Nuove agevolazioni per le imprese e sostegni alle famiglie
Il 28 Marzo 2023, il Consiglio dei Ministri ha approvato delle misure di emergenza a sostegno delle famiglie e delle imprese in difficoltà. Tra queste, troviamo sicuramente le agevolazioni per il caro bollette, quindi il riconoscimento del credito d’imposta per le aziende che registrano forti consumi di energia elettrica, e la riduzione dell’IVA.
Entriamo adesso nel dettaglio, e vediamo insieme quali sono i provvedimenti presi dal governo per affrontare al meglio questo periodo di crisi energetica.
Parleremo anche delle principali riforme e novità in ambito sanitario, essendo numerose le misure adottate dal governo attuale.
Energia: tutte le nuove agevolazioni
Visto il continuo crescere delle tariffe energetiche, l’ARERA, ovvero l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente, ha deciso di andare incontro alle famiglie e alle imprese svantaggiate, con una diminuzione dell’IVA dal 10% al 5%.
Non solo, nelle zone in cui il prezzo del gas supererà determinate soglie, l’ente ha stabilito degli aiuti concreti. Questi verranno erogati in quota fissa mensile fino al 31 Dicembre 2023.
Si parla anche di un contributo straordinario a favore delle imprese sotto forma di credito d’imposta. Potrà essere utilizzato per l’acquisto di gas naturale e di energia elettrica. Questo si attiverà nel caso in cui il prezzo dell’energia registri un aumento pari o superiore al 30% rispetto allo stesso trimestre nel 2019.
Il valore del contributo d’imposta è calcolato in percentuale in base alle spese sostenute e non concorre alla formazione del reddito d’imposta.
Per quanto riguarda gli adempimenti fiscali, la normativa ha stipulato nuove agevolazioni. Prevedono la regolarizzazione dei pagamenti omessi in seguito ad acquiescenza, reclami, conciliazioni giudiziali o mediazione.
Vengono anche fissate specifiche date per l’accesso alle misure in questione, che sono:
- i termini per accedere al ravvedimento speciale sono modificati, e la regolarizzazione viene posticipata dal 31 Marzo al 30 Settembre 2023;
- il versamento della prima rata per le regolarizzazioni alle violazioni di natura formale ha anch’esso subito posticipazioni nel termine, che è ora fissato al 31 ottobre 2023.
Infine, si può parlare di non punibilità anche per alcuni reati tributari, ovvero:
- mancato versamento di ritenute con importo superiore a 150.000 Euro annui;
- versamento omesso d’IVA per gli importi oltre i 250.000 euro annui;
- compensazione indebita per i crediti non spettanti che ammontano a più di 50.000 Euro.
Crediti d’imposta per le imprese ad alta intensità di energia e di gas
Alle imprese ad alta intensità energetica e di gas vengono concessi crediti d’imposta ad hoc, la cui percentuale è cambiata nel tempo. In dettaglio, i crediti d’imposta sono:
- 20% nel primo trimestre del 2022;
- 25% nel secondo e terzo trimestre del 2022;
- 40% per ottobre, novembre e dicembre 2022;
- 45% per il primo trimestre del 2023;
- 20% per il secondo trimestre del 2023 (se nei primi tre mesi di quell’anno le aziende aumentano il prezzo dell’elettricità e del gas di oltre il 30% rispetto al primo trimestre del 2019), come previsto dal disegno di legge 34 del 2023.
Inoltre, sono previsti crediti d’imposta ad hoc per le imprese “gas-eating“, cioè con elevati consumi di gas naturale. Anche in questo caso, la percentuale del credito d’imposta cambia di mese in mese e gli importi del credito d’imposta sono i seguenti:
- 10% nel primo trimestre del 2022;
- 25% nel secondo trimestre del 2022;
- 25% nel terzo trimestre del 2022;
- 40% fino a dicembre 2022;
Per le applicazioni energetiche diverse da quelle termoelettriche, l’aumento sarà del 45% nel primo trimestre del 2023; 20% di aumento nel secondo trimestre del 2023 (se nei primi tre mesi di quell’anno le aziende registrano aumenti dei prezzi di elettricità e gas di almeno il 30% rispetto al primo trimestre del 2019), come specificato nel decreto legislativo.
Una novità introdotta dal decreto Aiuti è l’estensione del credito d’imposta sull’energia alle piccole e medie imprese. Si tratta di un enorme numero di imprese (circa due milioni), come bar, negozi e ristoranti, che in precedenza erano escluse dal credito d’imposta a causa dell’aumento dei costi delle utenze.
In termini tecnici, si tratta di imprese con contatori elettrici di 4,5 kW o più.
Anche in questo caso, i crediti d’imposta sono stati modificati negli ultimi mesi per includere una parte degli aiuti, secondo scaglioni ben precisi.
Una riforma per i lavoratori
Le misure approvate vedono come protagonisti anche i lavoratori e le loro famiglie. Grazie infatti alle nuove agevolazioni, sono stati stanziati ulteriori fondi, per un ammontare di ben 44 milioni di euro. Verranno destinati alle politiche di cooperazione per sostenere i processi di stabilizzazione e di pace.
Il finanziamento sarà valido per tutto l’anno 2023, ed è istituito nello stato di previsione del Ministero delle Finanze.
Non solo, sempre a favore dei lavoratori e, in caso di avvenuto decesso, dei loro eredi, un’innovazione è rappresentata sicuramente dall’introduzione del fondo per le vittime dell’amianto.
Si tratta di uno strumento a tutela di coloro che hanno preso parte ai lavori nei cantieri navali e che si sono occupati di opere di riconversione e ristrutturazione.
Le novità in tema salute non finiscono qui. Infatti, le agevolazioni prevedono un ripiano del superamento del limite di spesa per i dispositivi medici. Questo significa, che viene istituito un fondo per l’assegnazione di quote a raggio regionale e provinciale dal Ministero della Salute.
A questo, si unirà anche un nuovo regolamento sull’IVA: l’imposta sul valore aggiunto indicata sui versamenti fatti dalle aziende che forniscono dispositivi medici verrà detratta.
Per il 2023, è stato appurato che gli enti del SSN e le aziende possono richiedere prestazioni aggiuntive con tariffa oraria pari a 60,00 Euro, fissata dal Contratto collettivo nazionale di lavoro di settore.
Questa cifra potrà poi essere aumentata fino a raggiungere i 100,00 Euro lordi, sempre nei limiti delle risorse a disposizione da ciascuna regione.
Come ultimo provvedimento, si ricorda inoltre la modifica del codice penale, che stabilisce adesso sanzioni ben più gravi per le lesioni personali. Si tratta di una novità che si applicherà quando a essere offese saranno le figure professionali sanitarie e socio-sanitarie durante il servizio, e che rappresenta a tutti gli effetti una tutela maggiore per gli operatori del settore.