Situazione economica in Europa per via del Covid-19
La situazione economica in Europa e le conseguenze del Covid-19
L’emergenza Coronavirus è stata una dura prova anche per l’Europa chiamata a salvaguardare la salute dei cittadini, la stabilità dei conti pubblici e ad interpretare richieste contrastanti e pareri divergenti da parte dei singoli stati. I provvedimenti dell’Unione Europea, nei mesi difficili della crisi, hanno scatenato un vivace dibattito nei vari stati e sono stati bersaglio di critiche e causa di divisione.
Una crisi senza precedenti ha colto impreparati gran parte degli stati che hanno dovuto destreggiarsi sul fronte interno e rispetto ai provvedimenti dell’Unione Europea. Situazioni differenti e condizioni economiche non omogenee hanno acceso il dibattito sulle misure da varare per soccorrere gli stati in difficoltà senza che quelli più ricchi debbano farsi carico delle spese.
La priorità assoluta dell’Unione è la salvaguardia della salute dei cittadini e tutti gli sforzi si sono concentrati per favorire il rafforzamento del sistema nazionale degli stati membri. Per evitare lo shock socioeconomico innescato dall’emergenza coronavirus servono provvedimenti che regolano il bilancio e forniscono liquidità a sostegno dei cittadini e dei settori più colpiti.
Misure a favore degli stati
Per sostenere i costi della crisi e offrire mezzi di sussistenza alle persone e all’economia, la Commissione europea ha consentito piena flessibilità alle norme di bilancio e rivisto la propria politica di aiuti agli Stati membri. La sua risposta alla crisi da Covid-19 è stato un investimento da 37 miliardi di euro destinati ad offrire liquidità alle piccole imprese e a potenziare l’assistenza sanitaria.
Inoltre, la Commissione ha lanciato una nuova misura di sostentamento che si chiama SURE utile ad attenuare i rischi di una disoccupazione d’emergenza, per salvaguardare i posti di lavoro e sostenere la spesa delle famiglie. Tutti i fondi strutturali disponibili sono stati reindirizzati alla gestione di questa emergenza. Inoltre, l’iniziativa Solidarietà dell’UE per la salute, con un pacchetto da 3 miliardi, interviene direttamente al cuore del sistema che ha fronteggiato le difficoltà di questo periodo.
Misure per il turismo
Tra i settori più colpiti dalla crisi bisogna sicuramente annoverare quello turistico. L’economia europea ha risentito pesantemente del blocco degli spostamenti, della chiusura di tutte le attività ricettive e della sospensione di tutte le attività deputate all’accoglienza e all’intrattenimento. Per avviare i bilanci di questo settore, il 13 maggio, la Commissione Europea ha proposta una serie di misure che dovrebbero consentire un ripristino dei servizi e fornire un sostegno alle attività che operano in questo ambito. Tra i provvedimenti più significativi:
- l’autorizzazione concessa agli stati membri ad inserire regimi di garanzia e sistemi supplementari di liquidità anche per garantire il rimborso dei soggiorni non fruiti a causa della pandemia;
- finanziamenti dell’UE per un totale di 8 miliardi a favore delle imprese colpite dalla crisi e per sostenere la necessità di investimenti utili alle imprese per ritornare competitive;
- sostegno finanziario fino a 100 miliardi proveniente dal programma SURE per coprire almeno parzialmente i costi della disoccupazione, salvaguardare i posti di lavoro e consentire la riqualificazione dei lavoratori soprattutto stagionali;
- promozione del turismo sostenibile, secondo le misure del Green Deal;
- incentivi per la trasformazione digitale dei servizi turistici;
- sostegno a favore delle mete europee come destinazioni sicure.
Pacchetto bancario per famiglie e imprese
Il 28 aprile 2020, nel momento di maggiore gravità della crisi economica e sanitaria, l’Unione Europea ha varato un pacchetto che riguarda il settore bancario per agevolare l’accesso al credito delle famiglie e delle imprese appartenenti agli stati membri. Queste misure prevedono che le banche possano continuare a concedere prestiti in denaro riconoscendo maggiore flessibilità alle norme bancarie e proponendo modifiche legislative ove necessario. Un costante dialogo con i rappresentanti del settore bancario ha l’obiettivo di sviluppare pratiche virtuose che favoriscono la collaborazione con i cittadini e le imprese.
Il semestre europeo
Il 20 maggio sono arrivate le raccomandazioni dell’Unione Europea destinate agli stati membri e al Regno Unito per orientare la politica economica, contrastare la crisi generata dalla pandemia e fare un focus sui problemi più urgenti che concorrono al rilancio e ad una crescita sostenibile. In particolare, la Commissione punta a una scadenza a breve termine per attenuare le conseguenze più gravi e ad obiettivi a medio termine per favorire una crescita economica eco-sostenibile e la trasformazione digitale. Queste indicazioni riguardano settori fondamentali per l’economia dei paesi e toccano gli investimenti nel campo della sanità, il mantenimento dell’occupazione, il sostegno alle aziende e la lotta ad una pianificazione fiscali invadente e al riciclaggio.
Assistenza alle fasce più deboli
Il FEAD è il fondo per gli aiuti europei agli indigenti istituito per allentare le difficoltà in cui versano i ceti più deboli. Esso fornisce assistenza e aiuti essenziali (alimenti, abbigliamento e prodotti per l’igiene). Questi aiuti vengono erogati medianti buoni elettronici che devono essere accompagnati da iniziative di inclusione sociale. Per il periodo 2014-2020, il Fondo ammonta ad oltre 3,8 miliardi di euro e serve a fronteggiare situazioni pre-esistenti e nuove debolezze generate dal coronavirus.
Sostegno all’agricoltura
Garantire la continuità e la sussistenza del settore alimentare, soprattutto in questi tempi difficili, significa destinare energie all’agricoltura. La qualità degli alimenti e dei prodotti agricoli europei non ha conosciuto nessun calo neppure in questo periodo di crisi. Il 4 maggio 2020 sono state varate delle misure eccezionali per sostenere i comparti agricolo e alimentare che comprendono aiuti all’ammasso privato per i settori lattiero-caseari e delle carini, l’autorizzazione temporanea all’autoregolamentazione e una maggiore flessibilità nella realizzazione dei programmi di sostegno del mercato oltre alla deroga delle norme europee in materia di concorrenza del mercato dei latte, dei fiori e delle patate. Gli stati membri sono autorizzati ad attingere ai fondi per lo sviluppo rurale per sostenere con importi fino a 5000 euro gli agricoltori e fino a 50.000 le aziende.
Il calcolo dell’IVA sulle importazioni
Accogliendo le richieste degli stati membri e del Regno Unito, la Commissione ha deciso di rinunciare temporaneamente ai dazi doganali e all’IVA sulle importazioni di dispositivi medici e di protezioni per agevolare il piano finanziario e l’acquisto di attrezzature di cui gli ospedali erano sprovvisti.