Veicoli commerciali 2024: incentivi per la rottamazione

Nell’ottica della modernizzazione delle aziende e dell’acquisto di macchinari sempre più tecnologici, performanti e soprattutto ecosostenibili, alcune regioni italiane si sono mosse con incentivi per la rottamazione dei veicoli commerciali, godendo di contributi per tutto il 2024 e per una concorrenza massima di 45.000 euro.
Come avremo modo di analizzare, il Veneto ha già attivato il proprio bando, con l’auspicio di rendere l’industria regionale tra le prime a livello nazionale, mentre la Lombardia sta definendo gli ultimi dettagli ma è pronta a lanciare le proprie agevolazioni.
Vediamo quindi quali sono i bonus che le piccole, medie e micro imprese possono richiedere per iniziare una svolta moderna e migliorare metodi produttivi e condizioni di lavoro dei propri dipendenti.

Veneto e Lombardia contro i veicoli commerciali inquinanti

Veneto e Lombardia contro i veicoli commerciali inquinanti

Non è un caso che siano due regioni altamente industrializzate come Veneto e Lombardia a fungere da apripista rispetto alle altre, quando si parla di sostituzione di veicoli commerciali ormai datati.
Lo scopo di queste iniziative, sotto forma di bandi per ottenere finanziamenti, è duplice:

Necessità di adeguare le industrie italiane a quelle internazionali in termini di mezzi e sistemi di produzione

L’industria italiana sta facendo notevoli passi in avanti e prevede dei settori trainanti che riescono a far sentire la loro voce anche a livello internazionale, sfruttando il prestigio del Made in Italy e la supremazia della qualità nazionale.
Tuttavia, in alcuni ambiti manca ancora quel salto in avanti decisivo, che porta ad eguagliare i competitor anche in termini di marketing, di business e di organizzazione import-export.
Lo scopo dei bonus a fondo perduto promossi da Veneto e Lombardia è quindi in primo luogo quello di aggiornare i macchinari, dando alle micro, piccole e medie imprese lo slancio per aggiungere mezzi dalle performance più elevate.
In questo modo, anche le realtà emergenti, magari ricche di idee ma povere dei fondi necessari, possono far sentire la propria voce e rendere globalmente l’industria italiana, da nord a sud, più potente al di fuori dei confini nazionali.

Eliminazione dei mezzi inquinanti e approdo verso soluzioni ecosostenibili

Il pianeta è messo costantemente a dura prova, da un lato derubato in modo selvaggio delle sue risorse non rinnovabili, dall’altro soggetto a inquinamento costante di gas pericolosi, che aumentano l’effetto serra e contribuiscono al riscaldamento globale.
I mezzi industriali sono proprio una delle cause primarie di questo fenomeno, in quanto le realtà e le attività imprenditoriali spesso non investono nella revisione e nell’ammodernamento dei propri veicoli, senza di fatto rispettare la normativa europea quando si parla di emissioni nocive.
Lo scopo è attuare una svolta sostenibile, partendo dalle regioni più industrializzate ed economicamente forti del nostro Paese, nella speranza di coinvolgere e incentivare anche le altre e favorire un cambiamento più generale e unitario.

Come richiedere gli incentivi per la rottamazione dei veicoli aziendali in Veneto: modernizzazione tramite somme a fondo perduto

Il 14 giugno 2024, precisamente alle ore 12.00, scadrà il Bando veicoli aziendali promosso dalla regione Veneto.
Grazie alla delibera della giunta regionale n. 337, arrivata solo il 4 aprile scorso, è stato possibile disporre di questa misura e, in accordo con Unioncamere Veneto, pensare a una serie di aiuti e finanziamenti per le imprese, destinati alla rottamazione dei mezzi commerciali inquinanti.
Le risorse che sono state stanziate per avviare quella che potremmo definire una svolta essenziale sono di poco meno di 7 milioni di euro, ottenibili presentando la propria domanda presso il portale della regione e cliccando su Bandi Avvisi e Concorsi.
Ogni impresa che ne possiede le caratteristiche, come di seguito andremo ad analizzare, ha la possibilità di inoltrare fino a tre domande, ampliando la possibilità di ricevere aiuti essenziali per un salto in avanti.
A chi si rivolge quindi il Bando della Regione Veneto?
I bonus sono erogabili a tutte imprese che rientrano nella categoria, micro, piccole e medie, a patto che abbiano entrambe le sedi, sia quella operativa sia quella legale, all’interno della regione.
Le agevolazioni riguardano non solo la rottamazione di vecchi mezzi, spesso non a norma di legge in base alla normativa vigente in termini di emissioni, ma anche l’acquisto di veicoli moderni e più sostenibili, come ad esempio i furgoni che rientrano nella categoria M1 e N1.
L’importo a fondo perduto eventualmente erogato è variabile in base a una serie di parametri, come la massa del mezzo, la classe di emissione e il tipo di emissioni che sono prodotte durante l’utilizzo.
Esiste quindi una scala nella quale si incrociano questi fattori, facendo oscillare il contributo da 2000 a 8000 euro in base al caso specifico.
La distribuzione delle risorse è stata comunque già stabilita, sempre concorrendo fino all’esaurimento delle stesse in base al numero di domande pervenute:

4 milioni di euro saranno stanziati per la rottamazione di tutti i veicoli N1, che però presentano una massa massima non superiore alle 3,5 tonnellate.
Questi sono destinati al trasporto delle merci e sono attualmente tra i più diffusi in ambito industriale.
Per ottenere il bonus a fondo perduto la loro classe ambientale deve essere euro 6, con specifica I, II o III.

