Decreto sostegni bis: cosa prevede e quali categorie d’impresa include
Il decreto Sostegni bis è tra le ultime misure del governo Draghi per quanto riguardano gli aiuti impresa Covid. In un periodo di indubbia ripresa economica, dopo più di un anno trascorso tra lockdown e misure restrittive che hanno messo in difficoltà moltissime imprese, quest’iniziativa potrebbe riportare un po’ di sollievo ai proprietari che hanno dovuto cessare la loro attività in modo temporaneo. Ma come è caratterizzato esattamente questo decreto? E quali sono le precise categorie che hanno il diritto di usufruirne? In questo articolo si parlerà della situazione economica nel suo complesso, delle misure antecedenti a quella attuale e di che cosa ci si potrebbe aspettare da questo decreto
La situazione economica nel 2020
La pandemia ha messo in ginocchio diversi settori cardine dell’economia italiana, in particolar modo quello della ristorazione e dell’ospitalità. Anche quando è stata permessa la riapertura di alcune strutture come i ristoranti, si sono dovute affrontare delle spese per nuove attrezzature volte a mantenere l’igiene dei locali e far rispettare la distanza di sicurezza tra una persona e l’altra. Non tutte le aziende coinvolte potevano permettersi l’esborso di fondi per garantire che i clienti potessero frequentare i loro locali correndo il meno possibile il rischio di contagiarsi col Coronavirus. Ed è in questo clima che nasce il decreto Ristori, emanato col Decreto legge numero 137 del 28 ottobre 2020 (fonte: Diritto.it).
Tale predecessore del decreto Sostegni bis valeva 5 milioni di euro e mirava a offrire delle risorse immediate alle imprese che erano state direttamente o indirettamente interessate dalle misure restrittive dei vari Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri. In particolar modo, ci si riferiva ai soggetti che erano già in possesso della partita IVA in data 25 ottobre 2020 che dichiaravano di svolgere un’attività riferita ai vari codici ATECO. La condizione essenziale era che il fatturato incassato ad aprile 2020 fosse inferiore di due terzi rispetto a quanto dichiarato ad aprile 2019. Il governo Conte aveva stanziato 2,4 miliardi a fondo perduto per il sostegno di 460.000 attività produttive (fonte: Diritto.it).
La situazione nei primi mesi del 2021
Il 2021, rispetto all’anno precedente, si sono avvicendate misure meno restrittive per contrastare il contagio dal Coronavirus, anche perché le varie aziende farmaceutiche hanno messo in commercio diversi vaccini. Ciononostante, molte imprese hanno chiuso i battenti anche perché i Ristori non sempre si sono rivelati sufficienti a compensare le spese sostenute per una riapertura a norma di legge. Per questa ragione, il governo Draghi ha emanato un altro predecessore del decreto Sostegni bis, ovvero il decreto Sostegni numero 41 del 19 marzo (fonte: Gazzetta Ufficiale). Il requisito chiave rimane sempre il calo di fatturato, che scende dal 33 al 30%. Tuttavia, i codice ATECO non sono più un elemento rilevante (fonte: Informazione Fiscale).
Il limite dei ricavi e dei compensi entro il quale si può richiedere l’usufrutto del decreto passa da 5 a 10 milioni di euro. Viene introdotta una nuova modalità di calcolo dell’importo, che rimane sempre da un minimo di 1.000 o 2.000 euro a un massimo di 150.000 euro. Il pagamento non è più solo diretto, ma anche mediante il modello F24, ovvero il modello utilizzato per il versamento della maggior parte delle tasse, delle imposte e dei contributi. Per fare domanda, ci si deve riferire alle disposizioni emanate dall’Agenzia delle Entrate. Bisogna usare la piattaforma Sogei – Società Generale d’Informatica S.p.A. del Ministero dell’economia e delle finanze (fonte: Informazione Fiscale).
Il percorso del decreto Sostegni bis
La prima notizia relativa a questo decreto è stata riportata verso la metà di aprile e riguardava il Consiglio dei Ministri che aveva esaminato la richiesta di scostamento di 40 miliardi di euro per finanziarlo a beneficio delle imprese. Il Ministro dell’Economia, Daniele Franco, appoggiato da Stefano Patuanelli, Ministro delle Politiche agricole, ha avanzato tale richiesta. L’aula del Senato l’avrebbe esaminata il 22 aprile. Il neo decreto Sostegni bis era dotato del seguente schema: 20 miliardi di euro di ristori, 15 miliardi di euro per il rafforzamento della liquidità delle aziende e l’affronto dei costi fissi e 5 miliardi di euro per le opere escluse dal Recovery Plan (fonte: Rai News).
Il decreto Sostegni bis, stando a quanto è già stato anticipato, prevede un contributo a fondo perduto per i soggetti già aventi diritto a quello stabilito dal precedente decreto Sostegni. Non dovrebbe essere necessaria la presentazione di un’ulteriore domanda per ottenerne l’erogazione, che dovrebbe avvenire direttamente sul conto corrente bancario oppure postale, o in alternativa in forma di credito d’imposta di cui fare utilizzo in compensazione tramite il succitato modello F24. Come misura alternativa a questo ristoro, sarebbe previsto un nuovo contributo a fondo perduto misurato sul fatturato maturato tra il 1 aprile 2020 e il 31 marzo 2021 e sull’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi tra il 1 aprile 2019 e il 31 marzo 2020 (fonte: Funding Aid Strategies Investments).
Chi beneficia del decreto Sostegni bis?
I principali destinatari del decreto, che tra l’altro permetterebbe ai negozianti di avere la proroga sullo sconto degli affitti fino al 31 maggio e sulla TARI per tutto il 2021, sono i titolari di partita IVA il cui limite di ricavi e compensi è pari a 10 milioni di euro nel 2019 e il cui calo medio mensile di fatturato e corrispettivi del 2020 sia inferiore del 30%, e non più del 33%, rispetto al 2019. Ma tra i beneficiari ci sono anche altre figure, come coloro che hanno terminato la Naspi e la Dis-Coli tra il 1 marzo e il 30 aprile 2021, e a cui spetterebbe la proroga del Reddito di emergenza (fonte: Fiscomania.com).
Decreto Sostegni bis: considerazioni finali
I Bonus stagionali per i lavoratori stagionali e del settore turistico dovrebbero essere confermati, così come il Bonus prima casa per gli under 36, mentre l’entrata in vigore della Plastic tax sarebbe stata differita al 1 gennaio 2022 (fonte: Fiscomania). Tuttavia, il decreto Sostegni bis non è ancora stato ufficializzato, e questo significa che ci potrebbero essere ulteriori misure al suo interno di cui beneficeranno ulteriori destinatari. In ogni caso, si può fare ancora richiesta per il contributo a fondo perduto previsto dal decreto Sostegni di marzo, almeno fino al 28 maggio. L’approvazione del nuovo decreto è invece previsto a ridosso della metà di questo mese (fonti: Qui Finanza e The Italian Times).