Presse idrauliche e presse meccaniche: ad ognuno la sua
Scopriamo la pressa idraulica e i suoi componenti.
La prima pressa idraulica fu inventata da Joseph Bramah, inventore inglese che, con la sua arguzia e intraprendenza, mise a frutto quanto impartito dalla legge di Pascal. Il geniale tecnico di sua maestà reale passò alla storia per aver inventato un’apparecchiatura meccanica che, tutt’ora, comprime diversi tipi di materiali, li compatta e, eventualmente, li imballa, grazie allo sfruttamento dell’olio idraulico per sviluppare una forza. La pressa originale messa a punto da Bramah era costituita da due cilindri e due pistoni di diverso alesaggio. Esercitando una forza sul pistone piccolo, tale forza si trasformava in una più grande sul pistone più grande. I cilindri agivano come una leva esercitata per aumentare la forza. La pressa idraulica, brevettata da Bramah ha, ancora oggi, molte applicazioni industriali, specialmente laddove sono richieste forze di grande entità. Le pressioni generate possono variare da qualche chilogrammo a molte migliaia di tonnellate al metro quadro. Le componenti inamovibili di una pressa idraulica sono le seguenti.
- Serbatoio d’olio
- Pompa idraulica
- Motore
- Fascio tubiero ad alta pressione
- Valvola a due vie
- Pistone idraulico a doppio effetto
- Contenitore del materiale da comprimere
Come funziona una pressa idraulica
Le presse idrauliche, o presse oleodinamiche che dir si voglia, sono provviste di un serbatoio di olio che, quando è sollecitato, è capace di generare la forza necessaria al suo funzionamento. Infatti, quando questo accade, l’olio viene inviato al pistone tramite la pompa idraulica che aziona la piastra pressante al quale è collegato. Tale piastra, guidata fino allo scontro, è la parte cruciale della pressa in quanto è quella che comprime i materiali. Tutte le presse idrauliche azionano la compressione idraulica dell’olio attraverso una pompa che va ad agire sui pistoni che spingono la piastra. La compressione effettuata ha dei valori direttamente proporzionali alla pressione dell’olio. A compressione avvenuta, la valvola torna a collocarsi nella seconda posizione ed invia l’olio nel percorso contrario, quello che permette di collocare il pistone in posizione di riposo. In questo tipo di pressa, il ruolo fondamentale viene ricoperto dall’olio, che è la fonte principale di energia per il funzionamento del macchinario. Nelle presse moderne, per ovvie ragioni di sicurezza, nel circuito ad alta pressione, è prevista una valvola di emergenza che si apre nel caso in cui la pressione sia eccessiva.
Dove si usa una pressa idraulica
La tecnologia moderna e le sue infinite applicazioni nel campo delle macchine utensili ha minimizzato la differenza negli usi delle presse idrauliche e delle presse meccaniche per cui, molto spesso, due macchinari omologhi possono essere facilmente intercambiabili con gli stessi, ottimi, risultati. La deformazione della lamiera, ad esempio, è uno di quei campi di applicazione in cui entrambi i tipi di pressa possono risultare performanti e produttivi alla stessa maniera.
La pressa idraulica, notoriamente più veloce, si usa in tutti quegli ambiti in cui il pressaggio e l’eventuale imballaggio devono rientrare in un tempo ciclo ridotto al minimo. Stiamo parlando di laminatoi, depositi di rifiuti, centrali di compostaggio o stazioni di smaltimento di rottame ferroso. Allo stesso modo, possono trovare la loro giusta applicazione nel settore alimentare, edilizio e manifatturiero in generale, in particolar modo nel settore dei pellami e delle calzature. Recentemente, le presse idrauliche hanno riscontrato numerosi consensi nel campo della produzione dei mangimi animali e nel riciclo dei materiali plastici.
Come funziona una pressa meccanica
Il funzionamento pressa meccanica si discosta radicalmente da quello di una pressa idraulica in quanto non vi sono materiali terzi che entrano nel merito delle forze in gioco. Ve ne sono di diversi tipi: presse a piani, o presse a movimento alternativo, e presse rotative, dette anche presse a rulli. Le prime sono quelle che sfruttano un volano alimentato elettricamente per azionare la slitta, o mazza, attraverso una serie di bielle. I modelli più moderni, quelli che stanno conquistando il mercato globale, sono prive di volano. Sono dette anche Presse servo, con motori brushless collegati direttamente alla cinematica della pressa stessa. Sono presse meccaniche molto versatili proprio in virtù del fatto che la corsa della slitta può essere variata con maggiore facilità. Questi motori di nuova concezione, infatti, consento inversioni di moto semplici nella concezione e rapide nell’esecuzione. Le presse a rulli, comunemente chiamate anche presse rotative hanno una motorizzazione che prevede il collegamento tra i vari motori elettrici o idraulici e l’asse dei rulli a contrasto.
Dove si usa una pressa meccanica
Date le loro spiccate caratteristiche di potenza e resistenza all’usura, le presse meccaniche si usano laddove il monitoraggio del processo è più assiduo che altrove. Stiamo parlando di tutte le sedi di assemblaggio, catene di montaggio e tutte quelle linee di produzione in cui la qualità è uno dei parametri più sensibili da tenere sott’occhio. Le presse meccaniche vengono usate nelle attività di estrusione della lamiera e nello stampaggio a caldo. L’automotive è uno dei campi di impiego più fiorente, così come lo sono le produzioni di elettrodomestici ed accessori per la casa, la costruzione di profilati per infissi e ponteggi, vergelle in acciaio per bulloneria, trafila e acciai per cementi armati. Altre, le così dette presse eccentriche, si usano nella tranciatura, nella punzonatura ed altre lavorazioni a freddo della lamiera. Le presse meccaniche sono usate in larga misura per il trattamento e il recupero degli imballaggi di carta e cartone e nella gestione di alcuni rifiuti speciali come quelli del processo siderurgico.
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