Brevetti+, Marchi+, Disegni+. Pubblicati i 3 bandi a sostegno delle PMI.

Il 13 settembre 2024, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha pubblicato tre nuovi bandi 2024, Brevetti+, Marchi+, Disegni+, e ha decretato l’assegnazione di fondi per un valore di 32 milioni di euro totali.
Lo scopo è aiutare e sostenere tutte quelle aziende che vogliono investire nella proprietà intellettuale, valorizzandola e lavorando ogni giorno per tenere il nostro Paese ai vertici di questo primato.
In particolare, al Brevetti+ 2024 sono stati assegnati 20 milioni di fondi, rivolti a tutte le PMI che scelgono di investire in determinati settori per crescere a livello globale.
Tra le spese ammissibili in questi bandi inseriamo quelle inerenti i processi di industrializzazione, ingegnerizzazione, progettazione, sviluppo, organizzazione e trasferimento tecnologico, che si integrano con provvedimenti come Industria 4.0 e Transizione 5.0.
Entriamo più nel dettaglio e vediamo come presentare la domanda.

Quali contributi è possibile richiedere e come presentare la domanda

Le tempistiche sono differenti per i tre i bandi e prevedono la presentazione della domanda a partire dal giorno 29 settembre 2024 per quanto concerne Brevetti +, con la valutazione che avviene in ordine cronologico.
Per questo bando è previsto un contributo a fondo perduto pari all’80% dell’importo speso, per una somma massima di 140.000 euro.
La stessa percentuale dell’importo a fondo perduto è prevista per Disegni +, arrivando però a un beneficio massimo di 60.000 euro.
Il bando si riferisce appunto a tutti quei disegni e progetti che permettono la messa in produzione di oggetti e strumenti utili, vendibili sul mercato e ascrivibili in questo modo a un brevetto depositato.
La presentazione della domanda deve in questo caso avvenire dal giorno 12 novembre ’24 e fino ad esaurimento dei fondi, sempre verificando le richieste in ordine cronologico.
Infine, Marchi+ fa riferimento alle MPMI che sono attualmente titolari del marchio al quale ci si riferisce, che possono richiedere due differenti misure per una cifra totale e massima di 25.000 euro, sempre a fondo perduto.
La misura A consente di registrare qualsiasi marchio all’UIPO (Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale), a patto che questo sia appartenente all’Unione Europea. In questo caso è possibile richiedere un importo a fondo perduto dell’80% per servizi specialistici, pari a un massimo di 6.000 euro.
La misura B, invece, permette di registrare i marchi presso l’OMPI (Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale), inserendo l’Italia come paese di riferimento.
Il contributo è più alto e sale a una percentuale del 90%, pari a 9.000 euro massimo di erogazione, con la possibilità di sommare tale misura B alla misura A.
La domanda può essere presentata dal 26 novembre, sempre subordinata all’esaurimento dei fondi a disposizione.

A chi si rivolge Brevetti+ 2024

Entriamo più nello specifico del singolo bando e vediamo a quali realtà si rivolge Brevetti+ 2024.
Il beneficio è rivolto a tutte le PMI con sede operativa e legale in Italia, anche di nuova costruzione.
Queste devono necessariamente essere in possesso di un brevetto riconosciuto in data posteriore al 1° gennaio 2023 e di una licenza debitamente trascritta presso l’UIBM, riferita allo stesso brevetto.
Deve essere in regola con tutte le tasse e i pagamenti afferenti il periodo successivo al suo riconoscimento.
In alternativa, sono accettate anche le PMI che posseggono una domanda di brevetto per invenzione industriale, presentata dopo il 1° gennaio 2022 e avente esito non negativo.
Ancora, rientrano in questo bando i titolari di un qualsiasi brevetto EPO, a patto che sia stato convalidato in Italia in data posteriore al 1° gennaio 2023.
Lo stesso discorso vale per i possessori di una domanda di brevetto europeo o internazionale, convalidata dopo il 1° gennaio 2022 con esito non negativo.

Spese ammissibili per il bando Brevetti+ 2024

Veniamo ora a tutte le spese che possono essere finanziate con gli importi ottenuti a fondo perduto tramite il bando Brevetti+ 2024.
Tra quelle inerenti la progettazione ingegneristica inseriamo: studi di fattibilità, progetti produttivi, progettazione teorica ed ingegneristica di qualsiasi prototipo accettato, realizzazione di firmware per il controllo e il conteggio della produzione, definizione dell’architettura software finalizzata al miglioramento del ciclo produttivo in forma digitale, test di produzione e certificazioni legate al prodotto finito.
Passando all’organizzazione e sviluppo, sono previste le seguenti spese: analisi del mercato geografico e settoriale di pertinenza, organizzazione dei processi produttivi in chiave digitale e definizione di una comunicazione volta alla diffusione e alla conoscenza del brevetto, stabilendo canali e modalità.
Infine, in ambito di trasferimento tecnologico, sono considerate le spese da effettuare per predisporre e stipulare accordi di segretezza e privacy, concessioni e licenze legate al brevetto e contratti di collaborazione e sostegno tra la PMI di riferimento e le università o gli enti che desiderano fare ricerca specifica.
Il progetto non può prevedere una sola spesa, ma deve comprendere più aree tematiche, come Sviluppo e organizzazione e progettazione ingegneristica.

