Una svolta green per il riciclo del PET

Il problema della plastica e in generale del consumo del poliestere è fortemente dibattuto, in quanto si cerca di dare una svolta green al suo impiego e immettere il PET nel sistema del riciclo.
In questo articolo vedremo in cosa consiste questo polimero, come viene trasformato in rPET e cosa si intende per raccolta selettiva.
Si tratta di processi che aiutano a migliorare l’impatto ambientale e limitare l’inquinamento, che richiedono però la cooperazione non solo delle piccole, medie e grandi aziende, ma pure del singolo cittadino.
Se vogliamo portare il pianeta a uno step successivo e smettere di sfruttarlo in modo intensivo, la strada dell’rPET è quella che sembra più vincente secondo il parere degli esperti.

In cosa consiste il PET

Partiamo dalla base e vediamo in cosa consiste uno dei polimeri più utilizzati nell’industria dei semilavorati e in ambito meccanico.
Il PET è attualmente disponibile sul mercato sia nella sua versione semicristallina sia in quella amorfa, che viene impiegata principalmente nella realizzazione di bottiglie in plastica e imballaggi.
Si tratta di una variante che possiede una discreta trasparenza e resistenza agli urti e alle sollecitazioni, ma una minore possibilità di trazione.
Il PET semicristallino, invece, è più rigido e duro e può essere usato per la realizzazione di prodotti e contenitori che devono sopportare un peso maggiore.
Il polimero è comunque estremamente versatile, in quanto può essere lavorato in molteplici modi adattandosi alle esigenze aziendali.

Le caratteristiche del PET

Il PET è così diffuso in ambito industriale in quanto possiede una serie di caratteristiche molto positive per quanto concerne la realizzazione di semilavorati.
In primo luogo, parliamo di un polimero dall’elevata resistenza meccanica, che mantiene le sue peculiarità anche in presenza di temperature alte e basse.
Si tratta di un materiale rigido e resistente, che può essere plasmato nella forma e nella dimensione che si desidera, sopportando urti e sollecitazioni e rendendosi adatto anche al trasporto di sostanze o materiali pesanti.
La capacità di assorbire l’umidità non è molto elevata, tuttavia è ottima la resistenza al creep.
Per quanto concerne attrito e scorrimento, il livello di usura che si ottiene è basso, facendo preferire questo materiale ad altri che si possono trovare sul mercato.
Fino a 70 C°, il PET resiste all’idrolisi, mentre non è adatto a venire a contatto con sostanze e liquidi che contengono una percentuale del 50% di alcol o più.
Al contrario, la sopportazione degli acidi è considerata di buon livello, pertanto si può usare il PET per contenere sostanze di questo genere senza alcuna conseguenza.
Tra le caratteristiche migliori del polimero troviamo quella di saldabilità e adesione, così che sia possibile realizzare manufatti anche complessi grazie a un materiale versatile e lavorabile.

In quali industrie viene applicato il PET?

L’uso del PET si è ormai diffuso in maniera universale, coinvolgendo diverse tipologie di industrie grazie alla versatilità del prodotto.
Si parte dall’ambito elettronico, dove il polimero viene impiegato per la creazione di custodie, interruttori, bobine e componenti di tipo isolante, rendendosi necessario per pezzi di assemblaggio utili nell’intero settore.
Non può fare a meno del PET l’industria delle automobili, che richiedono maniglie per auto, custodie ma anche braccetti per il funzionamento dei tergicristalli, in grado di sopportare usura e sollecitazioni.
Proseguiamo con l’industria medicale, che vede l’uso del PET soprattutto nei macchinari che somministrano i farmaci, oppure quella meccanica, che sfrutta la capacità di scorrimento del materiale e il suo basso attrito.
Infine, l’industria alimentare vede un ampio utilizzo di rulli, macchinari da scorrimento, guide e unità di arresto, indispensabili per il corretto svolgimento del lavoro quotidiano.

In cosa consiste l’rPET

Dopo aver fatto una dovuta premessa, veniamo alla svolta ecologica che più ci interessa, cioè la trasformazione del PET usato in rPET, che non è altro che lo stesso polimero immesso nel processo di riciclo e recupero.
Facendo un passo indietro, quando la plastica viene messa nel suo apposito cassonetto, nel rispetto della raccolta differenziata, questa è prima smistata e poi ridotta in frantumi, per iniziare il suo processo di trasformazione in rPET.
Si realizzano così piccoli fiocchi di plastica riciclata, che possono essere usati nuovamente in moltissimi settori industriali e che non comportano la produzione ex novo di PET, riducendo l’inquinamento e l’impatto ambientale.

Quali sono i vantaggi dell’utilizzo dell’rPET

– Preservazione dell’ambiente

Il pianeta è costantemente messo sotto pressione e sfruttato in maniera intensiva, anche se da diverso tempo si cercano soluzioni per rendere l’impatto dell’uomo meno aggressivo.
Il polimero riciclato apporta un notevole beneficio ambientale, in quanto non serve produrre nuova materia vergine, che comporta costi di produzione e di trasporto, ma può essere trasformata quella già esistente.
Ciò che diminuisce è anche la produzione di scarichi tossici, con una logistica che si riduce e uno spostamento più esiguo di sostanze e materiali.
È stato dimostrato che producendo 1 kg di rPET si riduce di 3 kg la produzione di CO2, contribuendo a rendere l’aria più salubre e respirabile.

