Cessione d’azienda: le principali cose da sapere per vendere la propria attività
In cosa consiste la cessione azienda e quali sono gli aspetti fiscali e civilistici da considerare.
Stai per affrontare una cessione dell’azienda e vorresti avere il maggior numero di informazioni su come realizzare questa operazione? Oppure pensi di acquistare un’azienda e ti interessa avere ben chiaro quali sono le conseguenze, ad esempio in termini di successione nei contratti e debiti dell’azienda ceduta? Allora dovrai tenere a mente i seguenti aspetti:
- cos’è l’azienda;
- in cosa consiste la cessione d’azienda;
- normativa civilistica in caso di cessione d’azienda;
- l’obbligo di forma scritta dell’atto di cessione;
- divieto di concorrenza;
- successione nei contratti;
- cessione di azienda e debiti;
- cessione di azienda e crediti;
- cessione d’azienda aspetti fiscali;
- plusvalenza nella cessione d’azienda.
La cessione dell’azienda è dunque un’operazione complessa che un imprenditore può decidere di compiere per diversi motivi. Tuttavia, appena si avranno ben chiari tutti gli aspetti normativi e civilistici si potrà realizzare questa procedura senza alcun rischio! Ma vediamo le principali cose da sapere per vendere la propria attività.
Cos’è l’azienda
Prima di realizzare la cessione d’azienda e valutare attentamente le conseguenze di tale operazione, occorre sapere cos’è un’azienda. L’azienda è definita nell’art. 2555 del codice civile come “un complesso organizzato di beni a disposizione dell’imprenditore per l’esercizio della sua impresa”.
Al fine di procedere alla cessione d’azienda l’imprenditore dovrà fare una valutazione prioritaria di tale asset, prendendo in considerazione il suo valore di mercato, tendenzialmente composto da due elementi: la patrimonialità dell’azienda e l’avviamento commerciale. Quest’ultimo è definibile come il maggior valore che può essere attribuito al complesso aziendale rispetto alla somma dei valori di mercato dei beni che compongono l’azienda.
In altre parole, cedere l’azienda nel suo complesso rispetto alla cessione dei singoli beni permettere di ottenere una quota invisibile e intangibile di valore aggiunto: tale valore extra è proprio determinato dal fatto che i beni che compongono l’azienda sono organizzati in modo tale da generare un valore maggiore rispetto a quello determinato dalla sommatoria dei singoli beni aziendali.
In cosa consiste la cessione d’azienda
La cessione d’azienda è un’operazione straordinaria mediante la quale l’imprenditore cede a terzi la sua attività o anche solo una parte di essa, dietro il pagamento di un prezzo di cessione.
Si tratta di una scelta imprenditoriale che può essere fatta per diversi motivi ed è sicuramente tra le vicende societarie di maggiore rilievo. Quando si parla di cessione dell’azienda si fa riferimento nello specifico al trasferimento di beni aziendali, organizzati dall’imprenditore in un contesto produttivo e finalizzati allo svolgimento dell’attività d’impresa.
La cessione d’azienda può riguardare anche il trasferimento di beni che facciano parte di un contesto produttivo ancora potenziale. Questo vale anche per la cessione di un ramo dell’azienda.
Non bisogna confondere la cessione d’azienda con la cessione di beni aziendali. La cessione d’azienda può anche riguardare la cessione di una parte dei beni aziendali, purché si mantenga un’organizzazione autonoma, capace e idonea a consentire l’esercizio dell’attività d’impresa.
Normativa civilistica
Secondo l’articolo 2112 comma 5 del codice civile, il trasferimento di azienda avviene quando si attui una qualsiasi azione, compiuta attraverso una cessione o fusione contrattuale, che determini il cambiamento della titolarità di un’attività economica organizzata, indipendente dallo scopo di lucro, che mantiene, anche in seguito al trasferimento, una sua identità aziendale, incluso il suo valore economico e produttivo.
L’articolo 2343 del codice civile stabilisce altresì che il prezzo dell’azienda da cedere venga definito da un esperto mediante un’apposita perizia ed evidenziato in un bilancio straordinario di cessione. Si tratta di rettificare le poste di bilancio precedenti alla cessione, effettuare le scritture di fine esercizio e calcolare la plusvalenza della cessione d’azienda, ovvero la differenza tra il prezzo di cessione e il valore contabile di attività e passività. Per l’imprenditore questa differenza rappresenterà l’utile di cessione, mentre per l’acquirente costituirà l’avviamento da indicare nel bilancio di apertura.
Obbligo di forma scritta dell’atto di cessione
Chiarita la normativa civilistica in materia di cessione d’azienda, è bene sapere anche che l’art. 2556 del codice civile prevede l’obbligo di redigere l’atto di cessione in forma scritta, come atto pubblico o scrittura privata autenticata. In questo modo l’atto sarà opponibile a terzi, inoltre dovrà essere iscritto nel Registro delle imprese entro 30 giorni dalla data della stipula. In seguito alla stipula nascono una serie di obblighi per le parti che è bene approfondire.