A chi si rivolge Disegni+ 2024

Disegni+ 2024 è il secondo bando e sono coinvolte le micro, piccole e medie imprese che seguono i requisiti previsti dalle raccomandazioni della Commissione europea 2003/361/CE e dall’allegato I del regolamento (UE) n. 651/2014.
Queste devono avere anche in questo caso sede legale e operativa in Italia, essere iscritte al Registro delle Imprese a seguito di regolare costituzione e risultare attive al momento della presentazione della domanda.
È essenziale che a loro carico non sia stato avviato alcun processo di liquidazione, scioglimento o procedura concorsuale, esibendo un documento di regolare assolvimento degli obblighi legati alla contribuzione (DURC).
Non devono inoltre essere presenti divieti o cause in qualche modo riconducibili al decreto antimafia o procedimenti amministrativi pregressi legati all’appropriazione indebita delle risorse pubbliche in passato.
Infine, uno dei requisiti più importanti è l’elaborazione e il deposito di un disegno o di un modello che faccia parte di un processo di valorizzazione.
Affinché questo accada è necessaria la registrazione del marchio presso uno degli appositi enti, come l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale e l’Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale, facendo riferimento all’Italia nell’ultimo caso.
Il deposito del marchio o brevetto deve essere avvenuta successivamente alla data del 1° gennaio 2022 e deve essere in corso di validità.

Spese ammissibili per il bando Disegni+ 2024

Dopo aver analizzato a chi si rivolge il bando Disegni+ 2024, andiamo a osservare da vicino tutte le spese ammissibili che è possibile effettuare con i contributi.
Tra queste inseriamo la realizzazione di prototipi concreti legati al disegno, così come di stampi appositi.
Ancora, sono ammessi i costi inerenti la consulenza tecnica utile a inserire al meglio il disegno del prototipo in una determinata catena produttiva, considerando tutti gli aspetti, dai materiali migliori per la sua realizzazione ai tempi di utilizzo, dai macchinari necessari alla forza lavoro umana e digitale che deve essere impiegata per usarlo.
Proseguiamo poi con la consulenza tecnica legata alle certificazioni delle quali il prototipo del disegno avrà bisogno una volta realizzato in forma tangibile, così come al suo impatto ambientale e alla sostenibilità rispetto all’ambiente nel quale deve essere inserito.
Un’altra consulenza tecnica pagabile con i fondi del bando è quella che riguarda la commercializzazione del disegno o del prototipo derivante, realizzando business plan, un piano marketing, un apposito layout e tutto quanto possa servire a pubblicizzare e inserire correttamente il prodotto sul mercato.
Infine, sono compresi i costi legati alla consulenza legale, con riferimento all’eventuale contraffazione e alla concessione delle licenze.

A chi si rivolge Marchi+ 2024

Veniamo infine all’ultimo bando che stiamo trattando, quello relativo ai Marchi+.
Per ottenere le somme a fondo perduto è necessario possedere una serie di requisiti, tra i quali essere una micro, piccola o media impresa, sempre definita secondo i criteri raccomandati dalla Commissione Europea.
La sede legale e operativa deve avere sempre sede in Italia e la società deve essere legalmente e regolarmente costituita, così come iscritta al Registro delle Imprese del territorio di appartenenza.
Anche in questo caso all’impresa è richiesto un DURC aggiornato in corso di regolarità, che attesti il pagamento di tutti i contributi, oltre che l’inesistenza di procedure concorsuali, processi di dismissione o liquidazione totale o parziale.
Vale, come nel caso precedente, la prescrizione del decreto antimafia e il suo totale rispetto, così come il controllo del possesso indebito di fondi pubblici dalla nascita dell’azienda alla data di presentazione della domanda.
Le aziende che vogliono accedere al bando devono essere titolari del marchio per il quale fanno richiesta, secondo modalità differenti per quanto previsto dal modello A e dal modello B.
Nel primo caso, è necessario che il marchio sia stato registrato presso EUIPO dopo il 1° gennaio 2021, oppure che sia stato almeno depositata la richiesta di registrazione in data antecedente alla compilazione del bando attuale.
Nel secondo caso, invece, deve essere stata depositata la domanda di registrazione presso OMPI, sempre a decorrere dal 1° gennaio 2021, di un marchio già registrato o in corso di registrazione presso EUIPO, con il pagamento eseguito di tutte le tasse e i tributi afferenti.

Spese ammissibili per il bando Marchi+ 2024

Quando si realizza un marchio, una parte degli investimenti deve essere rivolta alla realizzazione grafica.
Questa è una spesa che è possibile effettuare tramite il bando e i fondi erogati, servendosi necessariamente di un grafico professionista in possesso di partita Iva.
I fondi possono essere utilizzati per ricevere assistenza tecnica nella fase di deposito del marchio presso EUIPO, ad opera di un consulente in proprietà industriale o di un avvocato, entrambi iscritti all’ordine.
Tra le spese ammissibili annoveriamo le ricerche di anteriorità, cioè lo studio preliminare che esclude l’esistenza di marchi simili o uguali, che potrebbero entrare in conflitto e generare cause legali.
Infine, citiamo l’assistenza legale che viene prestata per la tutela del marchio a seguito della presentazione della domanda di registrazione, gestendo tutti i procedimenti in opposizione di soggetti terzi che potrebbero sopraggiungere in questa delicata fase.


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