Decreto Rilancio: tutte gli aiuti previsti per le imprese

Decreto Rilancio: via libera al programma per riattivare il Paese

Il piano strategico per riattivare l’Italia dopo il lockdown economico e sociale sembra aver trovato una definizione. Il Decreto Legge 34/2020 ha cambiato diversi nomi (decreto Aprile, decreto Maggio) prima di approdare alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il 19 maggio 2020, completo di un nome definitivo e della formula “salvo intese” che ne testimonia la complessa gestazione e le difficoltà di applicazione.

Il 13 maggio 2020, il Consiglio dei Ministri ha approvato le “Misure urgenti in materia di salute sostegno al lavoro e all’economia, nonché politiche sociali, connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”; un documento composto da 266 articoli che vale ben 55 miliardi per sostenere imprese, artigiani, famiglie. Questo decreto segue il Cura Italia e quello Liquidità e, come sostiene il ministro per lo Sviluppo economico, Stefano Patuanelli serve a sostenere e rafforzare le attività produttive e i lavoratori che hanno subito un brusco calo del fatturato a causa dell’emergenza sanitaria. Vediamo in dettaglio quali aiuti economici sono stati varati.

Tutti gli aiuti proposti

L’ampio platform economico proposto dal Governo contiene tutte le forme di sussidi e benefici studiati per rilanciare l’economia nazionale. I 55 miliardi promessi dal decreto sono così ripartiti:

  • 12 miliardi serviranno per colmare i debiti commerciali contratti dagli enti locali, regioni e pubblica amministrazione nei confronti delle imprese;
  • 6 miliardi di contributo a fondo perduto sono destinati a società e ditte individuali con ricavi fino a 5 milioni di euro. Verranno erogati dall’Agenzia delle Entrate a favore di quelle attività che hanno registrato un calo di fatturato del mese di aprile pari ad almeno il 33%  rispetto al periodo corrispondente nell’anno precedente. Il contributo minimo è stabilito a 2000 euro per le società e a 1000 euro per l’impresa individuale ed è cumulabile al bonus INPS;
  • 4 miliardi basteranno ad annullare il saldo definitivamente il saldo Irap 2019 e l’acconto 2020 di giugno per le aziende che hanno un fatturato minimo di 250 milioni di euro;
  • 4 miliardi in aggiunta dal Fondo di Garanzia per PMI;
  • 600 milioni per ridurre i costi fissi per le bollette elettriche delle utenze non domestiche a bassa tensione.

Interventi mirati

Oltre a queste misure generiche per il rilancio generale dell’economia nazionale, sono stati individuati dei settori particolari che necessitano di una spinta più significativa. Sono stati rinforzati piani di soccorso già attivi e sono stai individuate nuove misure. In particolare:

  • Ecobonus e Sismabonus al 110% serviranno a riavviare il settore dell’edilizia. L’innalzamento al 110 % delle detrazioni sui costi di ristrutturazione allarga la platea degli aventi diritto.  Viene concessa la cessione del credito agli intermediari finanziari per favorire la riqualificazione energetica degli immobili, l’adozione di sistemi ecosostenibili e un rafforzamento degli investimenti;
  • viene riconosciuto il credito di imposta al 60% sull’ammontare degli affitti commerciali per i mesi di marzo, aprile e maggio. Può essere riconosciuto in compensazione oppure oppure ceduto al locatore o ad altri soggetti compresi gli intermediari finanziari;
  • sono esonerati dal pagamento di tasse e canoni per l’occupazione del suolo pubblico dal 1 maggio al 31 ottobre 2020 i titolari di bar, ristoranti discoteche ed esercizi pubblici tenuti a rispettare, nella disposizione dei tavoli e delle sedute, le norme di distanziamento sociale. Le pratiche relative alle concessioni sono state semplificate;
  • Impresa 4.0 proroga al 31 dicembre 2020 per la consegna di beni strumentali che godono del super ammortamento. Le imprese e i professionisti potranno godere di questi benefici anche se non potrà essere formalizzata la consegna entro il 30 giugno a causa delle conseguenze dell’emergenza sanitaria;
  • viene avviata la ricapitalizzazione delle imprese con un fatturato compreso tra i 5 e i 50 milioni di euro attraverso il piano “Pari Passu” con fondi gestiti da Invitalia e Cdp;
  • il programma Smart&Start aggiunto al Fondo per il Venture Capital mira la sostegno e al lancio di start up innovative;
  • il Fondo Innovazione è stato destinato al finanziamento di iniziative di rinforzo tecnologico e di collaborazione tra ricerca e ambiti produttivi per la salvaguardia dei livelli di occupazione, per contrastare la delocalizzazione e tutelare aziende e lavoratori;
  • vengono rifinanziati i fondi per l’acquisto di veicoli a ridotte emissioni inquinanti;
  • il MiSE – First Playble Fund è un programma di sostegno studiato per la produzione italiana e la distribuzione sul mercato internazionale di prodotti digitali di intrattenimento;
  • si propone la realizzazione di un polo di ricerca specializzato nel settore automotive che dovrebbe sorgere nell’attuale area industriale di Torino. Esso opererà come ente di ricerca autonomo e dovrà indicare modelli sperimentali che riguardano nuove forme di mobilità e coinvolgono nuove risorse energetiche e sperimentano formule nuove come la guida autonoma e l’intelligenza artificiale.

Tra nuovi provvedimenti e vecchie conferme

Il Decreto Rilancio rinnova e potenzia alcune misure che erano già proposte nei decreti precedenti. Tra i provvedimenti più attesi dai lavoratori e dalle famiglie vanno sicuramente ricordati la proroga della cassa integrazione di altre 5 settimane, fino al termine ultimo del 31 agosto 2020 ed estensibile fino al 31 ottobre 2020; e il bonus per le partite IVA che viene portato da 600 euro a 1000 euro per i professionisti che possono dimostrare un abbassamento dei guadagni del 30 % rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Per quanto riguarda i licenziamenti, non potranno essere interrotti i rapporti di lavoro per giustificato motivo oggettivo per i prossimi 5 mesi e potranno essere richiamati in servizio i lavoratori licenziati entro il 17 marzo 2020 a condizione che vengano collocati in cassa integrazione in deroga.

Il reddito d’emergenza è una misura che riguarda le famiglie che non percepiscono alcun reddito e possiedono un Isee inferiore a 15.000 euro. La durata dell’assegno è di due mesi e l’importo è compreso tra 400 euro e 800 euro.

Un provvedimento molto atteso e discusso è quello riguardante la regolarizzazione dei lavoratori stranieri: i datori di lavoro possono presentare l’istanza e sottoscrivere un contratto di lavoro a tempo determinato a favore dei cittadini stranieri presenti in Italia.