Come funziona PagoPA?
PagoPA, come pagare la Pubblica Amministrazione nell’era digitale
Cos’è, perché è stato ideato e come funziona il nuovo pagamento elettronico
PagoPA è il nuovo metodo di pagamento elettronico per corrispondere denaro in favore della Pubblica Amministrazione. Ideato è sviluppato da AgID (Agenzia per l’Italia Digitale), si pone come obiettivo quello di rendere più facili e veloci tutti i versamenti, a prescindere dalla loro natura, effettuati sia dai cittadini che dalle imprese ma solo ed esclusivamente a favore della PA. In questo modo su tutto il territorio nazionale si avranno le stesse possibilità in termini di varietà di strumenti e di canali di pagamento e, soprattutto, di costi di commissione. Quest’ultimi, grazie alla concorrenza ed alla trasparenza, diventano sempre più vantaggiosi. Inoltre le funzioni accessorie consentono di consultare in qualunque momento la propria posizione debitoria, di ricevere avvisatura digitale e la ricevuta con valore liberatorio immediata.
Benché il sistema sia in continua evoluzione, al fine di apportare migliorie in termini di disponibilità e di esperienza di pagamento, è possibile stilare un quadro aggiornato per capirne il funzionamento attuale indagando sui seguenti argomenti:
- Cos’è e come funziona
- Cos’è possibile pagare con questo nuovo sistema
- Dov’è possibile pagare
- Come funziona il pagamento con PagoPA
- Cos’è e come funziona
PagoPA è il sistema elettronico realizzato per rendere più semplice e sicuro, oltre che per aumentare la quantità e la qualità dei servizi, il pagamento verso tutta la Pubblica Amministrazione. I destinatari dei versamenti sono dunque i Comuni , le Regioni , le Province, le scuole, le università, le aziende a partecipazione pubblica, l’INPS, l’ASL, l’ACI , l’Agenzia delle Entrate, ecc.
Non si tratta quindi di un sito dove poter pagare, ma di una vera e propria modalità standardizzata di pagamento che può essere utilizzata attraverso molti strumenti e diversi canali.
L’accessibilità può essere fatta online, sul sito dell’ente destinatario o sul proprio home banking dov’è presente la voce PagoPA o CBILL, oppure fisicamente negli sportelli offerti dai Prestatori di Servizi di Pagamento, ossia banche ed istituti di pagamento denominati PSP. Ci si riferisce dunque agli sportelli bancari fisici, ai punti Lottomatica e Sisal, agli uffici postali , alle postazioni ATM ed alle nuove App di pagamento come Satispay o Bancomat Pay.
La nuova legge di bilancio 2020 ha stabilito come termine ultimo per l’adeguamento al nuovo sistema di pagamento da parte delle PA il 30 giugno 2020. Si tratta di una proroga rispetto al termine in precedenza stabilito al 31 dicembre 2019, che a sua volta era una proroga sul 31 dicembre 2018, indicato nel testo contenuto nell’ art. 5 del Codice dell’Amministrazione Digitale e nell’ articolo 14, comma 5 bis del D.L. 179/2012.
Per pagare con questa nuova modalità nel 2020, almeno per i primi sei mesi, sarà dunque necessario fare attenzione se l’ente verso il quale si deve fare il versamento ha già aderito al sistema. Per rendere immediato il riconoscimento è stato creato un logo inconfondibile con il nome scritto nei colori rosso e verde su sfondo bianco. Lo stesso logo serve ad identificare anche i PSP aderenti ed operativi.
Cos’ è possibile pagare con questo nuovo sistema
Nella visione finale di questo nuovo sistema, che a differenza di altri permette di ricevere in tempo reale il pagamento, si potrà effettuare qualunque tipo di versamento si debba fare nei confronti di qualunque ufficio della PA. Ad oggi è già possibile pagare le cartelle esattoriali emesse dall’Agenzia delle Entrate Riscossione; le imposte e le tasse, sia nazionali che locali, come Tasi, Tari e IMU; le rette e le mense scolastiche; le multe e le sanzioni amministrative; ecc.
Si ricorda inoltre che è già obbligatorio pagare il bollo 2020 con questa nuova modalità di versamento. Dal 1 gennaio 2020 non sarà quindi più possibile avvalersi del bollettino postale o di qualsiasi altro vecchio metodo di pagamento.
Le novità introdotte nel 2020 da questo sistema saranno dunque l’eliminazione dei bollettini Rav, dei moduli F24 ed i pagamenti tramite POS, per farli confluire il prima possibile sotto la nuova modalità più sicura e funzionale.
Dove è possibile pagare
Il metodo è studiato per funzionare sia virtualmente che fisicamente. Ogni ente si è già attrezzato, o si attrezzerà a breve, per ricevere questo tipo di pagamento elettronico tramite il proprio sito web o la propria app mobile. La normativa lascia ampia libertà nella configurazione della pagina web, di conseguenza l’interfaccia cambierà da ente ad ente ma, in linea di massima, tutte si assomiglieranno molto, e ricorderanno la tipica user experience dei pagamenti on-line, ai quali siamo abituati. Tra i pagamenti virtuali si annoverano anche quelli proposti dall’home banking della propria banca.
Se si preferisce pagare fisicamente è possibile recarsi presso lo sportello della propria banca, gli sportelli automatici ATM abilitati, i punti Lottomatica, Sisal e Banca 5 ( ovvero le tabaccherie), ed infine gli uffici postali.
Mentre gli enti della PA sono obbligati ad aderire a questo nuovo sistema, alcuni Prestatori di Servizi di Pagamento fisici possono autonomamente decidere se annettersi o meno. Diventa dunque indispensabile visualizzare il logo esposto da tutti gli esercizi attivi del circuito.
Come funziona il pagamento con PagoPA
La procedura di pagamento online è sempre semplice ed intuitiva a prescindere dal canale scelto. Non è necessario infatti creare delle nuove credenziali ad hoc sia sui siti degli enti che sulla propria banca virtuale. Basta inserire i dati anagrafici, il proprio indirizzo email, il numero seriale identificativo del documento che si deve pagare ed infine il codice relativo all’ ente pubblico creditore. Ovviamente gli ultimi due dati sono reperibili sull’avviso di pagamento. Il pagamento può essere effettuato solo con strumenti elettronici (carte di credito/debito ecc.)
Nelle strutture fisiche è sufficiente mostrare all’esercente i dati espressi sulla avviso di pagamento ricevuto, verificare sul pre scontrino la compilazione sia corretta, ed infine pagare con contanti o strumenti elettronici ( carte di credito e bancomat). La ricevuta deve essere conservata con cura per almeno 5 anni.