi possono essere ceduti al miglior offerente a seguito dell’asta.
Il metodo di pagamento richiesto è quello del bonifico bancario, secondo i modi e i tempi che è possibile trovare nell’avviso di asta.

Si tratta di un’occasione unica per entrare a fare parte di un business interessante, quello dei diritti d’autore e di sfruttamento, acquisendo una quota di comproprietà di due film ancora oggi molto importanti per la storia del cinema, che possono generare business e guadagni.
Probabilmente la base d’asta verrà superata dalle offerte e siamo curiosi di scoprire quanto sono disposte a investire le persone attualmente nell’industria cinematografica.


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