Aiuti di Stato Covid, proroga fino al 30 giugno 2022: verso un abbandono graduale di bonus e contributi
Il 18 novembre, la Commissione Europea, guidata da Ursula von der Leyen, ha stabilito che gli aiuti di Stato Covid-19, che consistono in bonus, esoneri, contributi e molto hanno, godranno di una proroga che durerà fino al 30 giugno 2022. In origine, la data stabilita era il 31 dicembre 2021. Questa istituzione internazionale ha deliberato in tal senso allo scopo di favorire un ritorno alla normalità nel modo più graduale possibile, dopo i tragici eventi avvenuti nel corso degli ultimi due anni che hanno anche causato un tracollo dell’economia di molti Paesi. In questo articolo, apprenderai quali sono gli aiuti statali a cui puoi ancora accedere prima della scadenza prefissata.
Il Superbonus 110%
Il Superbonus 110% è tra gli aiuti pandemia Covid-19 più importanti emanati nel corso di quest’ultimo periodo. Ha ricevuto una proroga fino al 30 giugno 2022. Ma a patto di aver eseguito almeno il 30% dei lavori, e non più il 60%. La proroga riguarderà le unità unifamiliari, le ville e le villette. E non sussiste più il limite costituito dal fatto che le suddette abitazioni debbano essere quelle principali. Quindi si tratta di una detrazione fiscale che può riguardare le prime e le seconde case. Infine, almeno fino al 31 dicembre 2022, non sussisterà più alcun vincolo di tetto ISEE del reddito, che prima si aggirava sui 25.000 euro.
Il discorso cambia per gli edifici che si compongono di due, tre o quattro unità immobiliari accatastate insieme e i condomini. Nel primo caso, si applica anche se le abitazioni appartengono a delle persone fisiche, e quindi non necessariamente a degli enti. La proroga di questi aiuti di Stato per queste due tipologie di edifici è stata fissata al 31 dicembre 2023. Poi ci sarà un’aliquota decrescente del 70% fino al 31 dicembre 2024 e del 65% fino al 31 dicembre 2025. Le cooperative con degli immobili di proprietà riceveranno anch’essa una proroga il 31 dicembre 2023. Ma a condizione che abbiano effettuato il 60% delle spese entro e non oltre il 30 giugno 2023.
L’Ecobonus e il Bonus facciate
L’Ecobonus è uno degli aiuti di Stato che riguarda tutti i lavori che mirano a un maggiore risparmio energetico. Gli sconti previsti sono del 65%, ma in alcuni casi arrivano fino al 75%. I contribuenti soggetti all’IRPEF e i titolari di reddito di impresa, residenti o non residenti in Italia, hanno diritto a questa detrazione fiscale. Si può farne richiesta sia per le prime che per le seconde case, quindi non si fanno distinzioni in base all’utilizzo. Come per il precedente bonus e quelli successivi, bisogna rivolgersi al sito dell’Agenzia delle Entrate. Ma prima ancora puoi optare per l’esercizio d’opzione o per la trasformazione delle detrazioni in un credito d’imposta cedibile.
Il Bonus facciate ha invece rischiato di non essere prorogato. La data prefissata era in origine il 31 dicembre 2021. Salvo modifiche dell’ultimo momento, è possibile usufruire della detrazione IRPEF al 60% sulle spese effettuate per i lavori di ristrutturazione e ammodernamento delle facciate di casa entro il 30 giugno 2022. L’agevolazione fiscale, in precedenza, prevedeva invece un 90% sulle suddette spese. In queste periodo, si sta tenendo una discussione su un ulteriore prolungamento dei termini oltre il 2022. In un primo momento, la notizia della proroga è stata accompagnata da quella dell’addio allo sconto in fattura e alla cessione del credito, i due modi per ottenere questa detrazione fiscale.
Il Sismabonus e il Bonus verde
Il Sismabonus è una detrazione fiscale che si può effettuare sulle spese sostenute per realizzare degli interventi antisismici. Il valore dei suddetti lavori può variare in base alla zona sismica dove si trova l’immobile. L’agevolazione può arrivare fino all’85% sull’importo totale e si ripartisce in cinque quote annuali. Il diretto proprietario dell’unità immobiliare, il familiare convivente, il comodatario, il locatario e il proprietario in leasing possono godere del Sismabonus. Anche il titolare di un diritto reale di godimento e il futuro acquirente per le quote di detrazione residue hanno diritto alla medesima detrazione fiscale. Anche in questo caso, la misura ha potuto godere di una proroga fino al 30 giugno 2022.
Il Bonus verde, tra gli aiuti di Stato che sono stati concepiti per aiutare i cittadini con le spese per gli interventi di riqualifica dei giardini, dei balconi e delle aree verdi in genere, è una delle misure oggetto della proroga. L’aliquota è del 36% e la si può applicare su una spesa dall’importo massimo di 5.000 euro. Anche i pozzi, le pertinenze, le recinzioni e gli impianti di irrigazione rientrano tra gli interventi per cui si può beneficiare di questa detrazione fiscale. La quale si ripartisce in dieci quote di pari importo su base annuale e si calcola su un importo massimo di 5.000 euro per edificio a uso abitativo.
Il Bonus ristrutturazione
Questa detrazione fiscale non ha solo goduto della proroga fino al 30 giugno 2022. Ma è stata anche confermata fino al 2024. Trattasi di un’agevolazione del 50% delle spese sostenute che viene ripartita in dieci quote annuali di pari importo. La si può richiedere in caso si facciano dei lavori di rifacimento degli impianti e dei bagni e di rimozione delle barriere architettoniche. Più nello specifico, gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia saranno oggetto dell’aiuto statale. In casi molto rari, è possibile beneficiare di questa misura fiscale anche per le nuove costruzioni. Il limite di spesa massima rimarrà invece lo stesso. Ovvero 96.000 euro.
Il Bonus mobili, tra gli aiuti di Stato prorogati
Il Bonus mobili consiste in una detrazione IRPEF del 50% sulle spese per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici di classe A+ o superiore. Tali acquisti non devono essere stati effettuati prima del 1 gennaio 2020. Se si ha intenzione di usufruirne entro i termini previsti, bisogna riportare le spese all’interno della dichiarazione dei redditi, per la precisione nel Quadro E, alla voce “Oneri e spese”. Si tratta di una misura emanata dallo Stato confermata non solo fino al 30 giugno 2022, ma anche oltre, almeno fino al 2024. La spesa massima consentita è di 16.000 euro fino al 31 dicembre 2021. Mentre scenderà fino a 5.000 euro dal 2022 in poi.