Novità in arrivo per le partita IVA con regime forfettario: vediamole tutte

Sembrano ormai esserci diverse importanti novità partita iva regime forfettario. Infatti, dopo un lungo periodo di difficoltà frutto, prima, della crisi economica verificatasi su scala globale e, prolungata, poi, dal conseguente calo dei profitti dovuto alla pandemia del virus, rallentata ora dalla vaccinazione contro il Covid-19, e alle misure restrittive che diversi paesi hanno adottato per contenerla, le partite iva regime forfettario sembrano essere chiamate ad affrontare le sfide per il loro futuro in attesa della tanto agognata e sempre promessa semplificazione fiscale. Ma andiamo ora a vedere gli scenari futuri che riguardano l’insieme di questa categoria, una delle più importanti della scena economica italiana, troppo spesso al centro di polemiche.

Tante ipotesi

Sembrano esserci importanti novità per le Partite Iva italiane. La tanto sognata semplificazione fiscale è all’orizzonte anche se, molto probabilmente, si farà attendere ancora in più lasciando la precedenza ad altre riforme fiscali. Il nostro sistema di tassazione presenta diversi rallentamenti di forma burocratica e l’evasione fiscale sembra essere ancora alta, per questo motivo il fisco deve essere riformato. Per quanto riguarda la realtà delle Partite Iva nostrane potrebbero esserci in arrivo alcune novità molto interessanti. Novità che potrebbero finire con il rivoluzionare quello che è il nostro sistema di tassazione. Una delle novità principali che si prospetta è quella riguardante il saldo delle tasse, che potrà essere applicato mese per mese, a sostituzione dell’attuale sistema biennale.

Per i lavoratori in proprio, i cosiddetti autonomi, potrebbero cambiare molte cose in un futuro nemmeno troppo lontano. Questa riforma che al momento non è ancora stata confermata potrebbe semplificare di molto la natura burocratica della procedura di riscossione delle tasse per la categoria che così sarebbe resa automatica, senza trascurare il fatto che, allo stesso tempo, contribuirebbe ad alleggerire il numero di scadenze fiscali a cui sono soggetti i lavoratori autonomi muniti di partite iva regime forfettario. Ma cosa si prospetta all’orizzonte? Quali sono le riforme del lavoro autonomo? Si parla molto di flat tax, di riforme fiscali di nuovi bonus, ma di concreto cosa c’è dietro al nuovo boom di apertura delle partite iva?

Riforma lavorativa

Per le Partite Iva regime forfettario potrebbe trattarsi non solo di una riforma fiscale ma di una vera e propria riforma lavorativa visto che, a quanto pare, potrebbe cambiare le aliquote che al momento compongono l’attuale sistema IRPEF. Il sistema attuale di tassazione, per questa particolare categoria di lavoratori, prevede acconto e saldo due volte all’anno, si tratta in pratica di un sistema che prevede l’estinzione del saldo solamente in queste due soluzioni, ma tutto potrebbe essere destinato a cambiare. Infatti, il saldo delle tasse così suddiviso potrebbe diventare presto un lontano ricordo e potrebbe essere effettuato in modo automatico. Tutto ciò sarebbe reso possibile grazie all’attuazione di un sistema che provvede ad addebitare le cifre relative alla tassazione.

Una vera e propria riforma lavorativa potrebbe essere quindi alle porte del mondo del lavoro autonomo, ma le novità non si fermerebbe qui. Un’altra ipotesi che si prospetta abbastanza plausibile è quella riguardante la flat tax al 15%. Per i lavoratori autonomi con partita iva potrebbe verificarsi la possibilità di uscire, in maniera graduale, dalla flat tax fissata al 15%. Questa ipotesi riguarderebbe le partite Iva che abbiano un fatturato non superante la soglia dei 65.000 euro. Questo genere di cambiamento garantirebbe a questa categoria di lavoratori di avere una pressione fiscale più leggera. Così le Partite Iva potrebbero effettivamente essere coinvolte in un sistema di crescita economica, traendo concreti benefici dell’attuale ripresa economica.

Quali partite Iva sarebbero coinvolte?

A essere maggiormente coinvolte da queste riforme sarebbero le categorie del lavoratori autonomi munite di Partite Iva a regime forfettario. Al momento, per quanto le riguardo, è in corso anche una discussione sull’applicazione di una percentuale intorno al 20% nell’eventualità di ricavi fino alla soglia di 100 mila euro. Tutto ciò, è bene dire che, al momento, è solamente una ipotesi che però si sta facendo sempre più largo nelle intenzioni future del governo. Di certo la riforma fiscale ci sarà anche se non imminente. Il governo italiano, in primis, ha compreso che è assolutamente necessario semplificare l’attuale sistema di tassazione anche per renderlo competitivo con quello degli altri stati membri dell’UE.

Le partite iva regime forfettario hanno fatto registrare un boom di aperture. Visti i vantaggi che attualmente presenta questa tipologia di Partita Iva, diversi cittadini italiani hanno recentemente scelto di avviare una loro attività autonoma, utilizzando l’ accesso alle agevolazioni che sono previste, soprattutto per quanto riguarda i primi periodi di lavoro. Si è quindi registrato un boom di aperture che ha superato il 50% in più rispetto all’anno precedente. Questa scelta è stata effettuata principalmente per superare le difficoltà presentate dalla crisi economica. La flat tax si è dimostrata quindi importante alla base di questa scelta eppure si tratta di uno degli aspetti più discussi di questo particolare genere di regime fiscale agevolato.

La flat tax

Questa particolare tassazione riguarda quasi in maniera esclusiva le Partite Iva a regime forfettari. Regime s che si sposa decisamente bene con tutte le necessità che può avere chi lavora in modo autonomo in settori lavoratovi decisamente nuovi come quelli digitali e tecnologici. Ma anche i commercianti, insieme ad altri gestori di attività, decidono di ricorrere a questa tassazione per sfruttarne i vantaggi. Infatti in questo sistema il lavoratore risulta livero dall’IRPEF, inoltre la tassazione si ferma intorno al 5% per quanto le nuove attività nuove e per i loro primi 5 anni, per poi salire successivamente al 15% successivamente. Si ha quindi una pressione fiscale bassa, applicabile a chi presenta redditi inferiori a 65.000 euro annuali.

La riforma fiscale delle partite iva regime forfettario e altri

Ma sono molti gli aspetti che potrebbero cambiare perché sul tavolo sono presenti diversi problemi che questo governo vuole risolvere. Quindi questa probabile futura riforma fiscale non andrebbe però a riguardare solamente i lavoratori autonomi. Il governo pensa anche a diverse riforme riguardanti i contratti dei lavoratori dipendenti e di tipo subordinato. Perché è vero che da un lato infatti si ritiene necessario andare a cambiare, come abbiamo precedentemente visto, diverse importanti caratteristiche attribuite da tempo al popolo delle partite Iva, almeno per quel che riguarda l’aspetto di tipo fiscale, ma dall’altro lato sono molti a pensare che, al momento, sia necessaria una riforma fiscale di tipo generale, almeno per quel che riguarda l’aspetto primario dell’adeguamento generale dell’IRPEF.