Legge di Bilancio 2025: tutte le novità per le imprese

Legge di Bilancio

Le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025, che è stata approvata in via definitiva proprio in questi giorni, riguardano soprattutto le imprese, con l’intento di incentivare il loro sviluppo con un abbassamento delle tasse e favorire una significativa svolta verso tecnologia e sostenibilità.
In attesa di conoscere la misura completa e ufficiale nel dettaglio, analizziamo le singole iniziative promosse, per capire quali possono essere i vantaggi per le piccole, medie e grandi imprese.

Transizione 5.0: incentivi allo sviluppo tecnologico per modernizzare le aziende


Sono moltissime le aziende italiane che producono eccellenze esportate in tutto il mondo, contribuendo in modo significativo alla ricchezza nazionale e al prestigio del nostro import-export.
Tuttavia, rispetto ai concorrenti europei, queste realtà sono spesso più arretrate dal punto di vista tecnologico, utilizzando ancora metodi e macchinari troppo legati al passato.
Proprio per questo motivo, nella nuova Legge di Bilancio 2025 viene confermato il Piano Transizione 5.0, con lo scopo di dotare le piccole e medie aziende di software più moderni, aiutandole a sviluppare un approccio più sostenibile nei confronti del territorio e del pianeta.
Rispetto alla manovra precedente, sono state però introdotte alcune interessanti novità, come l’accorpamento delle aliquote del credito d’imposta, aumentando l’incentivo statale per tutti quegli investimenti compresi nel range di spesa tra 2,5 e 10 milioni.
Per accedere agli incentivi statali, poi, si è cercato di semplificare le procedure, dando la possibilità a tutte le società con i giusti requisiti di presentare la propria domanda in modo snello e rapido.
Inoltre, si è deciso di puntare in modo significativo sul fotovoltaico, aumentando gli aiuti a coloro che decidono di installare un impianto di questo genere.
Richiedendo le agevolazioni legate al Piano Transizione 5.0 non sarà obbligatorio rinunciare alle altre misure, in quanto si possono cumulare fra loro per dare una decisa svolta tecnologica e sostenibile alla propria impresa, così da allinearsi ad altre realtà mondiali più avanzate da questo punto di vista.

L’IRES premia le agevolazioni destinate a chi assume o compie investimenti


La Legge di Bilancio 2025 punta alla riduzione dell’aliquota, ma solo per alcune aziende che rispettano determinati requisiti o compiono investimenti mirati.
Per ottenere un abbassamento dell’aliquota dal 24% al 20%, sarà necessario dimostrare di aver accantonato almeno l’80% degli utili annuali, con la prospettiva di reinvestirli.
Gli investimenti in beni materiali o immateriali devono costituire una percentuale non inferiore al 30% degli utili, per un importo minimo di 20.000 euro.
Infine, per ottenere la riduzione, è richiesto un incremento del personale assunto a tempo indeterminato, nella percentuale dell’1%.
L’obiettivo del governo è rendere le aziende italiane più competitive incentivando la loro crescita e, nello stesso tempo, favorendo un tipo di occupazione stabile e a tempo indeterminato.

Credito d'imposta

Incremento del credito d’imposta per chi sceglie di investire nella Zona Economica Speciale del Mezzogiorno


Per tutti coloro che decidono di investire nella ZES del Mezzogiorno, è prevista la possibilità di attingere a un credito d’imposta più elevato, che è stato portato fino a 2,2 miliardi di euro per consentire a queste zone uno sviluppo in linea con quello delle altre regioni italiane.
Storicamente, per ragioni sociali ed economiche, il Sud Italia si trova in una posizione di arretratezza industriale rispetto al Nord Italia, pur possedendo tutte le risorse e le materie prime per eccellere nella produzione.
L’obiettivo del governo è quindi quello di modernizzare le aziende, le apparecchiature e i sistemi della zona, sempre sviluppando un’ottica di maggiore sostenibilità e attenzione verso l’ambiente.
Ridurre la pressione delle tasse è un modo per direzionare i fondi di ogni azienda verso una crescita graduale, che punti all’aumento del business e a un maggiore utilizzo della tecnologia.

Meno contributi per le PMI del Sud Italia


Secondo la Legge di Bilancio 2025, le piccole e medie imprese che operano e hanno sede in Basilicata, Abruzzo, Campania, Calabria, Molise, Sicilia, Sardegna e Puglia avranno diritto a una decontribuzione pari al 25% per ognuno dei dipendenti assunti a tempo indeterminato in questo anno solare.
Il beneficio è destinato a scendere fino al 20% se le stesse assunzioni avverranno nel 2026-2027, con lo scopo di accelerare il processo e favorire un’occupazione sempre più stabile in queste aree svantaggiate dal punto di vista economico.
Si tratta infatti di zone dove il lavoro in nero è ancora fortemente presente, in quanto la pressione delle tasse è considerata troppo elevata se si assume a tempo indeterminato e in maniera regolare.
Il governo ha quindi deciso di tendere la mano alle PMI del sud per cercare di migliorare il sistema e cambiare una mentalità radicata nel tempo.