– Riduzione dell’uso di petrolio e gas naturale

L’origine del PET risiede nel petrolio e nel gas naturale, due materie in via di esaurimento e che comportano stress ambientale per quanto riguarda la loro ricerca ed estrazione.
Inoltre, il loro costo è estremamente elevato e mutevole, dando al PET un prezzo sempre diverso a seconda del valore del barile.
L’rPEt è quindi vantaggioso per le aziende in quanto può essere comprato con cifre molto inferiori, assicurando comunque caratteristiche positive al momento della sua lavorazione.

– Diminuzione dei rifiuti

Evitando di produrre plastica ex novo, a diminuire sono anche i rifiuti, poiché invece di gettare bottiglie e contenitori esausti, è possibile riciclarli e produrre nuovi manufatti.
Si tratta di un vantaggio che, se portato avanti in modo massiccio dalla maggior parte delle aziende, può fare la differenza in termini ambientali e aiutare il territorio a smaltire materiali di scarto e sostanze tossiche.
L’rPET può essere usato più volte, pertanto il suo riciclo non si limita a una sola trasformazione.

– Creazione di una più equa economia circolare

Grazie alla possibilità di trasformare il PET in rPET e riciclare il polimero, è possibile realizzare un’economia circolare che non si basa sullo sfruttamento intensivo delle materie prime, come gas e petrolio, ma che guarda all’impatto ambientale e risulta positiva anche per il business e la sostenibilità economica delle aziende.
Nulla viene gettato o perduto, ogni cosa viene trasformata anche più di una volta, incentivando tutte le imprese a riciclare.

Le caratteristiche dell’rPET

Nonostante il processo di trasformazione che l’rPET subisce, questo mantiene le medesime caratteristiche positive del PET originario.
Pertanto, offre un’ottima resistenza meccanica e una bassa capacità di attrito, favorendo lo slittamento e lo scivolamento senza segni di usura.
Il contatto con l’alcol rimane sconsigliato, ma la resistenza agli acidi chimici è di buon livello, rendendo il materiale idoneo anche alla realizzazione di fustini e contenitori di sostanze di questo genere.
La rigidità e la durezza sono elevate per garantire anche il trasporto di sostanze pesanti, mentre l’assorbimento dell’umidità rimane su un basso livello.

In cosa consiste la raccolta selettiva

Ora che abbiamo compreso l’importanza dell’rPET per il futuro dell’ambiente e del pianeta, vediamo come il singolo cittadino e le aziende possono contribuire alla sua creazione e diffusione.
In questo quadro si colloca la raccolta selettiva, che prevede dei contenitori appositi per il PET già usato.
Questi non sono semplici cassoni di raccolta, ma veri e propri compattatori, che schiacciano le bottiglie senza tappo e le preparano per essere immesse nel circolo del riciclo.
Per fungere da incentivo, alcune realtà offrono al cliente punti e sconti ogni volta che compie questa operazione importante per il territorio, così da favorire il recupero della plastica e la diffusione dell’rPET.
Sono sempre di più le realtà commerciali che stanno abbracciando questa politica, capendone l’importanza e i vantaggi a livello ambientale ed economico.

Quali sono i vantaggi della raccolta selettiva?

Per l’ambiente, il vantaggio della raccolta selettiva è la limitazione nello spreco della plastica, che non viene più gettata una volta esausta ma compattata all’interno dei contenitori per essere poi trasformata in altri manufatti utili.
Le aziende comprendono l’importanza dell’economia circolare, spendendo meno nell’acquisto di nuovo PET, sia per non dover attingere a costose materie prime come gas e petrolio, sia per la logistica e il trasporto che si riducono drasticamente.
Per quanto riguarda il cittadino, anche lui spesso riceve delle ricompense o degli incentivi per il suo lavoro di riciclo, tramite punti o sconti che può poi usare negli esercizi commerciali.

La diffusione della raccolta selettiva

Sono sorte nel tempo diverse aziende che si occupano di promuovere la raccolta selettiva, fornendo appositi macchinari in comodato d’uso a coloro che vogliono entrare in questo circolo virtuoso.
Si tratta di compattatori semplici da utilizzare, che possono essere inseriti in zone altamente frequentate, come ad esempio i centri commerciali, gli impianti sportivi e in generale gli spazi di aggregazione.
Lo scopo non è solo risparmiare in termini economici, ma anche sensibilizzare le persone comuni all’importanza del riciclo e allo sfruttamento intensivo che ancora viene fatto delle materie prime, destinate all’esaurimento.
Le caratteristiche dell’rPET sono molto simili a quelle del polimero originale, pertanto nulla viene perso in termini di qualità del prodotto finito, qualsiasi sia l’ambito industriale.
L’uso del polimero riciclato apporta quindi solo ed esclusivamente vantaggi per le aziende, dal punto di vista della sostenibilità, economico e anche d’immagine.
Maggiore sarà l’informazione e la divulgazione di questo processo di riciclo, più il pianeta potrà fare passi in avanti e tornare a una condizione di migliore coesistenza tra l’uomo e l’ambiente, senza che il primo prenda del tutto il sopravvento e non si renda conto dei danni che produce sfruttando senza controllo le materie prime.


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