Fondo Rotativo Imprese Turistiche: incentivi per la riqualificazione energetica, antisismica

Fondo Rotativo Imprese Turistiche: incentivi per la riqualificazione energetica, antisismica

Dopo la grave crisi che ha colpito le imprese turistiche, il governo ha deciso di introdurre un nuovo fondo a loro dedicato. Verranno, infatti, stanziati ben 180 milioni di euro da ripartire negli anni che vanno dal 2022 al 2025 per il sostegno e lo sviluppo delle imprese impegnate nel settore del turismo. Ma in che cosa consiste questo fondo e come fare la domanda?

Che cos’è il Fondo Rotativo per le Imprese Turistiche

Il 5 agosto è stato annunciato l’atteso fondo per le imprese turistiche, i cui beneficiari sono tutte le strutture di tipo agri-turistico, le strutture ricettive, le imprese alberghiere e tutte quelle che lavorano in fiere, congressi, attività turistiche, stabilimenti balneari, complessi termali, parchi a tema e porti per i turisti. Il fondo si rivela molto interessante in quanto ha una valenza che si impegna a riqualificare energeticamente le strutture, a operare per la sistemazione antisismica della stessa e, in più, c’è la possibilità di innovazione digitale per la quale c’è davvero spazio per tutti.

Lo scopo è permettere alle imprese datate di poter rimodernare gli ambienti, migliorare il sistema energetico, creare nuovi spazi, acquistare attrezzature che altrimenti non sarebbe stato possibile. Inoltre c’è la possibilità di emergere per coloro che hanno un progetto innovativo che consentirebbe loro di competere a livello internazionale ed essere al pari con la media europea. Le risorse di 180 milioni di euro verranno così ripartite: 40 milioni di euro verranno elargiti per gli anni 2022 e 2023 mentre per i restanti anni la cifra si innalza a 50 milioni di euro.

Il fondo è in parte a contributo perduto e in parte sotto forma di finanziamento agevolato nella misura di 600 milioni di euro. Il fondo perduto è compreso tra 500 mila e 10 milioni di euro per le spese ammissibili. Le regioni che fanno parte del Mezzogiorno, ovvero Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, e Sardegna hanno la possibilità di ricevere il 30% di contributo per le micro imprese, 23% per le piccole imprese, 18% per le medie e 10% per le grandi. Le regioni che, invece, si trovano all’interno delle aree specificate dalla normativa possono affidarsi a un 25% per le micro, un 20% per le piccole, un 15% per le medie e un 5% per le grandi imprese. Per tutte le altre regioni c’è il 15% di contributo a fondo perduto per le piccole e micro e un 5% per le medie imprese. Il contributo copre il 100% delle spese ammesse a cui si aggiunge il finanziamento di cui il 50% sarà allo 0,5% di tasso annuale mentre il restante a tasso di mercato con una durata massima di 15 anni, oltre all’aggiunta di garanzie del Fondo di Garanzia qualora il beneficiario lo desiderasse.

Quali sono le spese ammesse

Le spese ammesse dal Fondo Imprese Turistiche sono:

  • 2% massimo per servizi di progettazione;
  • 5% massimo per sistemare il suolo dell’impresa massimo;
  • 50% per la costruzione di fabbricati o per le opere murarie;
  • acquisto di attrezzature macchinari – anche acquistati all’asta – o di impianti nuovi di fabbrica;
  • 5% massimo per l’innovazione digitale.

Tutte queste spese dovranno essere sempre acquistate mediante l’utilizzo di un conto corrente bancario che verrà poi inserito nella domanda telematica.

Le attività ammesse invece dai programmi di investimento riguardano tutta la riqualificazione antisismica ed energetica delle imprese, l’annullamento di qualsiasi barriera architettonica, una manutenzione straordinaria, restauri, ristrutturazioni o installazione di manufatti leggeri come le unità mobili turistiche, acquisto di attrezzature per le attività termali, realizzazione di una piscina termale, acquisto di mobili e arredi e digitalizzazione.

Chi sono i beneficiari

I beneficiari sono coloro che gestiscono un’attività ricettiva o che hanno degli immobili o delle imprese che hanno a che fare con il turismo. L’importante è che siano regolarmente iscritte nel registro delle imprese, qualora ci fosse un albo di riferimento deve essere necessaria l’iscrizione aggiornata, non trovarsi in difficoltà o in stato di liquidazione, avere un’impresa che lavora in Italia, possedere un regime di contabilità ordinaria, essere in regola con i contributi, non aver venduto un’attività similare nei dodici mesi precedenti, non avviare un progetto che potrebbe causare danni all’ambiente, detenere un’impresa in regola con tutte le norme di urbanistica ed edilizia.

Come fare la domanda

Non è ancora stata identificata una data d’inizio e di termine per le domande ma il consiglio è quello di partire già con lo stilare un progetto in quanto tutte le domande saranno valutate in base all’ordine cronologico in cui verranno inviate. Anche se un soggetto avesse tutte le carte in regola per rientrare nella lista dei beneficiari, potrebbe non riceverlo qualora i fondi terminassero per quell’anno. L’invio della domanda sarà telematico o tramite apposito sportello, con obbligo di iniziare i lavori successivamente e terminarli entro il 31 dicembre 2025. Per tutti gli aggiornamenti è consigliato seguire il sito del Ministero del Turismo.