Imprese nautiche da diporto: credito d’imposta 2023 nel Mezzogiorno

Con il provvedimento n. 188347 del 1° giugno 2023, l’Agenzia delle Entrate ha dichiarato l’attuazione e alcune modifiche del cosiddetto bonus Mezzogiorno. In particolare, il comunicato stampa aggiunge alcune novità rispetto alla regolamentazione del bonus Mezzogiorno. Potranno infatti chiedere questo bonus le imprese che investono in beni strumentali nuovi per le strutture produttive, incluse le imprese nautiche da diporto. Le strutture però devono essere situate nel:

  • Sud Italia, e in particolare nelle regioni previste dal provvedimento;
  • ZES, ovvero le Zone economiche speciali;
  • ZLS, ovvero le Zone logistiche semplificate.

In questo articolo, troverai degli approfondimenti sulle imprese nautiche da diporto e sul bonus Mezzogiorno 2023, nonché informazioni relative al credito d’imposta e alle zone di attuazione del bonus.

Che cos’è il bonus Mezzogiorno 2023?

Il bonus Mezzogiorno 2023 fa riferimento a un credito d’imposta istituito dalla legge di stabilità nel 2016. In particolare, si tratta di una regolamentazione in tema di investimenti nell’Italia del Sud, ma non solo. Sono inclusi anche i comuni del Centro Italia colpiti dal sisma, le zone economiche speciali (ZES) e le zone logistiche semplificate (ZLS). Le regioni comprese sono: la Campania, la Puglia, la Calabria, la Sicilia, l’Abruzzo, la Sardegna, il Molise e la Basilicata.

Le Zone economiche sociali dipendono dal paese di riferimento. Queste zone fanno parte di una regione geografica specifica e delimitata, dotata di una legislazione economica diversa da quella dello Stato in cui si trovano, in questo caso il territorio italiano. Attualmente le ZES previste nel bonus Mezzogiorno sono:

  • l’Abruzzo;
  • la Calabria;
  • la Campania;
  • la zona ionica interregionale Puglia-Basilicata e la zona adriatica interregionale Puglia-Molise;
  • la Sicilia Orientale e Occidentale;
  • la Sardegna.

Allo stesso modo, le Zone logistiche semplificate sono aree geografiche in cui vigono specifiche agevolazioni per le imprese che decidono di stabilirvisi. L’elenco delle zone previste nell’ambito del bonus Mezzogiorno è consultabile all’articolo 107, paragrafo 3, lettera c) del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Queste regioni sono state individuate dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027. In particolare, la Carta ha l’obiettivo di predisporre degli aiuti per specifiche regioni del territorio italiano.

Che cos’è un credito d’imposta?

Il credito d’imposta è un diritto di credito, di cui è titolare il contribuente nei confronti dell’Agenzia delle Entrate. In particolare, questo utile strumento permette di ridurre i debiti e le tasse da consegnare al Fisco. Così le imprese riescono a risparmiare anche su queste spese.

Come indica il nome, si tratta proprio di un credito che l’azienda ha nei confronti dello Stato. Per riscuoterlo, puoi servirti di due diversi modi:

  • uno sconto sulle tasse;
  • una compensazione di altri debiti che l’impresa ha nei confronti del Fisco.

È possibile ottenere un credito d’imposta principalmente in due modi. Il primo è la compensazione per un errore di calcolo. A causa di questo errore l’azienda ha dovuto pagare più tasse del previsto, che le devono essere restituite. L’altro modo è l’incentivo messo a disposizione dello Stato. Quest’ultimo caso è proprio quello del bonus Mezzogiorno 2023.

Chi può presentare la domanda per il bonus Mezzogiorno?

Gli investimenti devono essere effettuati:

  • dalla data del DPCM istitutivo della ZES al 31 dicembre 2023 nelle Zone economiche sociali;
  • tra il 1° gennaio 2016 e il 31 dicembre 2023 nel Mezzogiorno;
  • dalla data del DPCM istitutivo della ZLS al 31 dicembre 2023 nelle Zone logistiche semplificate.

Dall’8 giugno 2023, anche le imprese nautiche da diporto possono presentare domanda. Per farlo, l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione delle aziende un nuovo modello. Il modello può poi essere inviato per via telematica tramite il sito dell’Agenzia stessa.


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L’industria nautica da diporto

La nautica da diporto è quell’attività svolta a scopi sportivi o ricreativi con l’utilizzo di diversi tipi di barche. Queste barche sono realizzate proprio dal settore della nautica da diporto. I cantieri navali quindi si occupano della costruzione e della manutenzione di navi e imbarcazioni. Queste ultime sono poi utilizzate da appassionati dell’attività sportiva.

Per svolgere questo sport però è necessario rispettare determinate normative vigenti nel territorio italiano. Ad esempio, il decreto legislativo n. 171 del 18 luglio 2005 si occupa di codificare tutte le regole fondamentali riguardanti la nautica da diporto.

Nel 2021, l’industria nautica ha registrato un ottimo aumento del fatturato. C’è stato infatti un rialzo del 31% rispetto all’anno scorso. Il settore della costruzione delle navi ha infatti visto passare le proprie entrate dai 4,6 miliardi dell’anno precedente ai 6,1 miliardi del 2021.

Anche gli addetti nel 2021 infatti hanno registrato un rialzo rispetto all’anno precedente. Grazie al miglioramento e ai fondi stanziati dallo Stato, sempre più imprenditori sono interessati negli investimenti in questo settore e nelle regioni del Sud Italia.

Il nuovo provvedimento dell’Agenzia delle Entrate n. 188347 in particolare specifica che il bonus è previsto per le imprese che effettuano investimenti in beni strumentali dal 1° gennaio 2023. La domanda può essere presentata dall’8 giugno 2023 al 31 dicembre 2024.

Che cosa sono i beni strumentali?

I beni strumentali si suddividono in:

  • mobili, come le attrezzature e gli impianti;
  • immobili, tra cui rientrano gli edifici usati per l’attività di un’impresa;
  • immateriali, come i brevetti e le certificazioni necessarie per svolgere l’attività.

Una definizione di bene strumentale è contenuta anche nella sentenza n. 3249 della Corte di Cassazione. In particolare, si tratta di quei beni che sono direttamente impiegati nello svolgimento di attività imprenditoriali. Questo significa che non possono produrre un reddito autonomo rispetto a quello del complesso aziendale in cui sono inseriti. Sono dunque dei beni necessari per lo svolgimento dell’attività. Ad esempio, nel caso della nautica da diporto possiamo includere:

  • le attrezzature in genere, tra cui anche le navi e le imbarcazioni;
  • le strutture in cui avvengono le riparazioni o le costruzioni;
  • materiali impiegati per le stesse riparazioni o costruzioni.

Se stai cercando maggiori informazioni su questo argomento, visita il sito dell’Agenzia delle Entrate. Qui troverai maggiori dettagli su come presentare la domanda e le scadenze relative.