Le cinque nuove tasse che arriveranno nel 2020

Manovra 2020 e tasse: le 5 nuove imposte che pagheremo nel nuovo anno

Come cambiano le tasse nel 2020

La Legge di Bilancio 2020 ha introdotto alcune nuove tasse che portano delle significative novità per le imprese e, in molti casi, per i consumatori. Non solo un giro di vite per le auto aziendali ma anche plastic e sugar tax e aumento della tassa sulla “fortuna”. Ecco tutte le novità riguardanti le tasse 2020 in Italia. 

Approvate la sugar e la plastic tax

​Bisognerà attendere l’approvazione definitiva ma il Governo ha confermato l’introduzione della plastic tax dopo aver apportato una serie di modifiche. Per la plastic tax si avrà un balzello ridotto rispetto a quanto sembrava in un primo momento. Infatti, per i prodotti monouso, la tassazione che inizialmente era stata prevista di 1 euro al chilo e poi di 50 centesimi, si attesta adesso sui 45 centesimi al chilo. Il fine è quello di tutelare l’ambiente dai rifiuti della plastica, di conseguenza saranno esentati dall’imposta tutti i prodotti in plastica riciclata e quelli la cui componente di plastica è inferiore al 40%. Tra i materiali colpiti anche le confezioni di tetrapak, i noti contenitori per la conservazione del latte. Si tratta infatti di un materiale composto da plastica (20%), carta (75%) e da una piccola percentuale di alluminio che rendono complesso il recupero e il riciclo. L’imposta andrà in vigore dal mese di luglio.​ Via libera anche alla sugar tax che sarà applicata da ottobre invece che da gennaio. Per le casse dello Stato questo slittamento comporterà un gettito inferiore di 175,3 milioni di euro. La tassa sulle bevande zuccherate analcoliche sarà di 10 centesimi al litro.​

Tassa auto aziendale: solo se inquinanti e di nuova immatricolazione

Questa imposta colpirà le auto aziendali in fringe benefit che inquinano di più e sarà applicata dal mese di luglio 2020. La percentuale di tassazione sarà quindi rapportata al livello di emissioni di CO2. Le auto che godranno delle agevolazioni sono quelle le cui emissioni sono inferiori ai 95 g/km, valore che l’Unione Europeo ha individuato come limite dal 2021. Si prevedono 4 fasce che vanno da quella più bassa, entro i 60 g/km per la quale il  fringe benefit scenderà al 25%, a quella massima per le auto con emissioni sopra ai 191 g/km, per le quali la tassa aumenterà del 50% per l’anno 2020 e del 60% per il 2021. Una visione schematica delle 4 fasce rende più semplice capire come saranno articolate:

  • fino ai 60 g/km la tassazione scende al 25%;
  • dai 61 ai 160 g/km rimane al 30% come è attualmente;
  • dai 161 ai 190 g/km aumenta al 40% e al 50% rispettivamente nel 2020 e nel 2021;
  • dai 191 g/km cresce al 50% e al 60% rispettivamente per il 2020 e per il 2021

L’imposta interessa le auto di nuova immatricolazione mentre per gli altri mezzi aziendali in uso non sono previste variazioni. Non si conosce ancora quando scatterà la tassa sulle auto aziendali e per saperlo si dovrà attendere, oltre al voto alla Camera, anche il passaggio al Senato e a Montecitorio che avverranno entro il 31 dicembre.

Tassa sulla “fortuna”: ecco come cambierà nel 2020

Giocare affascina molti e i Gratta e Vinci sono acquistati da tutti coloro che vogliono tentare la fortuna con minimo impegno economico. La brutta notizia è che anche le lotterie istantanee subiranno la tassa dal 1° marzo, infatti, oltre i 500 euro di vincita ci sarà un prelievo del 20%. Sale anche il prelievo per le vincite oltre i 200 euro con le new slot: anche questo si attesta al 20% ma cambia la data dell’applicazione dell’imposta che partirà dal 15 gennaio. In parte questi introiti serviranno a coprire la mancate entrate dovute alle revisioni sulla plastic tax e sulla sugar tax. Oltre ad aumentare le tasse sulle lotterie e sui giochi, ci sarà un incremento anche del Preu (Prelievo Erariale Unico) che porterà una diminuzione delle vincite. Le entrate previste dalla manovra attraverso questa imposta sono di 650 milioni per ogni anno del triennio di applicazione.

Robin tax, la tassa sulle concessionarie dei servizi pubblici

Come Robin Hood toglierà ai ricchi per dare ai poveri? Questo non si sa ma quello che è certo è che saranno colpiti i concessionari di autostrade, ferrovie, porti e aeroporti. La tassa per i concessionari, come conseguenza, potrebbe portare ad un aumento dei costi nei servizi per i consumatori. I concessionari coinvolti subiranno una addizionale Ires che viene incrementata così del 3,5%. La nuova Ires, infatti, lieviterà dal 24% al 27,5% e sarà applicata nel triennio 2019/2020. Il gettito previsto sarà impiegato per servizi ritenuti socialmente utili e per migliorare le reti infrastrutturali e quelle dei trasporti. Inizialmente era previsto un maggior numero di soggetti passivi ma la possibilità che questo comportasse anche aumenti per gli utenti ha ristretto la platea da cui sono rimasti esclusi, ad esempio, le concessioni petrolifere e i balneari. 

Tobin tax: tassa internazionale per trasferimenti di valuta

Questa tassa è nata per penalizzare le speculazioni valutarie. Viene applicata in Italia dal marzo 2013, in seguito ad una direttiva comunitaria che invitava all’adozione di un comune sistema di imposte sulle transazioni finanziarie (alcune informazioni possono essere reperite su parlamento.it, alla voce “imposta sulle transazioni finanziarie”). La finalità era che nessun soggetto potesse trarre vantaggio dallo svolgere la propria attività in uno Stato rispetto ad un altro. La tassa promossa dalla manovra attuale vede una rimodulazione della precedente aliquota e graverà su operazioni che riguardano futures e strumenti finanziari derivati. Sarà calcolata nella misura dello 0,04% (un refuso nella battitura dell’emendamento parla dello 0,4%) e interessa tutte le transazioni indipendentemente dalla natura dell’attività. Va ricordato che ci sono alcuni strumenti finanziari a cui non viene applicata la Tobin tax come, per esempio, le obbligazioni, i titoli di Stato e le quote Sicav.