Un miliardo di euro per i contratti di filiera agroalimentare

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È stato pubblicato il quinto bando per i contratti di filiera nel settore agroalimentare, in ottemperanza al decreto approvato nel mese di dicembre del 2021 dal ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Stefano Patuanelli.

Tale misura trae il finanziamento dal fondo PNRR ovvero Piano nazionale di Ripresa e Resilienza.

Il progetto per i contratti di filiera

Gli obiettivi del progetto sono quelli di aumentare la competitività e la sostenibilità del settore di fronte alle sfide che attendono il settore agroalimentare, come il cambiamento climatico, la conservazione dell’ambiente, il suolo, l’acqua, l’aria e la biodiversità; oltre a quelle relative alla tracciabilità e alla sicurezza alimentare.

Beneficiari del finanziamento dei contratti di filiera saranno le aziende che contribuiscono alla produzione, la raccolta, lavorazione e vendita dei frutti dell’agricoltura e dei suoi derivati e le aziende che forniscono servizi e mezzi operativi per i contratti di filiera.

Per beneficiare della sovvenzione, le imprese devono avere un accordo di settore, all’interno di un quadro territoriale multiregionale, per creare un programma integrato interprofessionale di interesse nazionale.

L’importo dei costi totali ammissibili attribuibili a una regione non può superare la quota dell’85% del totale. Sono consentiti i seguenti investimenti:

  • investimenti in beni materiali e immateriali in aziende agricole relativi alla produzione agroalimentare, sono quindi compresi mezzi agricoli, ma anche corsi di aggiornamento;
  • investimenti per la trasformazione e la vendita di prodotti agricoli e derivati;
  • investimenti relativi alla trasformazione dei prodotti dell’agricoltura in prodotti alimentari;
  • la partecipazione ad attività promozionali del loro prodotto da parte dei produttori di filiera;
  • organizzazione e partecipazione ad attività espositive;
  • progetti di innovazione tecnologica e sviluppo nel settore agricolo;
  • partecipazione a fiere e per investimenti volti a promuovere l’impiego di energia pulita da parte delle imprese di trasformazione.

I numeri

Il totale dei contratti del settore per i quali l’importo totale ammissibile è compreso tra 4 e 50 milioni di euro ammissibili alle concessioni.

Le concessioni economiche saranno concesse sotto forma di prestito agevolato alle imprese e contributo in conto capitale, subordinatamente alla concessione di un prestito bancario per i contratti di filiera. Con avvisi di successo, risorse aggiuntive saranno assegnate ai distretti alimentari, al settore della pesca e alla silvicoltura.

Il piano è concepito come una proposta di interesse generale per l’economia nel suo insieme, per la sua capacità di guidare e trasformare le potenzialità e per la società, per la promozione di un’occupazione di qualità e il suo contributo alla sfida demografica e al bilancio fondiario. Deve fungere da spina dorsale e trattore per il consolidamento dello sviluppo sostenibile del settore agroalimentare e la sua modernizzazione e trasformazione digitale. Questo piano prevede misure di sostegno e aiuti al settore agroalimentare con un investimento di 1.002,91 milioni di euro, secondo le informazioni del governo centrale.Mira inoltre a promuovere le questioni relative alla tracciabilità e alla sicurezza alimentare.

L’aiuto ruoterà attorno a tre assi. Uno è il rafforzamento dell’industria attraverso il miglioramento dei processi produttivi in agricoltura. Per questo saranno stanziati 400 milioni. Il secondo è il sostegno alla digitalizzazione degli agenti della filiera (agricoltori o allevatori, cooperative e imprese di trasformazione o distribuzione), con 454 milioni di euro, e il terzo mira a promuovere la ricerca e l’innovazione, con 148 milioni.

La norma all’interno del PNRR

I contratti di settore sono uno strumento di supporto all’agroindustria costituito nel 2002 e gestito dal MiPAAF. L’obiettivo generale è finanziare programmi di investimento per settori e distretti ecosostenibili e innovativi dal punto di vista tecnologico, perseguendo obiettivi specifici per diversi settori dell’agroalimentare, della pesca, della silvicoltura, floricoltura e orticoltura. Le fonti di finanziamento restano, in linea con le precedenti, i contributi in conto capitale e i finanziamenti agevolati, tuttavia, la prima forma di finanziamento proviene dal fondo del Piano Nazionale di Recupero e Resilienza, mentre la seconda proviene dal fondo rotativo per le imprese di Cassa Depositi e Prestiti. Sono inoltre disciplinati gli aspetti riguardanti i beneficiari e i promotori dei contratti di settore, gli interventi ammissibili, gli aiuti concessi, la procedura istruttoria e la valutazione per la formazione dei programmi di graduatoria definitiva.

L’aspetto più importante è quello delle misure previste dal Ministero delle Politiche Agricole e Alimentari e per l’attuazione dei programmi di investimento legati ai Contratti di filiera. Coloro che progettano per la loro azienda programmi con un importo di spesa compreso tra 4 milioni e 50 milioni di euro, volti a favorire l’integrazione tra i diversi soggetti in termini di miglioramento del grado di organizzazione commerciale, di distribuzione dei ricavi e riduzione dell’impatto ambientale grazie all’uso di energie rinnovabili sono ammissibili a questo provvedimento di sostegno.

Questo intervento è cruciale in un momento in cui l’Italia pur essendosi appena lasciata alle spalle le conseguenze già gravi della recente emergenza pandemica, si trova ora ad affrontare pesanti condizionamenti causati dai recenti conflitti alle porte dell’Europa.