Bonus agricoltura 2024
Oggigiorno, il settore agricolo è uno degli ambiti lavorativi più delicati esistenti: a causa dei fenomeni naturali estremi, vivere coltivando la terra per rivenderne i frutti sta diventando sempre più complicato per gli agricoltori.
Non solo, investire nel settore agricolo rappresenta una difficoltà anche dal punto di vista economico: per far sì che le varie coltivazioni vengano seguite al millimetro, l’agricoltore deve necessariamente disporre di attrezzature moderne e innovative che gli permettano di tenere in buona salute i campi dei quali si occupa senza troppo sforzo per ottenere il massimo risultato possibile.
Per questo, per l’anno solare 2024 l’Ismea ha varato un incentivo grazie al quale gli agricoltori possono ottenere una certa somma di denaro da reinvestire nelle attività agricole o nell’ampliamento di quelle già esistenti.
Di cosa si tratta, quali sono i requisiti da soddisfare per ottenere il bonus, quali sono le modalità per richiederlo e a chi è rivolto?
Analizziamo ciascuna risposta a tali quesiti in questo interessante articolo che fornirà una panoramica piuttosto chiara in merito all’argomento!
Bonus proveniente dall’istituto Ismea: cos’è e di cosa si occupa
Prima di gettarci a capofitto nella descrizione delle varie informazioni utili riguardanti il bonus agricoltura, facciamo un piccolo passo indietro e focalizziamo brevemente l’attenzione sull’istituto Ismea, il fautore dell’incentivo.
L’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare è un ente pubblico economico nazionale che si riferisce alla vigilanza del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, facente parte del Sistema statistico nazionale altresì noto come Sistan, e del Sistema informativo agricolo nazionale, meglio noto come Sian.
L’obiettivo principale di tale ente è quello di supportare la competitività del settore agricolo italiano mediante la fornitura di molteplici servizi sia di natura informativa che di mercato, finanziaria, assicurativa e fondiaria, nonché tramite l’implementazione di forme di garanzia creditizia per le imprese agricole e le sue varie associazioni.
In altre parole, il vero scopo dell’Ismea è favorire il ricambio generazionale nel settore dell’agricoltura: per raggiungere tale scopo, l’ente si avvale di aiuti e incentivi approvati dalle istituzioni europee e dalla Commissione senza ricorrere all’aiuto di intermediari esterni poiché svolge le sue mansioni e attività solo mediante i propri dirigenti.
Infine, l’Ismea si propone l’obiettivo di ridurre al minimo i pericoli connessi alle attività produttive di stampo agricolo e all’esposizione alle varie dinamiche di un mercato in costante evoluzione e crescita.
Per portare avanti tutte queste attività, l’Ismea utilizza una serie di strumenti molto utili e preposti a tale scopo, come la rete di rilevazione dei prezzi dei prodotti agricoli e alimentari, un osservatorio che monitora i consumi domestici, un agglomerato di strumenti di previsione che gli permette di costruire una rappresentazione degli scenari futuri, nonché un sistema di panel che controlla costantemente il settore agricolo, industriale e ittico.
Recentemente, l’Ismea ha varato il bonus agricoltura 2024: di cosa si tratta?
Bonus agricoltura 2024: cos’è e come funziona
Il bonus agricoltura 2024, detto anche Fondo Innovazione, è un incentivo fiscale valido per il triennio 2023-2025 che prevede un contributo a fondo perduto con importo che copre fino al 100% il costo sostenuto dalle imprese agricole per una cifra massima di 180.000€.
Si tratta di un incentivo destinato ai giovani imprenditori agricoli e ad altri soggetti coinvolti nel settore in egual misura ma con dei piccoli cambiamenti riguardanti la percentuale di agevolazione vera e propria.
Ad ogni modo, il bonus agricoltura può essere utilizzato sotto forma di contributo a fondo perduto per l’acquisto di attrezzature e macchinari innovativi che verranno usati dal proprietario di un’azienda agricola per il miglioramento dei processi produttivi.
Per fruire del bonus, la spesa totale deve essere compresa tra un importo minimo di 70.000€ e un massimale di 500.000€, mentre per le imprese ittiche la soglia minima è di 10.000€.
Ma che dire delle varie percentuali e a quanto ammonta effettivamente il bonus agricoltura?
Per saperlo occorre prima fare una premessa: originariamente, l’incentivo non era altro che un bonus fiscale che impattava sui costi ammissibili; solo in seguito, però, il regolamento Aber della Commissione Europea ha effettuato un taglio, decidendo di fatto che per le piccole-medie imprese non giovani il bonus non poteva essere applicato su una percentuale ammessa superiore al 65% della spesa totale.
Pertanto, i vari scaglioni del bonus agricoltura sono così ripartiti:
- per investimenti fino ad un massimo di 100.000€, la percentuale ammessa copre il 48% circa dell’importo, con un incentivo pari a 48.000€ circa;
- per investimenti da 100.001 a 200.000€, la percentuale scende al 42%, per un importo di oltre 84.000€;
- per investimenti da 200.001 a 300.000€, la percentuale ammessa si assesta sul 35%, con importo superiore ai 107.000€;
- per investimenti da 300.001 a 500.000€, la percentuale ammessa è del 29% con un importo di ben 146.000€.
In che modo l’incentivo si adatta alle piccole-medie imprese giovani?
Dato che la quota ammissibile passa dal 65% all’80%, gli importi sono così suddivisi:
- per investimenti fino a 100.000€, la percentuale ammessa è del 60% con un importo di 60.000€;
- per investimenti da 100.001 a 200.000€, la percentuale ammessa scende al 52% e l’importo sale a 104.000€;
- per investimenti da 200.001 a 300.000€, la percentuale ammessa è pari al 44% con un importo di 132.000€;
- per investimenti da 300.001 a 500.000€, la percentuale ammessa è del 35% per un importo totale di 180.000€
I valori appena descritti si applicano alle imprese agricole; tuttavia, le imprese agro-meccaniche vedono un incremento ancora maggiore delle percentuali.
