Imprese e coronavirus: quali agevolazioni fiscali?
L’emergenza coronavirus, e il conseguente lockdown, hanno avuto un fortissimo impatto sulle imprese italiane. Tra diminuzione della produzione, assenza di turisti e problemi nell’invio e nella ricezione di merci estere, sono state tantissime le aziende – di qualunque settore – ad aver registrato un marcato calo nei fatturati. Secondo delle statistiche rilasciate da Istat nell’ultima settimana di Luglio, la situazione è anche più drammatica di quel che può sembrare a prima vista: durante il periodo di emergenza e quello immediatamente successivo, infatti, sono stati persi ben 600 mila posti di lavoro.
È indubbiamente uno scenario drammatico, che rischia di mettere a dura prova la tenuta del sistema paese. Per questa ragione, lo Stato Italiano ha elaborato una serie di misure mai viste prima a sostegno degli imprenditori e dei lavoratori. Nel Decreto Rilancio sono state inclusi tantissimi sgravi fiscali per gli imprenditori, ma anche bonus a fondo perduto e altre norme interessanti che ora andremo a esaminare; per visionare l’intero corpus normativo contenuto nel DL Rilancio, ti basterà cliccare su questo link del sito del Governo Italiano.
Il decreto Rilancio: quali misure a sostegno dell’impresa?
Il DL Rilancio, entrato in vigore a inizio Luglio 2020, prevede un sistema di sostegno alle imprese articolato su più fronti. Tutte le aziende potranno godere di alcuni particolari sgravi fiscali; ma l’intervento non si limita solo a un abbassamento temporaneo delle tasse, anzi! Se l’impresa ha subito danni notevoli – e può dimostrare la perdita – potrà contare su un sistema di sostegno a fondo perduto; per tutte le attività imprenditoriali, indipendentemente dal danno subito, è disponibile un bonus per l’adeguamento anti contagio negli ambienti di lavoro. Infine, le imprese più in difficoltà potranno accedere con maggior facilità alla cassa integrazione per i propri dipendenti; l’ammontare totale delle ore di cig è stato inoltre aumentato, per diminuire il carico economico sulle aziende pur senza gravare sui lavoratori.
È importante sottolineare che in questo decreto legge, molte delle misure sono state ulteriormente potenziate per sostenere gli imprenditori del settore turistico e culturale, i più danneggiati in assoluto dalle conseguenze dell’epidemia. Vediamo ora, più nel dettaglio, le misure più interessanti contenute nel DL Rilancio.
I contributi a fondo perduto: quali sono e come funzionano
Nel DL Rilancio sono inclusi 2 tipi diversi di contributo a fondo perduto.
Il primo contributo a fondo perduto è richiedibile solo dalle aziende o dai liberi professionisti o altri titolati di partita IVA (anche agricola) che abbiano fatturato meno di 5 milioni di euro nel 2019, e che abbiano subito un calo durante il lockdown pari, almeno, all’1/3 del fatturato registrato nello stesso periodo del 2019. L’ammontare del contributo varia a seconda dei ricavi dichiarati durante il 2019; in ogni caso, l’importo erogato non può essere inferiore ai 1000 euro per le persone fisiche, e a 2000 euro per gli altri soggetti giuridici. È possibile richiedere questo tipo di contributo fino al 13 Agosto 2020, dal sito dell’Agenzia delle Entrate; il contributo verrà in seguito versato direttamente sul conto corrente dell’imprenditore.
Il secondo tipo di contributo a fondo perduto è erogato da INAIL, come aiuto alla riconversione in ottica anti contagio degli ambienti di lavoro. Questo tipo di contributo, anche questo a fondo perduto, non ha particolari requisiti di accesso: tutte le aziende, anche di piccole dimensioni, potranno richiederlo. I fondi erogati sono così determinati:
- 15.000 euro per le aziende fino a 9 dipendenti
- 50.000 euro per le aziende da 10 a 50 dipendenti
- 100.000 euro per le aziende con più di 50 dipendenti
Questo tipo di fondo non potrà essere erogato se l’imprenditore ha già richiesto il bonus fiscale per l’adeguamento anti covid, già presente nel Decreto Cura Italia.
Sgravi fiscali: quali opportunità nel Decreto Rilancio
In questa categoria annoveriamo l’ormai celebre bonus affitti, il bonus bollette e l’esenzione Irap.
Il bonus affitti potrà essere erogato a quelle aziende o partite IVA che svolgano la loro professione in locali in affitto, e che abbiano subito una contrazione del fatturato pari almeno al 50% a causa del covid. A questi soggetti verrà erogato il 60% del canone d’affitto già corrisposto, sotto forma di credito d’imposta cedibile a terzi. I titolari di imprese alberghiere potranno ottenere il bonus indipendentemente dalla perdita di fatturato registrata.
Il bonus bollette prevede, invece, una sensibile diminuzione del prezzo dell’energia elettrica. Le aziende dovranno, infatti, pagare unicamente per la quota di energia effettivamente consumata; dalle bollette verranno stralciate le voci riguardanti le tasse e gli oneri di sistema e di trasporto, notoriamente tra le più costose.
Infine, tutte le aziende o i singoli professionisti in partita IVA, con un fatturato annuale inferiore ai 250 milioni di euro, sono esentati dal pagamento del saldo dell’Irap 2019. Attenzione: la prima rata (acconto Irap) è obbligatoria; solo la seconda rata (saldo) è oggetto di esenzione. L’imposta non versata non verrà aggiunta al calcolo del dovuto nel 2021: l’imprenditore godrà, in questo caso, di una esenzione effettiva.
Altri incentivi
Nel DL Rilancio sono inclusi numerosi altri incentivi interessanti per le aziende, come i crediti d’imposta al 60% per l’adeguamento alle nuove norme in materia sanitaria, o la riduzione dell’IVA su tutti i dispositivi utili al contenimento dell’epidemia, dal 22% al 5%.Inoltre, sono presenti bonus per l’adeguamento energetico e per l’installazione di sistemi fotovoltaici, con una maxi detrazione (in alcuni casi) del 110%. Gli incentivi per la ripresa, insomma, non mancano: studiando con attenzione il decreto legge, e visionando la pratica tabella messa a disposizione del Governo, contenente tutte le misure in ordine ragionato, potrai sicuramente trovare uno o più bonus utili a risollevare al meglio la tua impresa dopo questo duro periodo di crisi.
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