Fondi PNRR: gli investimenti per le imprese agricole

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è l’intervento statale studiato per ovviare ai danni socioeconomici provocati della crisi dovuta alla pandemia Covid19. Il PNRR vuole contribuire a risolvere i problemi strutturali dell’economia italiana. Esso mira ad accompagnare il Bel Paese su un percorso green deal di transizione ecologica e ambientale, in accordo con le direttive europee.

In questo ambito, il piano noto come Italia domani prevede investimenti insieme a un pacchetto di riforme per un totale di 191,5 miliardi di euro. Al finanziamento si accede attraverso il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza. Un fondo complementare istituito con un decreto-legge appositamente approvato nel Maggio 2021 consegna ulteriori 30,6 miliardi al processo di ripresa. La sua durata è di sei anni e si estende fino al 2026. Ulteriori 26 miliardi di euro sono stati destinati alla realizzazione di opere specifiche, da utilizzare entro il 2032. Questi serviranno per il reintegro delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione.

Il piano d’azione per il rilancio dell’economia si articola su sei missioni:

  • digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura;
  • rivoluzione verde e transizione ecologica;
  • infrastrutture per una mobilità sostenibile;
  • istruzione e ricerca;
  • inclusione e coesione;
  • salute.

Le imprese agricole italiane continuano lentamente il loro percorso verso la digitalizzazione. La speranza è quella di superare i livelli pre-Covid19 entro il 2024. Vediamo chiaramente come e dove accedere ai fondi per la ripresa delle imprese agricole e rilanciare con successo i loro prodotti.

Cosa rivelano le indagini di mercato

Il Centro Studi Tagliacarne ha condotto una ricerca di mercato su un campione di 800 imprese, con almeno due dipendenti ognuna. Lo scopo di questa indagine riguarda l’innovazione e il passaggio delle imprese agricole all’high-tech. Essa ha evidenziato che solo il 23% delle 800 aziende sta provando a implementare le innovazioni tecnologiche dell’industria 4.0. Se ci interrogassimo su quale sia la ragione, la risposta è semplice: le risorse per l’adeguamento sono insufficienti.

È inutile sottolineare ancora una volta quali e quanti danni la pandemia Covid19 abbia apportato all’economia di tutto il Paese colpendo diversamente, ma sempre in percentuali ragguardevoli, un po’ tutti i settori. I fondi PNRR sono stati annunciati come una boccata d’ossigeno nel periodo post-Covid19. Le aspettative però sono state parzialmente disattese.

Infatti, la copertura finanziaria insufficiente rende difficile il processo di transizione all’industria 4.0. Risulta che i fondi PNRR siano inaccessibili per il 69% del comparto agricolo. Sono le aziende a conduzione femminile apparentemente quelle che soffrono di più la situazione. Esse mostrano rallentamenti nel processo di ripresa più delle altre. Per ovviare a questo problema e ai divari territoriali, il piano prevede 82 miliardi esplicitamente indirizzati alle aziende del Mezzogiorno e a giovani imprenditori e imprenditrici.

Le novità nel 2023

L’Italia ha presentato alla Commissione Europea il suo PNRR in data 30 aprile 2021. Le sei missioni e le 16 componenti di questo piano poggiano fondamentalmente su tre pilastri. Questi possono riassumersi in: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale.

Nel PNRR si parla esplicitamente dei fondi e dei problemi legati a piccole e grandi imprese agricole. Il Ministero dell’agricoltura viene indicato come responsabile delle seguenti misure:

  • sviluppo logistico per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo, con una dotazione di 800 milioni di euro;
  • parco agrisolare, con una dotazione di 1,5 miliardi di euro;
  • innovazione e meccanizzazione nel settore agricolo e alimentare, con una dotazione di 500 milioni di euro;
  • investimenti per una migliore gestione delle risorse idriche, con una dotazione di 880 milioni di euro;
  • contratti di filiera e di distretto, con una dotazione di 1,2 miliardi di euro.
eBook informativo

eBook informativo

Nel 2023 è stato pubblicato un ebook di 181 pagine. Esso riassume tutte le novità e fornisce una guida completa alle agevolazioni in tema agricoltura per l’anno in corso. Questa guida mostra e analizza le norme di legge, chiarisce tutti gli aspetti normativi, spiega dove poter reperire i fondi e informa sulle tempistiche. La guida si presta a facile lettura, sia per il lettore inesperto che per chi è già da anni nel settore.

Il testo fornisce informazioni dettagliate sugli incentivi e sull’attuale Legge di Bilancio. Il settore dell’internazionalizzazione e dell’accesso ai finanziamenti europei viene ampiamente trattato per quanto riguarda le imprese agricole. L’imprenditore agricolo saprà così come ricercare i fondi più attinenti alle proprie esigenze e come reperire le giuste informazioni. In questo modo, potrà individuare tutte le opportunità più adatte alla propria azienda.

L’imprenditore troverà facilmente in questa guida capitoli specifici su:

  • agevolazioni fiscali per giovani agricoltori e per le donne;
  • misure a sostegno del reddito e dell’occupazione in agricoltura (pesca, APE sociale);
  • dettagli sull’esenzione Irpef per redditi dominicali e agrari e sul fondo indennizzo risparmiatori;
  • quali sono i finanziamenti europei per l’agricoltura e modalità di accesso;
  • internazionalizzazione dei prodotti agricoli e fondi PNRR;
  • forme di finanziamento.

Microcredito rurale e consigli d’investimento

Un importante aspetto della riforma è il microcredito rurale. Si tratta di un tipo di finanziamento per rispondere alle esigenze di microimprese o di lavoratori autonomi appartenenti al settore primario.

È noto che molti hanno difficoltà ad accedere al credito tradizionale a causa di garanzie insufficienti. Possono accedere al microcredito rurale i lavoratori autonomi o imprese titolari di partita IVA da non più di cinque anni e che non abbiano nella loro piccola impresa più di cinque dipendenti. Anche le piccole società di persone, titolari di partita IVA da non più di cinque anni e con massimo dieci dipendenti, rientrano nei possibili aventi diritto. Col microcredito rurale è possibile acquistare beni (incluse le materie prime necessarie per il funzionamento dell’azienda) o servizi connessi all’attività. Non solo, è possibile anche pagare nuovi dipendenti, sostenere costi per corsi di formazione aziendale e finanziare operazioni di liquidità.

Un’ottima possibilità d’ investimento per le imprese agricole può essere quella di acquistare i propri strumenti, macchinari o mezzi tramite le aste. In questo modo è infatti possibile risparmiare notevolmente senza rinunciare alla qualità. Sul portale Industrial Discount puoi trovare ciò che cerchi per la tua impresa tra le varie aste di beni strumentali disponibili. Ecco qualche consiglio per te:

  • leggi bene tutti i documenti – in particolare prendi visione dell’avviso di vendita, della relazione di stima, delle fotografie e di tutto ciò che viene reso disponibile. È molto importante leggere la perizia per capire quali vincoli e oneri passeranno all’acquirente;
  • visiona attentamente il bene – sempre più spesso le aste possiedono la clausola “visto e piaciuto” che pone un limite in caso di vizi. Con essa l’acquirente conferma di aver visto il bene e di accettarlo nello stato in cui si trova.

Dai un’occhiata a tutti i beni strumentali per l’agricoltura!