Incentivi per fornitori alberghieri e imprese turistiche

Garantire un’esperienza di alta qualità ai propri ospiti è un aspetto fondamentale per le strutture ricettive e le imprese turistiche. Per questa ragione, molte aziende investono nella modernizzazione delle loro infrastrutture e tecnologie. Come sostegno a tali investimenti, esistono diversi programmi di finanziamento a livello nazionale e regionale a cui è possibile accedere. Vediamo quali sono questi incentivi e capiamo come possono essere utilizzati.

Voucher per consulenza in innovazione

Il voucher per la consulenza in innovazione è un’iniziativa promossa da Invitalia. Questa misura può essere utilizzata per coprire le spese di consulenze specialistiche fornite da manager dell’innovazione qualificati. Questi sono in grado d’implementare le tecnologie abilitanti previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0 e di modernizzare la gestione e l’organizzazione dell’azienda.

Per usufruire dell’aiuto di questa figura manageriale è necessario essere iscritti in un apposito elenco istituito da Invitalia. Una volta iscritti, un manager potrà essere inserito nell’impresa mediante un contratto di consulenza di almeno nove mesi.

Il contributo finanziario potrà essere erogato secondo le seguenti modalità:

  • piccole e microimprese – il contributo corrisponderà al 50% dei costi sostenuti, fino a 40 mila euro;
  • medie imprese – 30% dei costi sostenuti, fino a 25 mila euro;
  • reti d’imprese – 50% dei costi sostenuti, fino a 80 mila euro.

Attualmente, sono state rese note solo le modalità per presentare la domanda d’iscrizione all’elenco dei manager qualificati e delle società di consulenza. La procedura informatica d’Invitalia sarà aperta dal 22 giugno al 5 settembre 2023.

Beni strumentali 4.0

Questa iniziativa mira a favorire gli investimenti in macchinari e tecnologie innovative. Questo per promuovere l’adozione di soluzioni avanzate e digitali nel contesto produttivo. È accessibile a imprese di qualsiasi dimensione, forma giuridica e settore di appartenenza.

Il credito d’imposta per i Beni Strumentali 4.0 consente di recuperare una percentuale dei costi sostenuti per l’acquisto dei beni qualificati. La percentuale di agevolazione diminuisce progressivamente all’aumentare degli investimenti.

Per gli investimenti in beni materiali 4.0 effettuati a partire dal 1° gennaio 2023, la percentuale sarà erogata secondo i seguenti parametri:

  • il 20% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • il 10% per investimenti compresi tra 2,5 e 10 milioni di euro;
  • il 5% per investimenti compresi tra 10 e 20 milioni di euro.

Per gli investimenti in beni immateriali 4.0, come software e programmi informatici, il credito d’imposta del 2023 sarà del 20% per investimenti fino a un milione di euro.

Nuova Sabatini

Tra i numerosi incentivi, troviamo anche Nuova Sabatini. Si tratta di una misura che agevola le imprese turistiche nell’acquisto di attrezzatura strumentale. In questo modo, offre sostegno finanziario alle imprese che desiderano investire in nuovi strumenti e tecnologie per migliorare la loro competitività. Questa misura è aperta a tutte le imprese.

Le aziende possono ottenere un finanziamento agevolato fino all’80% per coprire il costo di acquisto di macchinari o tecnologie. In caso di finanziamenti fino a 200 mila euro, l’importo può essere concesso in un’unica soluzione.

Per accedere all’incentivo è necessario presentare domanda presso gli enti competenti. Quest’ultimi valuteranno la fattibilità dell’investimento proposto e la sostenibilità economica dell’impresa richiedente. È importante fornire un piano d’investimento dettagliato, con indicazione di benefici attesi e prospettive di sviluppo legate all’acquisizione dei nuovi beni strumentali.

Bonus Energia secondo trimestre 2023

Bonus Energia secondo trimestre 2023

Il Decreto-legge 34/202 ha prorogato la possibilità di usufruire degli incentivi per l’acquisto di gas naturale ed energia elettrica fino al 30 giugno 2023. Requisito fondamentale per l’accesso è che le imprese abbiano subito un aumento dei costi dell’energia maggiore del 30% rispetto al 2019.

Le aziende che hanno alti consumi di energia elettrica, tanto da incidere sul proprio fatturato, possono quindi beneficiare di un credito d’imposta del 20% delle spese sostenute. Quelle non energivore, invece, potranno usufruire di una percentuale minore, ovvero del 10%, se hanno un contatore con potenza di almeno 4,5 kW.

Relativamente al gas, le imprese potranno accedere al 20% della spesa sostenuta nell’anno 2023, indipendentemente dai loro consumi. Anche in questo caso, per poter ottenere il bonus è necessario che il prezzo del gas abbia subito un aumento almeno del 30% rispetto al 2019.

Incentivi in Lombardia ed Emilia-Romagna

Per le imprese ricettive, la Regione Lombardia mette a disposizione un contributo a fondo perduto che può coprire fino al 50% delle spese ammissibili. Il limite è di 500 mila euro. È necessario presentare un programma d’investimento per la riqualificazione o la creazione di nuove attività, con un investimento minimo di 80 mila euro. Le domande possono essere presentate fino al 29 giugno 2023.

È disponibile anche il bando SI4.0 2023 che sostiene lo sviluppo di soluzioni, prodotti e servizi innovativi. Il contributo copre il 50% delle spese ammissibili, per un massimo di 30 mila euro. Prevede un investimento minimo di 25 mila euro. Per la creazione di nuove imprese invece, vi è il bando Nuova Impresa 2023. Il contributo copre il 50% delle spese ammissibili. La cifra massima è 10 mila euro e l’investimento minimo è di tre mila euro. Si può fare domanda entro il 28 marzo 2024.

L’Emilia-Romagna ha attivato, invece, un bando per il turismo per promuovere crescita sostenibile e competitività delle strutture ricettive. Le imprese turistiche possono richiedere il finanziamento per la realizzazione di nuove strutture, la riqualificazione di quelle esistenti e il rinnovo di attrezzature con focus sulla sostenibilità. Il bando prevede un contributo a fondo perduto del 40% delle spese ammissibili fino a 200 mila euro. La domanda dev’essere presentata entro il 5 settembre 2023.

Reinvestire in beni all’asta

Perché non utilizzare il denaro e i risparmi ottenuti tramite gli incentivi per acquistare beni all’asta? Sul portale di Industrial Discount ad esempio è possibile accedere a beni di ottima qualità a prezzi estremamente competitivi. Tuttavia, è fondamentale assicurarsi di fare una scelta informata.

Quando si acquistano beni all’asta, infatti, bisogna accertarsi della clausola “visto e piaciuto“. Essa permette all’acquirente d’ispezionare i beni prima dell’acquisto. Tuttavia, una volta che l’acquisto è stato effettuato, l’acquirente non può presentare successivi reclami per eventuali “vizi”. Questa clausola è molto importante quando si considera l’opzione di reinvestire i soldi ottenuti dagli incentivi in aste. Poiché l’acquisto avviene senza garanzie o possibilità di restituzione, bisogna dedicare tempo a ispezionare i beni prima di fare un’offerta.

Inoltre, è anche molto importante leggere con attenzione tutti i documenti allegati. Quelli fondamentali sono:

  • ordinanza di vendita – documento che stabilisce le linee guida per lo svolgimento dell’asta;
  • perizia – determina il valore economico del bene ed eventuali difetti;
  • avviso di vendita – riassume le informazioni per partecipare all’asta, ad esempio data, luogo e metodo di pagamento.

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