Nuova Sabatini: quali sono gli interventi a sostegno dell’impresa nel Decreto Semplificazioni?

Il recente decreto semplificazioni n. 76 del 16 luglio 2020 ha introdotto numerose novità normative, al fine di facilitare la ripresa economica del Paese, dopo la fase di emergenza sanitaria che ha interessato tutti i settori economici e produttivi.

Tra le novità introdotte da tale decreto, ve ne sono alcune di particolare interesse per le piccole e medie imprese.

In particolare, è stato reso ancora più favorevole il regime della c.d. Nuova Sabatini, l’agevolazione per PMI che permette di ottenere contributi finalizzati al rimborso di prestiti e finanziamenti richiesti per operare investimenti in beni strumentali.

Infatti, il decreto 76/20 ha previsto l’aumento dell’importo massimo erogabile a favore dell’impresa in un’unica soluzione anziché a rate.

Inoltre, viene ulteriormente favorita la ripresa degli investimenti per le imprese del Mezzogiorno, attraverso alcune disposizioni dedicate.

Per comprendere meglio le nuove misure a disposizione dei piccoli imprenditori, in questo articolo andremo a vedere:

  • a chi è rivolta quest’agevolazione
  • quali vantaggi che porta ai piccoli imprenditori
  • quali sono le novità apportate dal Decreto Semplificazioni a sostegno delle PMI

Cos’è la Nuova Sabatini e a chi è rivolta

La Nuova Sabatini, come noto, è la misura che il Ministero dello sviluppo economico ha messo a punto per aiutare le piccole e medie imprese ad accedere più facilmente alla concessione di credito da parte delle banche e degli intermediari finanziari convenzionati.

Questa agevolazione, conosciuta anche come misura Beni Strumentali, è destinata alle piccole e medie imprese iscritte nel Registro delle imprese con sede in Italia oppure con sede in uno stato membro dell’Unione Europea (ma in quest’ultimo caso occorre che una sede operativa della società venga aperta in Italia in concomitanza con la realizzazione dell’investimento oggetto di richiesta).

La misura è accessibile alle imprese di ogni settore, compresi quello agricolo e della pesca, ad eccezione di quelle operanti nei settori finanziario, assicurativo e dell’esportazione.

Possono costituire oggetto di investimento l’acquisto in proprietà o l’acquisizione in leasing di beni strumentali quali:

  • macchinari
  • impianti
  • attrezzature
  • prodotti hardware
  • software
  • tecnologie digitali

Tali beni, rientranti nelle immobilizzazioni per impianti, macchinari e attrezzature industriali, devono essere nuovi e avere una propria autonomia funzionale (non è ammesso, cioè, il finanziamento di singole componenti di macchinari e attrezzature). Gli stessi beni devono, inoltre, essere strumentali o comunque connessi all’attività produttiva svolta dall’impresa.

Le agevolazioni previste

Vediamo ora nel dettaglio in cosa consiste l’agevolazione prevista dalla misura in oggetto.

Con tale incentivo, la PMI richiedente può ricevere il finanziamento richiesto presso una delle banche convenzionate e un corrispondente contributo dal Ministero.

Il finanziamento non deve superare i 5 anni di durata e deve riguardare un importo compreso tra euro 20.000 e 4 milioni. Al finanziamento può, inoltre, accompagnarsi la garanzia del Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese fino all’80% del suo ammontare.

L’ammontare del contributo ministeriale è determinato in relazione alla misura degli interessi. Il tasso d’interesse è stabilito in via convenzionale in misura pari al 2,75%, ma per gli investimenti afferenti al settore Industria 4.0 è pari al 3,575% (si tratta di quegli interventi relativi all’acquisto di tecnologie digitali o finalizzati tracciamento dei rifiuti).

Come fare domanda per il bonus Beni Strumentali

Per accedere alla misura Beni Strumentali, l’impresa deve presentare alla banca, contestualmente alla richiesta di finanziamento, anche la domanda relativa all’agevolazione in oggetto (puoi trovare il modello della domanda e altre informazioni utili per la compilazione sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico).

Verificata la regolarità della domanda, la banca trasmetterà al Ministero la richiesta di prenotazione dell’importo da te richiesto.

Il provvedimento ministeriale di accoglimento della richiesta specificherà l’ammontare concesso e gli interventi di acquisto o di leasing autorizzati; in tale fase, potrai concludere il contratto di finanziamento con la banca aderente all’iniziativa.

Spetta all’impresa, una volta ultimato l’investimento, trasmettere telematicamente la relativa attestazione al ministero, al fine di attivare l’erogazione dell’agevolazione.

Le novità apportate dal Decreto Semplificazioni

Prima delle novità introdotte dal Decreto Semplificazioni, l’agevolazione poteva essere erogata in un’unica soluzione solo se la richiesta di finanziamento non superava l’importo di 100.000 euro. Adesso, invece, tale limite è stato notevolmente incrementato.

Infatti, è ora espressamente previsto che “in caso di finanziamento di importo non superiore a 200 mila euro, il contributo viene erogato in un’unica soluzione“.

Dunque, ogni PMI può ricevere rapidamente, in un’unica soluzione, l’erogazione dell’agevolazione richiesta, se il finanziamento destinato all’investimento da effettuare non supera il valore di 200.000 euro.

Inoltre, sempre con riferimento alle misure contenute nel bonus della Nuova Sabatini, il Decreto 76/20 ha previsto che “i contributi destinati alle piccole e medie imprese del Mezzogiorno sono erogati alle imprese beneficiarie in un’unica soluzione”. Tali contributi, inoltre, possono ora essere cofinanziato con risorse provenienti da Fondi strutturali e di investimento Europei.

L’erogazione degli incentivi per le imprese del Sud Italia, quindi, è stata ulteriormente semplificata; tale previsione si rivolge alle imprese delle seguenti regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Puoi trovare il modello per richiedere l’agevolazione Nuova Sabatini e ogni altro chiarimento utile direttamente sulle pagine del sito del Ministero dello Sviluppo Economico, a questo link.

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