Bonus export digitale: sportello ancora aperto per la richiesta dei voucher

Con la globalizzazione prima, la rivoluzione digitale poi, il divenire è diventato di fondamentale importanza per le imprese italiane, soprattutto per le piccole e medie imprese.

Con una domanda interna stagnante e un’economia che fatica a decollare, è importante che le aziende abbiano la possibilità di rivolgersi verso nuovi mercati nei quali vendere i loro prodotti e presso i quali reperire materie prime a costi più accessibili.

Iniziare un processo d’internazionalizzazione, però non è così semplice come potrebbe apparire a una prima osservazione superficiale.

L’internazionalizzazione delle imprese è quindi un processo complesso, che ha diverse fasi da rispettare e requisiti da avere.

Innanzitutto occorre cambiare il punto di vista dell’approccio alla produzione: invece di concentrarsi su un’area geografica ristretta, lo sguardo allarga il mercato nel suo insieme da analizzare.

Possiamo così vedere che le opportunità di crescita sono enormi, ma anche i rischi.

In cosa consiste il bonus export digitale

Il Digital Export Bonus è un contributo gratuito di 4.000 euro per l’acquisto per almeno 5.000 euro di soluzioni digitali utili all’internazionalizzazione.

Si tratta di un progetto del Ministero degli Affari Esteri dell’Agenzia ICE che mira a supportare le microimprese nelle attività d’internazionalizzazione attraverso soluzioni digitali come: creazione di siti di e-commerce e/o applicazioni mobili, uno strumento di comunicazione, informazione e promozione per potenziare la presenza online attraverso attività di marketing adeguate alla competenza, servizi di consulenza per lo sviluppo dei processi organizzativi e del capitale umano, registrazione e/o abbonamento a piattaforme SaaS per visibilità e spese di marketing.

Il contributo è destinato alle microimprese manifatturiere iscritte al settore: imprese, ditte individuali, artigiani, reti e consorzi.

Una microimpresa è definita come un’impresa con meno di 10 dipendenti e il cui fatturato annuo o totale di bilancio non supera i 2 milioni di euro.

Internazionalizzazione e strategie d’impresa

L’internazionalizzazione digitale consente di aprire infinite nuove opportunità per la crescita delle piccole e medie imprese, ma può anche rivelarsi un percorso pieno d’insidie e imprevisti. Ecco perché prima della pratica, ogni imprenditore dovrebbe progettare una strategia dettagliata.

Solo un’attenta fase preparatoria può consentire di sfruttare i vantaggi dell’internazionalizzazione senza che le perdite superino i guadagni.

Ad esempio, tu devi scegliere dove dirigere il tuo sguardo e di conseguenza il contesto in cui vuoi operare.

Ogni paese ha le proprie leggi, il proprio sistema, nonché diversi target verso i quali le strategie abituali possono risultare inefficaci.

Senza valutare attentamente tutti questi elementi, il rischio è quello di subire una battuta d’arresto al primo problema perdendo in competitività. Tema importante soprattutto quando si tratta di piccoli imprenditori che, avventurandosi in mercati esteri, ignorano gli impedimenti di varia natura che possono far naufragare il loro progetto.

Insomma, i vantaggi ci sono ma solo per chi pensa, valuta e prepara la sua espansione nel migliore dei modi e con una strategia ben definita.

I dettagli della proroga del bonus export digitale

Con la proroga dell’apertura dello sportello del 07.04.2022, è ancora possibile presentare domande per richiedere il bonus esportazione digitale.

Il termine per la trasmissione delle domande è infatti stato prorogato fino a esaurimento delle risorse.

Si ricorda che il servizio può essere richiesto per le microimprese del settore manifatturiero, aventi sede legale od operativa e stabilimento produttivo in Italia, che abbiano avviato, da più di un anno, fatturazione di prodotti commerciali e da reti d’imprese a cui sono associate almeno 5 micro imprese.

Il contributo può essere richiesto per l’acquisizione di soluzioni per l’esportazione, fornite esclusivamente da fornitori qualificati iscritti nell’elenco che verrà compilato da INVITALIA.

La consultazione deve riguardare la realizzazione di sistemi elettronici all’estero, siti e applicazioni mobili, commercio elettronico che prevedono l’automazione delle operazioni di aggiornamento e la gestione degli articoli e dal Web, nonché la creazione di allegati a e-commerce, digital marketing, CMS e altro.

Il buono, concesso in regime dei minimi, ammonta a 4.000 euro per microimprese per spese inferiori a 5.000 euro, e 22.500 euro per reti e consorzi per spese di almeno 25.000 euro.

Le domande devono essere presentate esclusivamente online attraverso l’apposito portale.

La presentazione richiede il possesso di uno SPID, di una casella certificata e di un dispositivo di firma digitale.

Ciascuna microimpresa può presentare una sola domanda sia individualmente che tramite una rete o un consorzio.

Perché internazionalizzare un’impresa

Le ragioni che spingono un’azienda a operare oltre i confini nazionali sono essenzialmente due:

  1. Ridurre i costi, magari affidandosi a fornitori locali o sfruttando un regime di tassazione più vantaggioso.
  2. Aumentare le entrate aziendali, ad esempio rivolgendosi a un pubblico più ampio e diverso più adatto al proprio prodotto o verso il quale rivolgere una nuova tipologia di servizi e offerte.

Questi due obiettivi possono essere raggiunti anche da aziende di medie dimensioni, purché ci si avvalga di valide strategie e si sfruttino adeguatamente le agevolazioni offerte dallo Stato.

Prima di dare il via ad un progetto di internazionalizzazione dell’impresa, sarà essenziale poter disporre di stabilità economica e risorse adeguate da investire.