Nello specifico, fino a 100.000€ di investimento, esse possono ottenere un importo del 100%, il quale si abbassa al 90%, all’80% e al 70% rispettivamente per investimenti compresi tra 100.000 e 200.000€, tra 200.000 e 300.000€ e tra 300.000 e 500.000€.
Ad ogni modo, è bene precisare che gli importi non possono comunque superare la soglia massima di 200.000€.
Bonus agricoltura: i possibili investimenti coperti
La cifra stanziata dall’istituto Ismea per il bonus agricoltura 2024 oscilla intorno ai 100 milioni di euro, nonostante l’importo massimo fosse stato fissato inizialmente a 75 milioni per ciascun anno del triennio.
Ma quali sono gli investimenti che il bonus copre?
Gli imprenditori delle imprese agricole possono utilizzare tale bonus per acquistare solo i mezzi finalizzati all’incremento della produttività delle loro realtà aziendali operanti nel settore dell’agricoltura, dell’acquacoltura e della pesca, allo scopo di integrare le più nuove tecnologie esistenti come quelle robotiche, le strutture 4.0 e le varie piattaforme costruibili.
Detto questo, tra i macchinari acquistabili con il bonus figurano le macchine mobili non stradali motorizzate elettricamente e dedicate alle attività agricole o zootecniche: si tratta di modernissimi ausili ad impatto zero che strizzano l’occhio all’ambiente e che consentono al proprietario dell’azienda di provvedere ai processi agricoli e di zootecnia efficacemente.
Non solo, il bonus copre gli investimenti per macchinari destinati all’acquacoltura, nonché per trattori agricoli aventi delle caratteristiche specifiche.
Oltre a quanto detto finora, l’incentivo si estende anche ai costi legati alle spese per lo studio di fattibilità nella massima misura del 2% del valore totale della somma delle spese effettuate in fase di progettazione, i costi collegati alle opere edilizie, agli investimenti per l’espansione dell’irrigazione, al miglioramento degli immobili o dei fondi agricoli, nonché alle spese d’acquisto e di sviluppo di programmi informatici, soluzioni hardware o software e cloud per la digitalizzazione di alcuni processi agricoli.
Bonus agricoltura: i requisiti
Il bonus agricoltura varato dall’Ismea è fruibile solo dai proprietari di micro, piccole e medie aziende agricole dichiarate come ditte individuali o società che soddisfano dei requisiti specifici, uno su tutti l’intestazione a donne o ragazzi di età compresa tra i 18 e 41 anni non compiuti.
Inoltre, il contributo è accessibile solo a fronte dell’ampliamento dell’impresa o di un subentro di una realtà esistente da non più di 6 mesi in una che è inserita nel settore da almeno 2 anni, ovviamente sana dal punto di vista economico e finanziario.
Nei requisiti figura anche la qualifica professionale: il richiedente del contributo, infatti, dev’essere un imprenditore agricolo professionale o un diretto coltivatore.
In questo caso, l’iscrizione alla gestione previdenziale agricola è l’aspetto burocratico che fa fede: il suo possesso deve corrispondere alla data di delibera dell’accettazione della richiesta per fruire del bonus.
Bonus agricoltura: come richiederlo
Per poter richiedere e ottenere il bonus agricoltura, i proprietari delle imprese agricole devono necessariamente presentare un progetto che consente di ottenere uno dei risultati previsti dalla misura fiscale.
Tra questi figurano:
- la tutela della biodiversità;
- la tutela e il rispetto totale dell’ambiente con la riduzione del gas serra emesso o l’adattamento ai cambiamenti climatici;
- il miglioramento dell’ambiente naturale che circonda l’azienda, delle condizioni igienico-sanitarie e del benessere degli animali coinvolti;
- il miglioramento della sostenibilità globale dell’azienda e del suo rendimento;
- la gestione efficace delle risorse naturali sfruttate dall’impresa, dal suolo all’aria e all’acqua usata;
- il miglioramento delle infrastrutture presenti e connesse all’adeguamento, allo sviluppo e alla modernizzazione dell’azienda
Per richiedere il bonus, basterà presentare l’istanza relativa compilando i vari campi previsti dal form presente sul sito ufficiale dell’Ismea.
Ad ogni modo, è necessario tener presente che la presentazione della domanda è suddivisa in 2 grandi scaglioni: è previsto innanzitutto un periodo di preconvalida durante il quale le varie domande possono essere compilate e preconvalidate, lasso di tempo indispensabile per presentare la richiesta e accedere effettivamente al bonus ma che non ricopre un ruolo vincolante per il richiedente, ossia che non costringe il soggetto a portare a termine la richiesta nel caso in cui cambi idea.
Successivamente, è previsto un periodo di convalida vera e propria delle domande, arco di tempo nel quale si accettano o rifiutano le richieste in base al soddisfacimento dei requisiti.
In ogni caso, la richiesta va sottoscritta mediante firma elettronica del richiedente in modalità PadES.
Insomma, il bonus agricoltura è certamente un incentivo in grado di avvicinare i giovani ad un settore sempre più in crisi come quello agricolo.
Ad ogni modo, avere accesso ad una certa liquidità garantita dal bonus è senz’altro una manna dal cielo per gli imprenditori agricoli già esistenti poiché capace di permettergli di investire nella propria azienda per migliorarne la produttività, obiettivo ormai divenuto una priorità assoluta negli ultimi tempi.
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