Agricoltura 4.0: cos’è e perché se ne parla

Sull’interrogativo agricoltura 4.0 cos’è, il pensiero va immediatamente all’Internet of things e i Big Data. Attraverso questi l’agricoltura di precisione è capace di fornire e gestire molte informazioni in modo dettagliato e rapido. Ciò determina una efficace automatizzazione di attività produttive che in altri termini non potrebbero essere collegate tra loro. Ecco perché si parla di agricoltura 4.0, cioè di un ammodernamento tecnologico di un settore primario dell’economia. Durante queste fasi, inoltre, molte attività sono tra loro strettamente connesse, come ad esempio la logistica. Altresì possiamo affermare che l’unione tra l’agricoltura di precisione ed internet, porta direttamente ad un Agricoltura 4.0. In altri termini, questo connubio migliora la resa e la sostenibilità.

Agricoltura 4.0: applicazioni

Molteplici sono i benefici di tale tipologia di agricoltura. Sia da un punto di vista qualitativo che quantitativo. Infatti basti pensare che l’uso della tecnologia mirata in ambito agricolo aiuta a effettuare interventi specifici e più efficaci. Molte aziende agricole sono così riuscite a ottenere un risparmio sui costi produttivi di circa il 30% incrementando la capacità produttiva del 20%. Inoltre si è riscontrata una capacità delle aziende di garantire maggiore qualità dei prodotti riducendo gli scarti di prodotti chimici. Grazie all’impiego della tecnologia, è anche possibile gestire meglio e individuare il periodo migliore per la raccolta, oppure organizzarla in modo più efficace in tempi differenti. In questo modo si garantisce anche una migliore tracciatura del prodotto finale.

A fianco al quesito agricoltura 4.0 cos’è, facile anche chiedersi quanto essa sia diffusa . Purtroppo al momento si calcola che solamente l’1% del terreno coltivabile in Italia sia gestito con tale tecnologia. Nonostante questo però, il settore segna una forte crescita tra le aziende agricole e le start up. La maggiore diffusione è soprattutto tra le aziende agricole che in passato hanno sperimentato un forte utilizzo dell’automazione industriale. Questo ha permesso loro di poter riconvertire l’uso della tecnologia, aggiunta al mondo di internet, in processi produttivi più sostenibili. Dando uno sguardo ai numeri, il dipartimento agrifood del Politecnico di Milano ha constatato l’esistenza di circa 200 applicazioni di Agricoltura 4.0 concentrate soprattutto nel nord Italia.

I principali ostacoli alla diffusione

Oltre al chiederci agricoltura 4.0 cos’è, un altro quesito che si evidenzia è quello relativo agli ostacoli della sua diffusione. C’è innanzitutto il fattore culturale a costituire una barriera difficile da superare. In modo particolare quando è necessario produrre cambiamenti rispetto alla tradizione portata avanti per anni. In seconda battuta c’è da considerare come sia limitata la consapevolezza. Infatti da una serie di indagini sul campo emerge come sia minima la consapevolezza dei benefici e dell’efficienza che l’agricoltura 4.0 può apportare. La conoscenza spesso si limita alla riduzione dei costi gestionali, mentre i campi di applicazione sono molteplici. Altro ostacolo è costituito dalla dimensione media delle aziende agricole. Quest’ultima è pari a 12 ettari coltivati. Valore piuttosto basso che impedisce importanti investimenti in ambito tecnologico.

C’è un altra delicata questione legata agli ostacoli e anche in parte ad alcuni effetti negativi dell’avvento dell’industria 4.0. È il discorso relativo alla sicurezza informatica per la quale gran parte delle aziende agricole non si è adeguata. Basti tener presente che, come per il comparto industriale e dei servizi, anche in quello agricolo-tecnologico, ci sono tantissimi dati che vengono scambiati. Il problema degli addetti ai lavori è far si che tali dati vengano scambiati in maniera efficiente e totale sicurezza. Purtroppo tale settore è ancora troppo vulnerabile ad attacchi informatici ed esposto a manipolazioni esterne. Il lavoro degli esperti informatici è quindi ancora tanto per rendere anche l’agrifood tecnologico non solo efficiente, ma anche sicuro.

Investire per dare impulso al settore

L’investimento primario per dare un deciso impulso all’agricoltura 4.0 è sicuramente la formazione. Essa deve nascere e concretizzarsi in modo decisivo nei laboratori universitari e nelle scuole superiori, in modo da influenzare le nuove generazioni. Ma prima di tutto dovrebbe essere attivata nelle aziende esistenti, attraverso corsi specifici, dimostrazioni sul campo, studi di settore. In questo modo si genera quella sensibilizzazione necessaria al cambiamento e al miglioramento. È evidente infatti che le aziende agricole devono poter sperimentare pienamente i vantaggi e i benefici di tale tipologia di agricoltura. Questo anche potendo beneficiare delle esperienze e dei successi di chi è riuscito a metterla in atto attraverso investimenti, lavoro, formazione e supporto tecnico – pratico.

Nel chiedersi agricoltura 4.0 cos’è, non si può fare a meno di far riferimento ai suoi traini. Essi sono rappresentati dall’innovazione e agritech che faciliterebbero l’introduzione in azienda di strumenti d’innovazione tecnologica. Questi ultimi, a loro volta, facilitano la competitività delle aziende ma nello stesso tempo rendono i processi produttivi più sostenibili e rispettosi dell’ambiente. Da indagini svolte si evince come la figura dell’imprenditore agricolo 4.0 sia di vitale importanza. Solitamente il profilo è quello di un laureato in agraria o anche perito agrario, titolare di azienda zootecnica, cerealicola o forestale. Quest’ultima, solitamente è di almeno 20 ettari ed è in grado di generare un fatturato annuo di almeno 50.000 euro.

Agricoltura 4.0 in Italia.

In Italia, dati alla mano, il settore ha una fetta di mercato che si aggira tra i 370 e i 430 milioni di euro. Essa corrisponde a circa il 5% di quella globale e il 18 % di quella europea. Le innovazioni tecnologiche specifiche sono diverse e riguardano sia la produzione, che la gestione, passando per il packaging. Nonostante i buoni passi avanti, si stima che solo l’1% delle superfici coltivabili è gestita con soluzioni tecnologiche. Nei prossimi anni sarà quindi importante spingere sulla formazione, divulgazione e sperimentazione. A fianco a questo le istituzioni devono incrementare la possibilità di accedere a nuove risorse e nello stesso tempo eliminare le barriere burocratiche e strutturali.

Agricoltura 4.0 cos’è: conclusioni

Di certo l’agri tech rappresenta non solo il futuro ma anche il presente di un sistema agricolo che deve essere sostenibile. Grazie all’aiuto di metodologie moderne di raccolta e analisi di big data, l’imprenditore agricolo potrà fare scelte più ponderate sul tipo di coltura su cui investire. Le sfide e le problematiche sono ancora tante. C’è un ricambio generazionale da affrontare. Gli indici di redditività sono ancora al di sotto della media europea, quindi anche su tale fronte bisogna lavorare. Infine, le aziende devono imparare a fare rete, creando un network d’imprese agricole in grado di far fronte insieme alla sfida del cambiamento e nello stesso tempo fronteggiare in maniera compatta le problematiche.

Foto: winenews