La revisione della web tax: solo le grandi aziende dovranno continuare a pagare per i ricavi digitali


Vista la volontà del governo di incentivare una transizione digitale massiccia sul territorio nazionale, probabilmente si è valutato che la web tax per tutte le aziende fosse una misura in contrasto con questo desiderio di modernizzazione, in linea con gli standard europei e mondiali.
Per questo motivo, dopo attenta analisi, si è fatta marcia indietro e si è ritenuto opportuno tassare del 3% sui ricavi digitali solo quelle realtà con un fatturato superiore a 750 milioni di euro.
Sono state pertanto escluse tutte le piccole e medie imprese che operano nel digitale, così da permettere loro di crescere e svilupparsi, utilizzando i ricavi per nuove risorse, software avanzati e macchinari all’avanguardia.

Semplificazione della burocrazia e della presentazione delle domande

Non è solo un luogo comune quello che descrive la burocrazia italiana come macchinosa e cavillosa.
Ciò di cui negli anni si sono lamentati i contribuenti è stata proprio la difficoltà nel presentare alcune domande, comprendere le procedure e quindi avere accesso a benefici che avrebbero migliorato l’andamento aziendale, favorendo lo sviluppo.
Con la Legge di Bilancio 2025 il governo ha pertanto compreso l’importanza di semplificare l’accesso e le procedure burocratiche, rendendo i sistemi di presentazione più snelli e accessibili a tutti, proprio per favorire quella transizione digitale e sostenibile che ci si auspica nel giro di qualche anno.

L’importanza delle misure adottate dalla Legge di Bilancio 2025


La Legge di Bilancio 2025 è stata ideata e modulata per favorire soprattutto la crescita delle piccole e medie aziende di tutto il territorio, con particolare attenzione a quelle del Mezzogiorno e delle aree economicamente più svantaggiate del Paese.
Si tratta di un’ottima occasione da sfruttare sotto vari punti di vista, in quanto le importanti tematiche trattate sono quelle della svolta digitale, della trasformazione sostenibile dei sistemi produttivi e dell’occupazione stabile, ponendo l’accento su categorie specifiche come le donne e i giovani.
Entriamo maggiormente nel dettaglio e vediamo come ognuno di questi punti può fare la differenza per il settore industriale e per le singole realtà.

Perché è necessario potenziare il digitale e la tecnologia industriale


Seppure molte realtà italiane fondano il proprio prestigio sulla tradizione e sul legame con il territorio, una svolta tecnologica è necessaria per rimanere competitivi dal punto di vista dell’import-export e della capacità di raggiungere un’utenza più ampia.
Senza moderni mezzi di comunicazione e una strategia mirata, si tende a rimanere isolati e chiusi solo nel proprio micromondo, senza esplorare altri mercati e la possibilità di ampliare il proprio target anche al di fuori dei confini regionali e nazionali.
La svolta tecnologica consente di gestire meglio la logistica, lo stoccaggio e i magazzini, evitando anche tutti quegli sprechi che pongono il nostro Paese agli ultimi posti quando si parla di sostenibilità, riciclo e sfruttamento delle risorse.
Lo sviluppo tecnologico, se attuato in modo mirato per ogni azienda, permette di potenziare il business e sfruttare al meglio la forza lavoro a disposizione, senza che l’uomo sia sostituito dall’intelligenza artificiale, ma solo affiancato per agevolarne i compiti.
I sistemi moderni consentono infatti di analizzare rapidamente i dati, incrociare risultati e sviluppare una politica produttiva, pubblicitaria e di marketing perfettamente in linea con l’andamento aziendale, prendendo decisioni più produttive.

Non è più possibile rimandare una massiccia e decisa transizione ecologica


Come stiamo apprendendo da più voci ed esperti, il mondo è in pericolo, in quanto lo sfruttamento selvaggio delle risorse ha portato a un impoverimento del suolo e a conseguenze sempre più gravi, come catastrofi naturali dettate anche dal comportamento umano.
Per questo motivo, non è più possibile rimandare una transizione ecologica che punta a modificare radicalmente i sistemi produttivi e la mentalità delle aziende, sviluppando un’ottica sostenibile di rispetto dell’ambiente e del territorio.
I fondi erogati, sotto forma di credito d’imposta, servono appunto ad acquistare beni materiali e macchinari che vadano a sostituire quelli più obsoleti e inquinanti, così come software e sistemi che consentano una gestione migliore delle risorse, riducendo gli sprechi, ottimizzando la logistica e cercando, ognuno per la propria competenza, di limitare le emissioni e l’inquinamento di acqua, aria e terra.
Non sarà un processo facile e servirà la cooperazione delle parti in causa, richiedendo un cambio netto di mentalità nelle aree ancora arretrate.

L’occupazione stabile rende le aziende più forti e migliora l’economia nazionale


Il lavoro in nero, soprattutto in alcune zone, è una piaga che si fatica a debellare e che colpisce in forma maggiore le categorie più deboli, come le donne e i giovani.
Il governo sta cercando di combattere il fenomeno con tutti i provvedimenti del caso e la Legge di Bilancio 2025 dimostra lo sforzo che si sta mettendo in campo in tal senso.
L’occupazione stabile è in realtà un notevole vantaggio anche per le aziende stesse, in quanto crea un apparato di lavoratori più fedeli e dediti alla causa, parte della realtà lavorativa e quindi motivati a fare bene.

L’approvazione della Legge di Bilancio 2025 ha aperto la strada a un nuovo sviluppo economico e industriale del nostro Paese, toccando punti nevralgici e cercando di far crescere non solo le aziende già affermate, ma anche le piccole e medie realtà che desiderano affermarsi e far sentire la propria voce con idee innovative volte alla sostenibilità.


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