PIL: la situazione in Italia alle porte del 2022

La Commissione europea, una delle più importanti istituzioni dell’Unione europea, nel corso di questo mese ha formulato delle previsioni economiche anche a proposito della situazione economia Italia 2021-2022. Per essere più precisi, l’istituto attualmente guidato da Ursula von der Leyen e con sede a Bruxelles, Belgio, ha rivisto al rialzo il PIL Italia di un 6,2% nel 2021. Inoltre, ha stimato una crescita ulteriore pari al 4,3% nei prossimi mesi. C’è la possibilità che il PIL italiano torni ai livelli prima della pandemia già entro giugno 2022. Ma le previsioni della Commissione Europea sono condivise da altri istituti? E si possono prevedere degli ulteriori miglioramenti anche nel corso dell’anno 2023?

Il PIL in Italia allo stato attuale

L’Italia risulta essere la nona economia a livello globale e la terza a livello europeo. Per quanto concerne il Prodotto Interno Lordo nominale di 1,93 trilioni di dollari, questo si compone di cinque parti. Il 61% riguarda i consumi delle famiglie. Il 19% la spesa pubblica. Il 17% gli investimenti fissi al lordo. Il 30% le esportazioni di beni e servizi. Il 27% le importazioni. Nel corso degli ultimi mesi del 2021, l’economia italiana è in fase di ripresa. Poiché è avvenuto un aumento del 2,7% tra gennaio e giugno 2021, ovvero un aumento dello 0,2% rispetto al periodo precedente, è stato facile effettuare delle stime sulla crescita del PIL.

I consumi sono altresì aumentati del 3,4%. Mentre gli investimenti fissi lordi hanno conosciuto un aumento del 2,4%. Le esportazioni sono incrementate del 2,3%. Le importazioni hanno invece conosciuto un rialzo del 3,2%. Questo perché la domanda estera netta ha aggiunto 0,3 punti percentuali alla suddetta crescita. Tenendo in considerazione quest’anno fino a oggi, è possibile affermare che l’economia italiana è cresciuta intorno al 17%. Solo nei primi sei mesi, il PIL Italia è aumentato del 4,7%. La prima causa di questo aumento risiede della decisione del governo di rimuovere la maggior parte delle restrizioni sanitarie da aprile in poi, aiutando di fatto dei settori come quello turistico a riprendersi.

Le previsioni

A proposito del PIL Italia, la Banca d’Italia, ovvero la banca centrale della Repubblica Italiana, ha previsto che l’economia nazionale sarebbe cresciuta del 5,1% nel 2021. Ma ha anche previsto che la suddetta ritornerà ai livelli pre-pandemia nei primi sei mesi del 2022. La recente impennata dei contagi in Europa, però, dovuta anche alla comparsa della variante Omicron (il primo caso in Italia è stato appena registrato in Campania), ha spinto il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco ad affermare che la situazione epidemiologica rischia di rallentare l’espansione nel corso del prossimo anno. Ma il successo delle campagne vaccinali che si stanno ancora portando avanti potrebbe scongiurare il suddetto rallentamento.

Il Dipartimento del tesoro sotto la supervisione del Ministero dell’economia e delle finanze della Repubblica Italiana ha previsto che l’economia italiana potrebbe conoscere un aumento del 6% durante il 2021 e del 4% nel 2022. Di conseguenza, il PIL, stando a questa previsione, ritornerebbe ai livelli prima della pandemia l’anno prossimo. Nel 2020, infatti, c’è stata una diminuzione pari all’8,9% rispetto all’anno precedente. I settori maggiormente colpiti, oltre a quello turistico, sono stati quello della ristorazione e dei trasporti. I settori che hanno resistito di più alla recessione sono stati quelli tecnologico e sanitario, nonostante i tagli che il governo ha effettuato nei confronti di quest’ultimo settore negli ultimi decenni.

Precisazioni

Come è già stato detto, le previsioni di cui sopra, così come quelle della Banca d’Italia, sono quelle riportate in questi giorni. Ma questo non significa che gli ultimi eventi non possano apportare delle modifiche in merito. In più, le previsioni sono state formulate in base a uno scenario politico sostanzialmente invariato. Pertanto, non si tengono in considerazione le eventuali nuove misure espansive che il governo ha intenzione di presentare il prossimo mese, nel suo Budget per l’esercizio 2022 e per il triennio 2022-2024. Infine, non si dimentichi che l’ultima volta che l’economia italiana ha conosciuto un’effettiva fase di crescita è stata nel lontano 1976, con un aumento pari al 6,6%.

Prima di trattare del PIL Italia, la Commissione europea ha fatto delle previsioni anche a proposito del tasso di occupazione. Dopo il crollo del 10,3% nel 2020, è stato previsto un recupero del 5,9%. Ulteriori risalite si annunciano nel 2022 (il 4%) e 2023 (il 2%). Ma la fase di aumento può rallentare anche a causa della carenza di manodopera in certi settori. Tutto sommato, però, le stime che riguardano l’occupazione sono positive. Infatti, stando ai dati dell’ISTAT, nel secondo trimestre 2021 c’è stato un aumento di 338.000 occupati rispetto ai tre mesi precedenti, e pertanto si parla di un +1,5%. Tuttavia, ci sono 678.000 occupati in meno rispetto al 2019.

Situazione odierna

Nell’estate 2021, la stessa Commissione ha previsto per l’Italia un aumento del PIL del 5% entro la fine del 2021 e del 4,2% nel 2022. Per cui la stima al rialzo è aumentata rispettivamente dell’1,2% e dell’0,1%. In quanto al rapporto tra il PIL e il debito pubblico, è prevista una diminuzione dal 155,6% registrato nel 2020 al 151,0% previsto nel 2023. Riguardo il rapporto tra il PIL e il deficit, salito al 9,6% nel corso dell’anno scorso, questo dovrebbe calare al 9,4% nel 2021, al 5,8% nel 2022 e infine al 4,3% nel 2023. Nel 2020 era invece aumentato del 7,2%, un brusco rialzo rispetto allo 0,6% registrato del 2019.

PIL Italia: conclusione

La Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (DEF) approvato il 15 aprile 2021 dal Consiglio dei Ministri, ovvero il NADEF, a proposito del PIL italiano, ha dichiarato che la sua crescita dovrebbe attestarsi a un +4,7% nel 2022, a un +2,8% nel 2023 e a un +1,9% nel 2024. La discesa del rapporto tra il PIL e il debito dovrebbe proseguire fino a raggiungere il 146,1% nel corso del 2024. Il Centro Studi di Unimpresa ha affermato che, dal 2021 in poi, il PIL salirà dai 1.651 miliardi di euro del 2020 ai 1.987 miliardi di euro del 2024. Sono stimati 336 miliardi di euro extra di PIL.