Cos’è il certificato CE e a cosa serve?

In questo articolo si parlerà della definizione del certificato CE e su quali prodotti è necessario applicarlo. Per alcuni, infatti, non è necessario, ma per altri è obbligatorio. Inoltre, si tratterà delle diverse procedure per ottenere questo certificato, e questo perché per alcune tipologie sussiste un processo diverso rispetto alle altre. Inoltre, verrà spiegato a che cosa serve esattamente questo certificato, e perché sia tanto importante per determinati prodotti. Alla fine, verranno menzionati e approfonditi i requisiti e le eventuali tasse che bisognerà versare per ottenerlo in base al vecchio e al nuovo sistema, ma verranno elencate anche le tasse per i procedimenti di opposizione, di nullità e di ricorso.

Il certificato CE: definizione

Il certificato CE (che sta per Comunità Europea) è un marchio che sta a significare che un determinato prodotto risulta conforme a tutte le disposizioni europee in termini di prestazione e sicurezza che prevedono il suo utilizzo. Ciò significa che può essere utilizzato all’interno dello Spazio Economico Europeo (fonte: La Legge Per Tutti). Per capire se questo marchio è originale su tale prodotto, bisogna controllare che fra queste le due lettere C ed E ci sia la metà della larghezza di C. L’ente autorizzato a rilasciarlo è un Istituto tecnico che sia stato riconosciuto dalle Autorità Competenti di un Paese membro della UE e notificato alla Commissione europea (fonte: Consumatori.it).

Il certificato CE è obbligatorio solo per i prodotti per cui sussistano delle specifiche a livello dell’UE. Il marchio, quando apposto sul prodotto (o in alternativa sull’imballaggio oppure sui documenti di accompagnamento), deve risultare indelebile, visibile e leggibile. Può essere ridotto, ampliato e assumere forme e colori differenti, ma la distanza tra le due lettere deve rimanere la medesima e i tre requisiti di cui sopra devono essere rispettati. È tassativamente vietato applicare il marchio CE sui prodotti per i quali queste specifiche a livello dell’UE non esistano. Sul portale della DG GROW è possibile scaricare i file con l’immagine del marchio CE da applicare sui prodotti (fonte: Your Europe).

Come lo si ottiene?

Il certificato CE per un tale prodotto è solitamente ottenuto previa i controlli e le verifiche di un organismo indipendente che alla fine, in caso di successo, dichiara tramite una documentazione scritta che il suddetto prodotto è conforme ai requisiti specificati dall’UE. Ad apporre questo certificato può essere il fabbricante o un suo rappresentante, oppure la persona o l’ente che introduce il nostro prodotto nel mercato comunitario per la prima volta. Se si tratta di prodotti elettrici ed elettrodomestici, allora il fabbricante emette un’autocertificazione di conformità alla Direttiva Macchine e pure alla Direttiva EMC. Tuttavia, trattandosi di un’autocertificazione, bisogna tenere in considerazione il fatto che non c’è nessun controllo esterno.

Alcuni prodotti per cui è obbligatorio il certificato CE comprendono dispositivi medici, i giocattoli, i dispositivi elettrici, gli occhiali da vista e gli occhiali da sole, i dispositivi a gas, le radio, le macchine e i televisori. Poiché i potenziali acquirenti, nel comprare questi prodotti, sono esposti a dei rischi per l’incolumità personale, il certificato UE stabilisce che questi rischi non sussisteranno, perché i prodotti sono stati controllati appositamente per verificare che il loro malfunzionamento non comporterà alcun pericolo. E qualora accadesse qualcosa, tutti i prodotti correlati vengono immediatamente ritirati dal mercato, proprio come succede coi prodotti alimentari venduti al supermercato che riscontrano delle anomalie (fonte: La Legge Per Tutti).

Il costo

Di per sé, il certificato CE non comporta alcun costo, se l’ente che effettuerà la valutazione della conformità è il fabbricante stesso. Se si scelgono i servizi di un organismo notificato, oppure se le specifiche UE applicabili al prodotto richiedono una valutazione indipendente, occorre pagare l’organismo notificato. Sarebbe consigliabile fare affidamento a una consulenza specialistica per poter applicare il marchio sul prodotto prescelto con la consapevolezza di aver fatto le cose con competenza. Sono sconsigliati i consulenti che propongono prezzi molto bassi, perché potrebbe significare che: 1) non sono occupati, il che è grave per quanto riguarda questo settore; 2) non conoscono il lavoro da svolgere (fonte: Quadra Consulenza e Formazione).

Un tempo, il certificato CE contemplava la protezione per tre classi che costava 900 euro se la domanda era in formato elettronico e 1.050 euro se la domanda era in formato cartaceo. Adesso la tassa di deposito per quattro classi, per quanto concerne il deposito elettronico, ammonta rispettivamente a 850 euro, 50 euro, 150 euro e 150 euro. La tassa di rinnovo, per quanto riguarda il deposito elettronico, si aggira rispettivamente sugli 850 euro, sui 50 euro, sui 150 euro e sui 150 euro. Chi richiede questo certificato paga una tassa inferiore per una o due classi, che però aumenta se invece si tratta di tre o più classi (fonte: EUIPO – Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale).

Tasse per il marchio UE

Con questo nuovo sistema, le ulteriori tasse per l’opposizione, per la domanda di decadenza o nullità (annullamento) e per il ricorso (relativi a marchi UE) ammontano rispettivamente a 320 euro, 630 euro e 720 euro (fonte: EUIPO – Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale). Ma se la data di deposito del marchio UE è precedente al 23 marzo 2016, allora si torna al vecchio sistema, e questo significa che le ulteriori tasse per l’opposizione, per l’annullamento e per il ricorso si aggirano rispettivamente sui 350 euro, sui 700 euro e sugli 800 euro. In base a questi dati, si può concludere che c’è stata una diminuzione dell’importo di queste ulteriori tasse.

Il certificato CE: conclusioni

Adesso si hanno tutte le informazioni necessarie riguardo alla definizione del certificato UE e alla sua importanza. Ma non solo. Si è appreso perché è obbligatorio per alcuni prodotti, evidenziando la necessità di garantire la sicurezza degli acquirenti. Si è compresa la sua utilità. In aggiunta, si sono apprese le procedure per ottenerlo, che differiscono a seconda dei prodotti. Per alcuni, infatti, è necessario richiedere l’intervento di un ente indipendente. Per altri, basta invece l’autocertificazione. Infine, per quanto concerne i pagamenti, si è illustrato sia il vecchio sistema che il nuovo sistema. In base al sistema, le tasse per il deposito e il rinnovo del certificato UE hanno un importo differente.