Marchio del Perugia A.C. in vendita: un nuovo capitolo per la storia del Club

Il marchio del Perugia A.C. è ufficialmente in vendita. Il lotto, messo all’asta a seguito del fallimento della precedente società concessionaria, rappresenta un’opportunità unica per gli investitori. Fondato nel lontano 1905, il marchio del Perugia A.C. è un vero e proprio pilastro della cultura sportiva umbra e del calcio professionistico italiano. Dopo i numerosi alti e bassi che si sono susseguiti negli ultimi anni, tale scenario potrebbe segnare l’inizio di un nuovo capitolo nella storia del club. L’asta, infatti, non solo rappresenta un investimento proficuo, ma apre anche interessanti prospettive future.

Questo articolo vuole offrire una guida completa sulla vendita del marchio del Perugia A.C., analizzandone la storica eredità, il suo valore intrinseco e tutti i più importanti dettagli di questa straordinaria licitazione.

Marchio del Perugia A.C.: la storia del club

La storia dell’Associazione Calcistica Perugia Calcio, più comunemente nota come Perugia A.C., nasce ben 119 anni fa. Fondata nel 1890 con il nome di Società Ginnastica Braccio Fortebraccio, in onore del celebre condottiero perugino Braccio da Montone, il club ha subito una trasformazione significativa nel corso degli anni. Fu, infatti, sono nel 1905 che, grazie all’unione con la società Libertas, che assume il suo nome attuale, divenendo uno dei più antichi d’Italia. Situato nell’omonimo capoluogo umbro, il Perugia A.C. ha attraversato ascese e regressioni che ne hanno fortemente influenzato la storia e l’identità.
In particolare, sarà 2 anni dopo alla sua nascita, nel 1907, che la squadra inizia a partecipare ufficialmente a piccole competizioni regionali.

Il primo grande traguardo, però arriva negli anni ‘30, quando viene promossa in Serie B e si avvicina enormemente alla A. L’evento segna un periodo di grande crescita per la squadra calcistica tanto che, nel 1937, viene presa la decisione di costruirgli il primo stadio ufficiale, quello di Santa Giuliana. I giocatori biancorossi, come sono comunemente chiamati, vi debutteranno l’anno successivo, ma in Serie C, retrocessione causata da innumerevoli difficoltà finanziarie.

Un sogno effimero, dunque. Anche negli anni ‘50, infatti, nonostante il club sia molto amato dai tifosi, continua a sprofondare, arrivando persino a disputare la IV Serie.

Nel 1966, però, il Perugia A.C. vive una svolta significativa. La Presidenza di Lino Spagnoli, imprenditore e sportivo perugino, assieme all’allenatore Guido Mazzetti, riesce a riportare squadra in serie B. Gli innumerevoli successi ne segnano una importante rinascita. Nel 1975, con il cambio di presidenza e l’arrivo di Franco D’Attoma, assieme a tecnici del calibro di Ilario Castagner e giocatori come Frosio e Curi, è un’epoca d’oro. Il Perugia A.C. ottiene la tanto ambita promozione in Serie A. Tuttavia, a rendere memorabile la storia del club è indubbiamente la stagione ‘78-’79, quando, senza subire sconfitte, la squadra completa l’intera stagione di campionato. Un impresa epica che le fa guadagnare l’appellativo de La squadra dei miracoli.

All’orizzonte, però, si prefiggono nuove e importanti sfide. Il centrocampista Curi muore in campo per arresto cardiaco, segnando un duro colpo per squadra e tifosi. Nonostante l’incredibile successo, poi, iniziano importanti difficoltà finanziarie e sportive. Ne è un esempio la retrocessione in C2 a causa del coinvolgimento degli umbri nello scandalo delle toto-scommesse.

Negli anni ’90, grazie alla determinante leadership del presidente Luciano Gaucci, il club, sull’orlo del fallimento, riesce a risalire in Serie A. Il successo, però, ancora una volta dura poco. Nell’estate 2003 il Perugia A.C. si ritrova ad affrontare una crisi nera, dapprima con la retrocessione in B e poi il fallimento definitivo nel 2005, dichiarando bancarotta. Nello stesso anno, la squadra viene rifondata con il nome di Perugia Calcio, ripartendo dalla serie C1, sotto la presidenza di Vincenzo Silvestrini.

