Pro e contro dello smart working

Smart working sì, smart working no: vantaggi e svantaggi del lavoro a distanza

Lavorare da casa sembra la prospettiva ideale per moltissimi lavoratori che ogni giorno si sottopongono allo stress degli orari di punta, del traffico, del trasporto pubblico e devono fare i conti con le difficoltà di conciliare lavoro e famiglia. Ma la vita di chi lavora dal soggiorno della propria casa non è sempre così rosea: ecco una guida per conoscere tutti i pro e i contro legati a questa modalità di lavorare. 

Il telelavoro si è diffuso negli Stati Uniti e nei paesi anglosassoni a partire dagli anni Settanta: sembrava un modo rivoluzionario di gestire il rapporto tra datore di lavoro e dipendenti non più legati a vincoli di luogo o di orario. Questa modalità di autogestione del lavoro si basa sul rapporto di fiducia tra le varie componenti della squadra e su una studiata strategia di gestione degli obiettivi.

Anche in Italia, il lavoro agile ha preso piede a partire dai grandi gruppi multinazionali che applicano protocolli di lavoro all’avanguardia. Il modello del manager in giacca, cravatta e ciabatte si è diffuso principalmente nei settori più altamente informatizzati, caratterizzati da una squadra di lavoro giovane e abile nell’uso dei dispositivi. Più tardi, si è diffuso anche nella pubblica amministrazione anche per venire incontro alle esigenze delle donne e alla difficoltà di conciliare la vita familiare e quella professionale.

Il lavoro agile in Italia

Secondo i dati dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, questa modalità di lavoro, nel 2019, ha riguardato circa 500 mila dipendenti. Nel 2020, a causa dell’emergenza sanitaria, sono state allestite circa 8 milioni di posizioni di home working in altrettante case italiane. Complice lo snellimento delle procedure e la necessità di osservare il distanziamento sociale, è stato riscoperto questo modo di lavorare che, rispetto alla media europea, in Italia, si è imposto con molta fatica.

Il lavoro agile è disciplinato dalla legge 81/2017 e prevede la sottoscrizione di un accordo tra dipendente e impresa.  Il lavoratore può svolgere le proprie prestazioni professionali fuori dagli ambienti dell’azienda e secondo un orario autogestito che deve tener conto unicamente del contratto di lavoro collettivo e della disponibilità di dispositivi adeguati per lavorare da remoto.

La diffusione di queste pratiche in Italia resta minore rispetto al resto dei paesi industrializzati. Secondo una stima del The Iwg global workspace survey, nel mondo il 67% delle aziende ha adottato una politica flessibile nella gestione dei rapporti di lavoro, in Italia la percentuale raggiunge il 57% confermando il gap, esistente anche su larga scala, tra pubblica amministrazione, aziende multinazionali e piccole e medie imprese.

I vantaggi dello smart working

Il pregiudizio maggiore nei confronti di chi lavora da casa è quello di essere considerato meno produttivo di chi si reca ogni giorno in ufficio. In realtà, non è così: autorevoli studi hanno dimostrato che alla diminuzione dello stress causato dagli orari rigidi corrisponde una maggiore capacità di svolgere con diligenza le proprie mansioni.

Ecco i benefici di cui godono i lavoratori a distanza:

  • l’assenza di orari prestabiliti non obbliga alla levataccia mattutina per raggiungere l’ufficio e passare il badge con puntualità;
  • l’autogestione dei propri impegni giornalieri permette di conciliare lavoro e vita privata, riuscendo a ritagliare dei momenti per sé stessi;
  • vengono eliminati tutti i costi relativi agli spostamenti casa-ufficio.

I benefici non riguardano soltanto i lavoratori e le imprese ma anche la società: è stato calcolato che se tutte le aziende offrissero ai propri dipendenti la possibilità di svolgere il proprio lavoro da casa per un giorno a settimana si avrebbe una riduzione delle emissioni inquinanti del 30%.

Gli svantaggi

Lavorare da casa rischia di essere una lama a doppio taglio. Dietro questa lista di vantaggi si nasconde il lato meno luccicante della medaglia. Per vivere al meglio questa esperienza serva un’autodisciplina ferrea: l’home office è basato sulla capacità di autogestirsi e regolare il tempo in base all’obiettivo. Questa filosofia del lavoro non è adatta a chi tende a procrastinare gli impegni o ad alternare i momenti lavorativi con le distrazioni domestiche.

Il lavoro agile attuato in questa situazione di emergenza viene svolto con i mezzi che ciascun lavoratore ha a disposizione o che ciascuna azienda è riuscita a mettere a disposizione in tempi record. Un’accorta gestione di queste modalità di lavoro deve adeguare gli strumenti informatici sia in termini tecnici sia sul piano della sicurezza.

Non avere l’obbligo del cartellino significa anche eliminare dei fondamentali contatti sociali. Il luogo di lavoro, dove si passano molte ore al giorno,  è il teatro di fondamentali relazioni sociali. Il lavoro agile taglia questi legami, confinando il lavoratore in uno stato di isolamento sociale che ha ripercussioni negative sia sul piano psicologico e individuale sia sul piano dell’efficienza professionale. Il confronto con i colleghi e gli atteggiamenti di rinforzo di pratiche costruttive o di demolizione di quelle negative giocano un ruolo non indifferente nella costituzione dell’identità professionale e nell’acquisizione di skill specifiche.  Gestendo la propria carriera dalla propria postazione home office si rischia di avvertire un senso di isolamento che può causare ansia e depressione e di far scomparire il confine tra orario di lavoro e tempo da dedicare ad altro. Conciliare nello stesso spazio, lavoro e famiglia può risultare molto difficile, soprattutto per le donne, su cui grava spesso il peso della gestione della casa e delle cure ai figli.

Lavorare da casa richiede competenza, autonomia e fiducia in sé stessi: le aziende devono adeguare il proprio piano di aggiornamento professionale in modo da rendere autonomi i propri dipendenti nel disbrigo di problemi tecnici.

Come organizzare il lavoro da casa?

Lavorare da casa non è facile come si tende ad immaginare. Per gestire al meglio questa situazione occorre comportarsi come se si lavorasse davvero in ufficio:

  • allestire uno spazio home office con il pc, una connessione veloce e tutto l’occorrente per il lavoro;
  • creare un diario quotidiano delle attività da svolgere da seguire senza deroghe;
  • organizzare nell’arco delle giornate dei momenti da dedicare alla cura di sé e alla socialità.