Decreto Rilancio: le novità per la sanificazione dei luoghi di lavoro

Il maxi decreto Rilancio del 19 Maggio 2020 prevede una serie di agevolazioni e bonus per imprese e famiglie, in modo da incentivare la ripresa economica post coronavirus. All’interno del decreto è stata dedicata grande attenzione alla sanificazione degli ambienti di lavoro, e ai costi relativi sostenuti dalle aziende. Per alleviare questa nuova e gravosa voce di spesa, il decreto prevede sia bonus con erogazione diretta di liquidità che rimborsi tramite credito d’imposta. Vediamo ora quali sono i requisiti per accedere a questi bonus, e facciamo chiarezza su quali interventi sono effettivamente rimborsabili.

Non solo sanificazione: tutti gli interventi rimborsabili previsti

La generica dicitura “rimborso per la sanificazione degli ambienti di lavoro” può trarre in inganno: nel decreto Rilancio vengono previsti bonus non solo per la sanificazione di routine, ma anche per l’acquisto di DPI e per alcune tipologie d’interventi edilizi.

Gli interventi rimborsabili variano a seconda della misura di sostegno che viene richiesta. Nel complesso, le spese rimborsabili previste nelle varie misure di sostegno sono suddivisibili nei seguenti gruppi:

  • Rimborso per le spese (inclusa installazione) di apparecchiature, attrezzature ed equipaggiamento di sicurezza per la messa in atto del distanziamento sociale
  • Rimborso per l’acquisto e l’installazione di sistemi elettronici e sensori (a.e. temperatura)
  • Rimborso per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale: mascherine, guanti, visiere, occhiali protettivi, tute di protezione, calzari, disinfettanti e detergenti
  • Rimborso per gli interventi di sanificazione ambientale di routine
  • Rimborso per gli interventi edilizi atti ad assicurare il distanziamento sociale in ambienti a rischio, quali spogliatoi, mense, spazi comuni, ingressi
  • Rimborso per gli investimenti su nuove tecnologie per agevolare il lavoro in modalità smartworking, dove possibile

Il decreto prevede 2 canali di azione: 2 misure di agevolazione fiscale sotto forma di credito d’imposta, e 1 misura con contributi a fondo perduto, ad erogazione diretta.
Vediamo, ora, le differenti misure di sostegno contenute nel decreto Rilancio più nel dettaglio, e quali sono i rimborsi richiedibili per ogni singola casistica.

Articolo 125: detrazioni sulle spese per la sanificazione degli ambienti di lavoro

L’articolo 125 del decreto prevede la possibilità di rimborso fino al 60% delle spese sostenute durante il 2020, per un importo massimo di 60 mila euro per beneficiario. Le spese rimborsabili sono quelle relative alla sanificazione degli ambienti di lavoro e all’acquisto di dispositivi di protezione individuale per i dipendenti. Sono inoltre incluse le attrezzature (a.e. pannelli in plexiglass) per garantire il distanziamento sociale, e i termoscanner e/o altri sensori per la verifica della temperatura di clienti e lavoratori.

Il rimborso viene erogato tramite credito d’imposta, sotto forma di detrazione. Tale credito d’imposta è fatto valere in compensazione: ossia, il richiedente potrà godere di una detrazione fiscale già per l’anno 2020. Questo bonus è cumulabile con altre agevolazioni previste per le stesse voci di spesa.

L’articolo 125 è un’espansione del credito di imposta già previsto nel decreto Cura Italia, di marzo 2020. Grazie a questa espansione viene aumentata la percentuale detraibile e, conseguentemente, aumentato il tetto massimo di rimborso; viene inoltre espansa la platea di beneficiari.

I beneficiari sono gli esercenti di attività di impresa, artigiani e professionisti senza limitazioni in termini di dimensione aziendale, ma anche gli enti del terzo settore, inclusi gli enti religiosi riconosciuti civilmente. Al momento, i termini esatti per la fruizione di questa particolare agevolazione devono ancora essere definiti con uno specifico decreto ministeriale.

Articolo 120: detrazioni per l’adeguamento degli ambienti di lavoro

L’articolo 125, come abbiamo visto, si concentra sulle agevolazioni relative alle spese per i dispositivi di protezione individuali. L’articolo 120 prevede, invece, bonus per l’adeguamento strutturale per tutti quegli imprenditori con un’attività aperta al pubblico. Usufruendo di quest’agevolazione sarà possibile portare in detrazione, fino al 60% della spesa e con un tetto massimo di 80 mila euro per beneficiario, anche le spese relative a:

  • Interventi edilizi per la ristrutturazione di spazi comuni, mense, spogliatoi, ingressi e sale d’attesa, studi medici eccetera, per adeguarsi alle nuove norme di distanziamento sociale
  • Acquisto di arredi di sicurezza
  • Acquisto di dispositivi tecnologici per l’implementazione dello smartworking e/o per il monitoraggio della temperatura della clientela e dei lavoratori

Queste agevolazioni sono cumulabili con quelle previste dall’articolo 125. Nota importante: il credito d’imposta ottenibile è cedibile a terzi, inclusi istituti finanziari e banche.

Erogazione diretta: i contributi a fondo perduto

Il decreto Rilancio prevede anche l’erogazione di contributi a fondo perduto, destinati unicamente agli imprenditori o agli enti del terzo settore iscritti al Registro delle Imprese o all’Albo degli Artigiani, anche individuali.

L’erogazione diretta verrà effettuata da INAIL, per il rimborso delle spese di sanificazione e adeguamento (anche strutturale) del luogo di lavoro. Tra le voci di spesa rimborsabili, annoveriamo l’acquisto di DPI, l’acquisto e l’installazione di arredi compatibili con il distanziamento sociale, così come dell’equipaggiamento tecnologico per la rilevazione della temperatura.

Il tetto massimo di contante erogabile è così suddiviso: fino a 15 mila euro per imprese da 1 a 9 dipendenti, fino a 50 mila euro per imprese da 9 a 50 dipendenti, fino a 100 mila euro per imprese con più di 50 dipendenti.

Nota importante: l’erogazione dei contributi diretti a fondo perduto è incompatibile con la richiesta di ulteriori agevolazioni fiscali per le stesse spese, come quelle elencate poco sopra. L’imprenditore dovrà quindi scegliere, obbligatoriamente, se optare per il contributo diretto in liquidità, o godere delle detrazioni cedibili previste.

Il decreto Rilancio prevede un’espansione della platea dei beneficiari per alcuni bonus preesistenti per la sanificazione degli ambienti di lavoro, e aumenta i fondi disponibili per tali agevolazioni fiscali. I rimborsi a erogazione diretta sono, invece, una novità assoluta: si tratta di un’ulteriore opzione a disposizione degli imprenditori, per rendere meno gravoso l’impatto economico del coronavirus.Per maggiori informazioni sui bonus fiscali e sull’erogazione diretta dei rimborsi, consigliamo di leggere il decreto in gazzetta ufficiale a questo link, oppure di rivolgersi direttamente ad Agenzia delle Entrate.