Circa 4 anni dopo, il marchio passa all’imprenditore Leonardo Covarelli che conclude il campionato all’undicesimo posto. Nel 2010 il Tribunale di Perugia ne dichiara l’ennesimo fallimento. Pochi mesi dopo, nasce un nuovo club, che però eredita storia e nome della vecchia squadra. Si chiamerà, infatti, ASD Perugia Calcio e, con Roberto Damaschi come Presidente, nel 2011-2012, riuscirà a ottenere la promozione dalla Serie D alla Lega Pro Seconda Divisione.

Nel 2014, la lenta risalita porta l’associazione calcistica a tornare in Serie B. A oggi, dopo una breve alternanza tra B e C1, fa parte di quest’ultima. Con la recente vendita del marchio, a causa dell’ennesimo fallimento della concedente, il Perugia A.C. si trova di fronte a una nuova sfida. Tuttavia, questa situazione potrebbe segnare l’inizio di un nuovo capitolo positivo nella sua storia centenaria.

Il marchio del Perugia A.C.: caratteristiche

Il marchio del Perugia A.C., nato nel 1905, è un elemento iconico e intrinseco della squadra. Oltre a essere un logo, difatti, ne incarna la ricca storia e i valori del club, diventando un simbolo di identità e appartenenza per i suoi tifosi. Lungo i decenni ha accompagnato e rappresentato il capoluogo umbro nei vari campionati calcistici.
La sua presenza continua a evocare la passione e l’orgoglio dei sostenitori per la propria squadra, trasmettendo un legame indissolubile con la città e la sua storia.

Ufficialmente, i colori del marchio sono rosso e bianco, richiamanti i valori che la città vuole trasmettere. In particolare, questi staranno a indicare rispettivamente passione, energia e determinazione, a contrasto con purezza, lealtà e integrità.
Al centro dello stemma si trova un grifone, simbolo per eccellenza di Perugia. Questa creatura mitologica, metà leone e metà aquila, è un potente simbolo araldico della città. Rappresentato in posizione rampante, vuole esprimere tutto l’orgoglio e la forza della squadra calcistica verso la storia della propria terra.

Le stesse radici si riflettono anche nella tipografia del marchio. Dopo diverse versioni susseguitesi nel corso del tempo, il logo del Perugia A.C. è ora sobrio ed elegante, ove l’iconografia storica si fonde perfettamente con elementi moderni e leggibili. Le lettere sono chiare e ben definite, mentre i numeri rispecchiano la storicità del club. In basso, infatti, vige l’anno di fondazione, il 1905. Stesso discorso per la bordatura, semplice e raffinata, mirata a rafforzare l’aspetto araldico e tradizionale del marchio.

In termini legali, la registrazione del marchio del Perugia A.C. è ufficialmente presso l’UBIM, ossia l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, e l’EUIPO, per quanto riguarda la protezione a livello europeo. La durata della concessione è di 10 anni.
Per tali motivi, il titolare ne ha il diritto d’uso esclusivo per ogni bene e servizio per cui è stato registrato. In particolare, si includono la produzione e vendita di oggettistica marchiata, come gadget, materiali d’istruzione, maglie, giocattoli e altri articoli, nonché varie attività promozionali e di marketing. In caso di contraffazione, concorrenza sleale e altre violazioni è possibile intraprendere azioni legali per proteggerne i diritti.

Marchio del Perugia A.C.: dettagli della vendita

Il marchio del Perugia A.C. è attualmente messo all’asta in modo figurativo, senza rivendicazione di colore. Nel corso degli anni, questo si è distinto per essere concesso in uso e licenza a varie squadre calcistiche della città di Perugia, partecipanti ai campionati di Serie B e C della FIGC.

A oggi, però, il Tribunale di Perugia ne ha ufficializzato il fallimento della società concessionaria. Errori, scelte tattiche discutibili e le difficoltà nel formare una squadra competitiva hanno contribuito a questo amaro risultato. La società, dunque, si è ritrovata compromessa in molti ambiti, e nemmeno il cambio di direzione sportiva è stato sufficiente a salvarla. La ricostruzione, dunque, richiederà un approccio serio e a lungo termine, focalizzato su un saldo progetto calcistico nonchè una forte connessione con il territorio e i suoi tifosi.

