Come aprire un’impresa familiare
Come aprire un’impresa familiare? Questa è una domanda che sempre più persone nel nostro Paese si stanno ponendo. I motivi sono diversi. La crisi economica mondiale e la pandemia di Covid-19 hanno portato dei cambiamenti sostanziali in diversi campi, sia in quello lavorativo che in quello sociale. Sia chi ha perso il posto di lavoro che chi, invece, ha deciso di rivedere la propria vita adottando nuovi principi, si trova ad affrontate nuove sfide e il ricollocamento non sempre è facile. Il sogno di molti è di inventarsi un proprio lavoro, magari sfruttando l’aiuto della famiglia, ma qual è il procedimento da seguire se si vuole aprire una propria attività a conduzione familiare nel nostro paese?
Chi può partecipare: diritti e doveri.
Andiamo ora a scoprire come si può costituire un’attività lavorativa dove collaborano il titolare e la sua famiglia. Chi desidera mettersi in proprio e coinvolgere i propri parenti in questa nuova sfida deve fondare una società? Deve assumere i componenti della famiglia inquadrandoli come lavoratori di tipo subordinato? Sono davvero molti gli aspetti che si devono considerate in questa occasione. Cominciamo dal dirvi che l’impresa familiare è un’impresa di tipo individuale dove si trovano a collaborare sia il titolare dell’impresa che i suoi familiari. Questi possono essere; coniuge, parenti fino al terzo grado e soggetti affini fino al secondo. Ai componenti familiari dell’impresa vengono riconosciuti diversi diritti in cambio dei servizi di prestazione offerti, come ad esempio la quota degli utili d’impresa.
Ma quali sono i fattori importanti da tenere bene a mente quando si cerca di rispondere alla domanda: “Come aprire un’impresa familiare?”. In dettaglio possiamo vedere che questo tipo di impresa non è un’attività a sì, come può esserlo la ditta individuale e la società ad esempio. L’impresa è intesa come familiare quando il titolare si avvale della prestazione di un coniuge, di quella di parenti (fino al terzo grado) e/o di affini (in questo caso entro il secondo grado di parentela). Questa tipologia di impresa ha una sua natura residuale. Questo vuol dire che può essere utilizzata quando non si presentano gli estremi di altri rapporti, come ad esempio quello subordinato, autonomo, societario o di associazione in partecipazione.
Quali attività possono essere familiari?
Prima di continuare a rispondere alla vostra domanda su “Come aprire un’impresa familiare?”, a questo punto, ci preme far notare che la costituzione di ogni tipo di rapporto lavorativo restante in un ambito cosiddetto familiare è ammesso e che non è assolutamente vietato il fatto che il titolare stesso dell’azienda possa decidere, per necessità o per scelta soggettiva, di ricorrere all’ausilio di una collaborazione con un soggetto appartenente al suo nucleo familiare, instaurando di fatto quello che è a tutti gli effetti un vero e proprio rapporto di genere lavorativo che presenta una corresponsione di un trattamento economico. Andiamo ora a vedere quali sono le attività che possono rientrare nella categoria impresa familiare.
Quali sono le attività che possono essere costituite come un’impresa familiare? Bisogna precisare che l’impresa familiare non ha nessuno vincolo riguardante la sua dimensione. Può infatti avere dimensioni diverse ed essere piccola, media o grande, come ogni famiglia per l’appunto. Inoltre, l’attività che si intende esercitare come familiare può rientrare nelle seguenti categorie: agricola, industriale e commerciale. Fate attenzione: è assolutamente vietato l’esercizio familiare delle seguenti attività: assicurativa, bancaria e, in maniera più generale, quella delle attività di genere riservato, come ad esempio quelle di tipo professionale. Ma come ci costituisce un’impresa familiare? Il tutto è abbastanza semplice, non servono formalità particolari, l’importante però è quello di dimostrarne assolutamente l’esistenza.
La validità dell’impresa familiare
L’attuale normativa fiscale vigente nel nostro paese al momento richiede che per quanto riguarda i fini stessi della prova della costituzione dell’impresa familiare quanto segue: l’impresa familiare deve essere stata realizzata tramite la stipulazione di un suo atto costitutivo in forma scritta. Il suddetto atto può consistere in un atto pubblico o in una più semplice scrittura privata che deve però essere autenticata. A ogni modo l’esistenza dell’impresa familiare viene verificata nel momento in cui l’impresa è costituita dal titolare stesso dell’impresa e dall’aggiunta partecipativa di almeno un soggetto appartenente al suo attuale nucleo familiare. Inoltre deve risultare dalla costituzione dell’impresa familiare una concreta manifestazione di volontà e/o di fatti concludenti.
Dato che per la sua validità non viene richiesta la stipulazione di un contratto, l’impresa di tipo familiare può essere composta anche dal semplice esercizio di genere continuativo di un’attività economica da parte del soggetto titolare e di uno o più membri appartenenti al suo nucleo familiare. Stando a quanto recentemente pronunciato dalla Cassazione, un’impresa familiare esiste quando si verificano le seguenti condizioni: aumento della produttività dell’impresa conseguente al lavoro partecipativo; svolgimento da parte di un membro della famiglia di un’attività lavorativa di genere continuato; particolare natura dei soggetti partecipanti (siano essi affini e/o parenti): esistenza stessa dell’impresa. Forse ora è tutto un po’ più chiaro ma “come aprire un’impresa familiare” non finisce qui, continuate a leggere.
Quali sono le tipologie d’impresa familiare?
Sono molteplici le tipologie d’impresa familiare, cioè: – impresa gestita dai coniugi in comune. Si tratta di un tipo di impresa specificatamente coniugale. Qui i coniugi rientrano in un regime di comunione dei beni e gestiscono insieme l’attività. In questo caso l’azienda può essere di entrambi o di uno solo dei coniugi e vi possono collaborare altri parenti; – impresa individuale di un coniuge. Vi collaborano l’altro coniuge o i familiari ma nessuno di loro partecipa alla gestione; – impresa individuale di uno dei membri Qui i familiari collaboranti acquistano il diritto, salvo pattuizione contraria, alla gestione dell’azienda e ai diritti patrimoniali; impresa sociale di più membri con gestiscono comune: i familiari collaboranti restano esclusi da quella che è la gestione dell’ impresa.
Cosa resta da sapere su come aprire un’impresa familiare?
Il familiare componente dell’impresa deve svolgere un’attività lavorativa di tipo continuativo all’interno dell’impresa stessa. Questa attività svolta deve essere costante e regolare anche se non a tempo pieno. Il lavoro svolto può essere di tipo manuale che di natura intellettuale ma non può consistere nella sola gestione dell’impresa, altrimenti si verificherebbe solo un. rapporto societario e non una collaborazione familiare. Inoltre l’attività di lavoro svolta dall’elemento familiare può essere qualificata come partecipazione all’impresa solo se si tratta di prestazioni che possono essere intese come pertinenti all’attività imprenditoriali e che siano effettivamente in grado di riflettersi sull’andamento dell’impresa. In altra parole, questa attività svolta dal familiare deve essere in grado di aumentare la produttività stessa dell’impresa.
Foto: Consulting Italia Group