2.908.080 euro permetteranno invece ai vincitori del bando di acquistare mezzi con categoria M1, che sono deputati al trasporto di persone.
Questi devono possedere determinate caratteristiche, come un massimo di 8 posti, compreso quello riservato al conducente, e quattro ruote.
La loro classe ambientale deve essere classificata come 6D oppure ancora superiore.

Attenzione: il bonus della Regione Veneto non è erogato per tutte le imprese, in quanto sono escluse tutte quelle che hanno come attività primaria o secondaria la pesca o l’acquacoltura.
Inoltre, sono automaticamente bandite le categoria Ateco 2007 01,02, e 03 e quelle che si dedicano alla commercializzazione dei veicoli, con codice Ateco 45.11.01 e 45.11.02.

La proposta della Regione Lombardia per la rottamazione dei veicoli commerciali: che tipo di bonus è destinato alle imprese?

Quella della Regione Lombardia non è solamente la promessa di bonus o incentivi per le industrie, ma un piano ben organizzato che penderà forma nel prossimo futuro.
Definiamo in primo luogo coloro che possono accedere alla domanda.
Si tratta ancora una volta delle micro, piccole e medie imprese, lasciando fuori le macro realtà alle quali sono destinati altri tipi di aiuto.
Tutte le aziende che presentano richiesta devono possedere sia la sede legale sia quella operativa in Lombardia, rottamando secondo modalità già stabilite in propri veicoli.
Si parla infatti di radiazione per demolizione di mezzi a benzina o gas fino a 2ll o 5V per il diesel.
Solo per quest’ultima categoria è prevista la radiazione per trasporto all’estero del mezzo, presentando tutta la documentazione apposita.
Pure in questo caso la Regione Lombardia si è avvalsa di utili collaborazioni, come quella con Unioncamere, che ha portato allo stanziamento di una cifra più alta di 5.940.000 euro, suddivisi tra 2024 e 2025.
La prima e la seconda tranche prevedono infatti un importo massimo di 2.970.000 euro, ma senza possibilità di cumulare questo beneficio con altri presenti nello stesso settore, che portano a scartare automaticamente la domanda.
Un’altra condizione essenziale per procedere alla rottamazione dei vecchi mezzi e all’acquisto dei nuovi è che questi siano immatricolati al momento in Italia, quindi non si può procedere comprando vetture usate.

Che tipo di veicoli sono compresi nel bonus della Regione Lombardia?

Che tipo di veicoli sono compresi nel bonus della Regione Lombardia?

Secondo quanto previsto dal bando della Regione Lombardia, quindi, sono ammissibili gli acquisti di veicoli dedicati al trasporto di cose o persone, alimentati a gas, idrogeno, biometano o altre alimentazioni a basso impatto ambientale.
L’obiettivo è ridurre, in tempi ragionevoli di alcuni anni, le emissioni dannose e fare in modo che l’intero comparto industriale italiano viri in modo deciso verso soluzioni sostenibili, mutando di fatto una mentalità tradizionale.
Si parte da un contributo minimo di 2.000 euro, per i macchinari meno costosi, fino a un massimo di 45.000 euro, il tutto erogato a fondo perduto.
Ancora non sono note le modalità di partecipazione al bando e le tempistiche previste, ma visto il programma avanzato e le idee molto chiare che sono state messe in campo siamo certi che il Bando definitivo e pubblicato non si farà ancora attendere molto.

Sono previsti altri incentivi auto nel panorama italiano? Verso una svolta sostenibile del Paese nei prossimi anni

Uscendo dall’ambito industriale e approdando alla vita di tutti i giorni, il Ministro Urso ha annunciato tempo fa una serie di incentivi statali, in parte già emessi e in parte ancora da definire.
Dal punto di vista dell’auto e della mobilità, il nostro Paese punta in modo deciso verso una maggiore elettrificazione delle risorse, promuovendo una logistica sostenibile e con minore impatto ambientale.
Alcuni esperimenti fatti nelle varie regioni, come l’uso del monopattino o il carshering di auto elettriche, stanno portando i loro frutti e la popolazione, non propriamente educata alla sostenibilità, piano piano sta comprendendo l’importanza di una svolta in tal senso, come avvenuto in molti altri Paesi europei dalle idee moderne più radicate.

Queste sono solo alcune delle novità promosse a livello regionale e nazionale dagli enti pubblici, utili per i piccoli e medi imprenditori al fine di inserirsi in un mercato più internazionale, godendo di mezzi funzionali e cooperando per la diminuzione dell’inquinamento e dell’impatto ambientale.
Non sempre infatti manca la volontà da parte delle piccole realtà, talvolta serve solo un incentivo economico per aggirare lo scoglio del budget e far valere le proprie proposte moderne, attuali e tecnologiche.
Mezzi di ultima generazione significano infatti un miglioramento nella produzione, tempi più rapidi e gestione ottimizzata delle risorse, tutti aspetti che consentono alle piccole imprese italiane di porsi al pari dei grandi colossi europei.


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