In termini legali, il marchio del Perugia A.C. conta della registrazione presso l’Unione Europea, con il numero 979.690, valida fino al 09/12/2028. In Italia, invece, l’ultima concessione, quella cioè affidatasi alla uscente società fallimentare, ha data di scadenza per il 30/06/2024. Tuttavia, essendo attualmente militante nel campionato di serie C1, il marchio Perugia A.C. è registrato fino al 10/09/2028, con un deposito per classe 41 che termina il 22/03/2033.


L’asta per aggiudicarsi il marchio del Perugia A.C., identificato con il lotto numero 8329, si terrà in modalità telematica asincrona il prossimo 10/07/2024 alle ore 11:00. L’offerta minima è stata fissata a € 40.000,00, prezzo valutato nella recente relazione di stima del marchio. Il rialzo minimo dell’asta è, invece, di € 2.000,00.
La presentazione delle offerte termina il giorno precedente, ossia il 09/07/2024 alle ore 12:00.

Marchio del Perugia A.C.: impatti e prospettive future

Sebbene l’obiettivo primario del calcio rimanga il gioco stesso, è innegabile che il club costituisca un marchio a sé stante, un emblema con cui sponsor, fan e membri possono identificarsi. Come in tutto il mondo dello sport, difatti, la vendita di beni gioca un ruolo sempre più importante, se non essenziale, nelle finanze di una squadra, aiutandola a gestire il proprio budget.
Con l’avanzare nei livelli superiori del campionato, ad esempio, si dovranno affrontare spese sempre crescenti per ingaggi e trasferimenti. La sponsorizzazione sportiva, i diritti televisivi e la vendita dei biglietti potrebbero non essere sufficienti a coprire efficacemente questi costi. Ecco perché il branding diventa cruciale. Indipendentemente dalla grandezza della squadra, un marchio forte servirà a generare un rapporto positivo sia tra i membri del club che verso un pubblico più ampio, potenzialmente traducendosi in ulteriori investimenti di tempo e denaro.

Il marchio del Perugia A.C. rappresenta un’identità solida. In un panorama di squadre di calcio in competizione l’una contro l’altra, la sua storia risalta e continua ad attrarre nuovi tifosi, giocatori e investimenti. Le persone, infatti, sono invogliate a far parte di questa grande famiglia, dai solidi, come la lealtà verso la propria città. Pertanto, cittadini e tifosi possono restare fiduciosi che, nonostante il processo di asta, il marchio del Perugia A.C. continuerà a incarnare gli stessi ideali.

A tal fine, il potenziamento delle vendite di merchandise, sia online che offline, rappresenta una soluzione fondamentale e imprescindibile per tutti i club moderni. Le magliette da calcio, insieme ad altri capi di abbigliamento e calzature, sono, ad esempio, gli articoli più apprezzati, e costituiscono la maggior parte degli introiti. La varietà dei prodotti con marchio Perugia A.C., però, può essere davvero ampia, da oggetti da collezione a giocattoli, passando per souvenir, articoli per la casa e molto altro ancora.

Queste vendite rappresentavano già ingenti somme di denaro per la società, ma ci sono ancora margini per la crescita, specialmente con strategie di marketing più innovative.

L’acquisizione del marchio del Perugia A.C. offre un’opportunità di investimento promettente, poiché consentirà di affrontare le sfide future e di cogliere le nuove prospettive che si presenteranno per la squadra. Ad esempio, una ristrutturazione del team, una gestione finanziaria più prudente e sostenibile, ma anche investimenti mirati in settori chiave come lo sviluppo dei giovani talenti, saranno fondamentali. Inoltre, il coinvolgimento attivo dei tifosi attraverso eventi e iniziative potrà rafforzare ulteriormente il legame con la città e attrarre nuovi sostenitori del club durante la sua crescita e trasformazione. Queste azioni contribuiranno a creare una base solida per una competizione efficace in campo calcistico e per ottenere risultati positivi nel lungo termine.

Acquisire il lotto del marchio Perugia A.C., dunque, rappresenta un buon investimento.


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