Divieto di concorrenza
In base all’articolo 2557 del codice civile, chi cede la propria azienda ha l’obbligo di astenersi dall’intraprendere una nuova attività imprenditoriale che sia in concorrenza con l’azienda ceduta, per oggetto o per ubicazione. Per il venditore vige dunque il divieto di concorrenza, ovvero egli non potrà vendere la sua azienda e poi esercitare un’attività simile che sia in grado di sottrarre clientela all’acquirente.
Successione nei contratti
La successione nei contratti dell’azienda ceduta avviene automaticamente, ad esclusione, ovviamente, di quelli a carattere personale. Ne deriva che i rapporti di lavoro e tutte le principali relazioni dell’azienda ceduta vengono trasferite direttamente al nuovo acquirente.
Tuttavia, entro 3 mesi dalla cessione il terzo contraente può recedere dal contratto ceduto per giusta causa, con eventuale obbligo di risarcimento da parte del cedente.
Cessione di azienda e debiti
È importante anche definire cosa succede ai debiti nel caso di cessione d’azienda. L’articolo 2560 del codice civile dà indicazioni precise in merito: prevede infatti che il cedente risponda in solido con l’alienante dei debiti dell’azienda sorti anteriormente alla cessione. Tali debiti dovranno comunque risultare dall’apposita contabilità.
Il trasferimento dei debiti non è però automatico. È necessario infatti l’espresso consenso dei creditori del venditore. Nel caso di cessione d’azienda l’esclusione dei debiti è dunque plausibile, poiché questi dovranno per forza risultare dai libri contabili obbligatori. Tuttavia è possibile anche prevedere una contraria previsione contrattuale, ovvero un espresso patto di accollo con il quale l’acquirente si obbliga a pagare anche i debiti contratti dall’alienante che non risultano dai libri contabili.
Altra questione è quella relativa ai contratti di lavoro. Chiedersi se nel caso di cessione d’azienda il licenziamento dipendenti avviene è, infatti, sicuramente lecito. Pertanto è bene chiarire cosa succede ai contratti di lavoro: le parti rispondono in solido dei debiti verso i dipendenti, non ancora pagati. Per quanto concerne le violazioni tributarie relative all’anno di cessione e ai 2 anni precedenti, l’acquirente è responsabile in solido con il venditore, ex art. 14 del d.lgs. 472/1997.
Cessione di azienda e crediti
Infine vediamo cosa succede ai crediti con la cessione d’azienda. Questi vengono automaticamente ceduti all’acquirente nel momento in cui si ha la registrazione dell’atto di cessione nel Registro delle Imprese. Il debitore, che in buona fede ha pagato il venditore dell’azienda ceduta, sarà liberato dal proprio debito.
Cessione d’azienda aspetti fiscali
Una volta deciso di procedere alla cessione d’azienda, gli aspetti fiscali sono un ulteriore elemento che dovrai prendere in considerazione.
Intanto devi sapere che la plusvalenza realizzata dalla cessione a titolo oneroso di un’azienda è per il cedente un componente positivo di reddito e, dunque, è prevista dal Tuir sia per il cedente persona fisica sia per il cedente società di capitali. Nel caso di cedente persona fisica egli potrà, in ogni caso, optare per un regime di tassazione separata.
La plusvalenza sarà determinata dalla differenza tra il prezzo realizzato al netto degli oneri accessori, e il valore delle attività/ passività. Per oneri accessori andranno intese tutte quelle voci che non sono strettamente legate alla vendita, come l’imposta di registro della cessione d’azienda o le spese notarili.
Se invece a vendere è una società di capitali che possedeva l’azienda da almeno 3 anni, per l’applicazione dell’Ires potrà: far concorrere integralmente la plusvalenza alla formazione del reddito dell’esercizio di competenza, oppure optare per la tassazione della plusvalenza in quote costanti suddivise in 5 anni (a patto di presentare un reddito di impresa nel quale si possano collocare lecitamente le quote della plusvalenza).
Plusvalenza nella cessione d’azienda
La plusvalenza della cessione d’azienda non è comunque imponibile ai fini Irap, e inoltre le cessioni d’azienda sono operazioni escluse dall’Iva, ma sono comunque soggette all’imposta di registro.
Infine, le persone fisiche che cedono la propria azienda possono valutare la possibilità di ricorrere al regime di tassazione separata, applicando alla plusvalenza conseguita l’aliquota corrispondente alla metà del reddito complessivo netto del contribuente nel biennio precedente all’anno di realizzazione della plusvalenza. Al reddito da plusvalenza verrà applicata dunque un’aliquota calcolata sul reddito medio degli ultimi 2 anni.