Stop al contante: ecco i limiti e i bonus in arrivo

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Allo studio del Governo un pacchetto di misure per incentivare i pagamenti tracciabili. Ma si tratta di un insieme di regole di difficile interpretazione per famiglie e imprese.

L’idea di incentivare l’uso della moneta elettronica in modo da tracciare i pagamenti è la strada individuata dal Governo per combattere l’evasione fiscale. Una misura che prevede anche una serie di “bonus”, destinati agli esercenti, per spingere l’utilizzo dei pagamenti digitali anche per piccole somme, e agli utenti che utilizzeranno la moneta elettronica al posto del contante.

Le politiche di contrasto all’evasione fiscale, attualmente allo studio dell’esecutivo, si appoggerebbero su quattro “pilastri” fondamentali:

  1. Azzeramento dei costi di installazione dei Pos;
  2. Abbattimento delle commissioni sulla moneta elettronica;
  3. Incentivi fiscali per gli utenti finali;
  4. “Carta unica” per arrivare a tutta la popolazione.

Azzeramento dei costi di installazione dei Pos

Il primo aspetto su cui intende lavorare il Governo, per favorire i pagamenti elettronici, è quello relativo ai costi di installazione e gestione dei Pos. Per riuscire ad azzerare questi costi, si pensa di riconoscere un credito d’imposta fino a concorrere al 100% della spesa sostenuta dal negoziante o dal professionista almeno per il primo anno, in modo che il commerciante sia incoraggiata a dotarsi di tutto il necessario per accettare i pagamenti elettronici.

Abbattimento delle commissioni sulla moneta elettronica

Per agevolare e rendere più diffusi i pagamenti elettronici, il Governo punta ad abbassare le commissioni pagate dai negozianti che accettano i pagamenti digitali. Per eliminare i costi delle transazioni digitali, si prevede di eliminare le commissioni a carico degli esercenti per i pagamenti fino a 5 euro, riducendole drasticamente per i pagamenti fino a 25 euro. Una misura che dovrebbe favorire, in particolar modo, quei settori “a bassa marginalità”, come ad esempio benzinai o edicolanti.

Incentivi fiscali per gli utenti finali

Ma il beneficio del pagamento con moneta elettronica non viene limitato agli esercenti: l’esecutivo intende prevedere anche una forma di incentivo per chi compra utilizzando i pagamenti elettronici e quindi contribuisce a rendere tracciabili le transazioni. Si pensa a un rimborso fiscale su una percentuale dei pagamenti. Ancora da vedere se si inizierà dai settori con alte percentuali di evasione o direttamente su tutte le transazioni.

“Carta unica” per arrivare a tutta la popolazione

Tra le misure previste per favorire il pagamento elettronico, anche quella che punta a spingere le fasce d’età meno predisposte per il digitale, come gli anziani. Per questo allo studio del Governo vi è una “carta unica”, che servirebbe da carta d’identità, tessera sanitaria, identità digitale, e la possibilità di attivare un pagamento presso qualsiasi sportello bancario o postale.

Limiti sull’uso del contante

Oltre al taglio delle commissioni, il Governo prevede di introdurre tre categorie di limiti sull’uso del contante:

  1. Limiti all’uso o al trasferimento delle banconote: 3mila euro per tutti (anche per i cambiavalute) e mille euro per le pensioni. Gli stipendi, invece, dal 1° luglio dell’anno scorso non possono essere saldati in contanti;
  2. Norme sulla tracciabilità legate a bonus o adempimenti fiscali: tutte le spese che prevedono detrazioni devono essere sempre tracciabili e quindi avvenire tramite pagamenti elettronici. È il caso, ad esempio, delle spese relative ai lavori in casa (che devono avvenire sempre tramite bonifico), o delle donazioni alle Onlus (per le quali non è possibile l’erogazione in contanti). Ma è previsto anche l’obbligo, scattato a luglio dell’anno scorso, di pagare con mezzi tracciabili anche il carburante, al fine di dedurre il costo e detrarre l’IVA;
  3. Soglie che prevedono comunicazioni o controlli da parte delle autorità: è prevista una soglia di 10mila euro in frontiera; stesso limite per quanto riguarda la movimentazione mensile del conto corrente: in questo caso gli intermediari finanziari comunicano alla Uif di Bankitalia a fini antiriciclaggio.

La necessità di maggiori controlli

Imporre dei limiti all’uso del contante e favorire l’uso della moneta elettronica sono misure che, da sole, non basteranno a fermare gli evasori fiscali e riciclatori di denaro sporco. Sicuramente, questi soggetti avrebbero la vita più difficile, ma per scoprirli si rendono necessari maggiori controlli e indagini, che, grazie ai pagamenti tracciati, diventerebbero più facili e immediati.