Retail: anche in Italia crescono gli investimenti nel digitale

Il rapporto tra il settore del retail in Italia e il mondo digitale diventa sempre più stretto. Per usare una terminologia più appropriata, si tratta di una relazione portata avanti nel segno dell’interconnessione. Sebbene buona parte delle aziende italiane sia ancora indietro, per quanto concerne la digitalizzazione, i retailer sono stati tra i primi ad abbracciare in toto questi nuovi strumenti digitali per fronteggiare la crisi economica a seguito della pandemia Covid-19. I potenziali clienti, complici le restrizioni sanitarie, hanno preferito acquistare online invece che presso i negozi fisici. In questo articolo, si parlerà della situazione che il settore retail sta tuttora affrontando. E delle prospettive future. Mentre si affaccia sempre di più l’esigenza di realizzare un nuovo modello di commercio omnicanale.

La situazione dell’ impresa digital in Italia

Il Rapporto Istat 2021 sottolinea come le aziende che hanno utilizzato i servizi cloud siano aumentate dal23% al 59% rispetto al campione esaminato dall’istituto. Quelle che hanno fatto uso dei servizi evoluti hanno conosciuto una fase di aumento, passando dal 11% al 32%. Il merito va al piano Industria 4.0 contenuto nella Legge di Bilancio 2019. Le fatture elettroniche hanno conosciuto un boom del 90%. Riguardo al rapporto tra il retail e il digitale, la costruzione e/o il miglioramento della propria piattaforma e-commerce e il ricorso ai pagamenti digitali, nel 2020, sono soluzioni che sono sempre state sempre più prese in considerazione. Per fare un esempio, oltre il 40% dei retailer italiani hanno fatto sì che i propri siti web abilitassero i pagamenti tramite smartphone. Il 15% ha fatto ricorso ai cartellini di prezzo interattivi e il 13% a vetrine “smart”, riuscendo ad attirare l’attenzione degli aspiranti clienti.

L’indagine dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail

L’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail ha riportato il seguente dato: l’incidenza del fatturato ha conosciuto una fase di aumento, passando dal 2% nel corso del 2020 al 2,5% nel corso dell’anno appena trascorso (fonte: https://www.digital4.biz). La stessa indagine riferisce che oltre l’85% dei 300 retailer italiani primi per fatturato dispongono di una piattaforma telematica di e-commerce.

Ulteriori dati dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail

Inoltre, le opzioni di reso in negozio degli ordini hanno conosciuto un aumento del 37%. Infine, la verifica online della disponibilità degli articoli presso il negozio fisico ha avuto un aumento del 30%. Proprio il negozio fisico continua a rivestire un ruolo importante, complice il servizio “Clicca e Ritira”. Si tratta di uno strumento molto utile per gli acquirenti che, per esempio, cercano un abito, ma desiderano essere sicuri di poter trovarne subito uno della propria taglia. Ma chi non possiede una sede fisica può ormai gestire tutto esclusivamente online. Chi invece continua a vendere anche nei negozi sta considerando la possibilità di effettuare un passaggio da un luogo di mera distribuzione dei beni a un luogo di esperienze.

Il futuro degli investimenti nel digitale

La situazione relativa alla pandemia Covid-19 si sta prolungando. Ne consegue che le conseguenti misure restrittive vengono allentate con una maggiore lentezza. Pertanto l’e-commerce, nel retail italiano, riveste un ruolo sempre più fondamentale, e si pensa che continuerà a farlo anche in futuro. Lo Stato italiano ha disposto e sta tuttora disponendo delle misure in merito. Per esempio, il Bonus pubblicità 2022 permette alle imprese che hanno la sede fiscale in Italia di beneficiare di una detrazione fiscale fino al 50% per pubblicizzarsi su giornali cartacei e online. Il termine ultimo per farne richiesta è il 31 dicembre 2022. Una presenza digitale, lo si ribadisce, è importante, ma senza una buona strategia di marketing, si ha poche possibilità di trarre i massimi profitti dalla vendita dei propri beni.