Superbonus per le aziende contro il caro energia
Le materie prime diminuiscono, la guerra in Ucraina blocca i ponti e i gasdotti, l’inflazione aumenta. Siamo appena emersi dalla crisi da Covid19 e le domande sono sempre le stesse: dove e come è possibile risparmiare? In questa situazione in che modo si possono vendere prodotti competitivi a prezzi contenuti? È chiaro che fare affidamento solo sul petrolio e sul metano a lungo termine non paga. Forse è questa la lezione più importante, il messaggio da portare a casa dopo gli eventi che hanno recentemente travolto il Vecchio continente.
Negli ultimi sei mesi del 2022 il termometro del caro vita è andato ben oltre la linea rossa, sia per quanto riguarda i privati, sia per quel che concerne le aziende. Senza corrente elettrica non si muove quasi nulla. In un Paese che energeticamente non è autosufficiente le conseguenze sono preoccupanti. Lo sa bene la Germania, che ha deciso di chiudere le sue centrali nucleari, promuovendo un green new deal che non è ancora capace di far fronte alle richieste dei suoi cittadini e delle imprese. Lodevole, comunque, il tentativo di provarci.
È interessante seguire l’assegnazione dei premi dell’EPO (European Patent Office), che predilige ultimamente scoperte legate al green new deal, come batterie in grado di accumulare energia solare per scopi diversi.
Energia elettrica e le aziende
In Italia i costi di approvvigionamento dell’energia nel quarto trimestre 2022 sono aumentati del 59-71% rispetto al trimestre precedente. I decreti “aiuti bis” e “Energy Release” non sono sufficienti per contrastare il caro bollette, con conseguenze negative non solo per i privati, ma soprattutto per le medie e piccole aziende. Queste hanno dovuto fronteggiare aumenti che hanno raggiunto addirittura il 500%. Purtroppo in alcuni casi le piccole aziende e artigiani locali sono stati costretti alla chiusura dell’attività.
A fronte di una forte inflazione, che comunque sarebbe stata inevitabile in questi ultimi anni, e per aiutare imprese e privati a superare la crisi, lo Stato ha messo a disposizione dei bonus sotto forma di credito d’imposta sulle spese energetiche sostenute nel corso dell’anno 2022/2023. Questi sono stati approvati dal Decreto Aiuti Quarter e dal Disegno della Legge di Bilancio 2023.
Come funziona il Superbonus messo a disposizione per le aziende? Quali le differenze con l’anno appena trascorso? Come accedervi?
Che cos’è il Superbonus
Con il termine Superbonus si intende una maxi-detrazione del 110% riservata ai privati che non esercitano attività imprenditoriale. L’emendamento all’art. 119 del decreto rilancio estende comunque anche alle imprese la possibilità di usufruire di tali agevolazioni; i professionisti con partita IVA e i freelancer rientrano nella stessa categoria. La Legge di Bilancio 2022 per il Superbonus 110% prevede una serie di modifiche. Esso si applica a:
- condomini con agevolazione del 110% fino al 31 dicembre 2023, del 70% fino al 31 dicembre 2024, del 65% fino al 31 dicembre 2025;
- interventi effettuati su case popolari e cooperative fino a 31 dicembre 2023 ma a condizione che entro il 30 giugno 2023 i responsabili abbiano completato almeno il 60% dell’intervento;
- interventi effettuati su abitazioni (villette e unifamiliari) con incentivi al 110% fino al 31 dicembre 2023. Per poter usufruire della detrazione il Decreto Aiuti stabilisce che il 30% dei lavori venga effettuato entro e non oltre il 30 settembre 2023;
- aree colpite da terremoto: i lavori dovranno essere effettuati entro il 31 dicembre 2025.
Le nuove aliquote prevedono dunque:
- 110% fino al 31 dicembre 2023;
- 70% fino al 31 dicembre 2024;
- 65% fino al 31 dicembre 2025.
Superbonus per le aziende
Il Superbonus 110% per le imprese è dedicato a quelle persone fisiche che effettuano miglioramenti strutturali a immobili utilizzati per fruizione collettiva, quindi non per il proprio personale profitto. Rientrano tra i beneficiari anche alcuni soggetti come le associazioni sportive non professioniste, i condomini, gli enti del settore terziario, gli istituti autonomi, le case popolari, ogni tipo di associazione o cooperativa di abitazione (ad esempio, per la ristrutturazione dei pianerottoli, di corridoi d’immobili d’epoca, ecc. si potrà usufruire dell’agevolazione).
Bonus ed Ecobonus. Le detrazioni sono riservate ai privati senza fini imprenditoriali. Si noti che i soggetti che producono un reddito fisso in forma associata (ad esempio, imprese a conduzione familiare e le società semplici) possono usufruirne.
Sismabonus. Si applica alle aree colpite recentemente da sisma. Possono usufruirne gli imprenditori per gli immobili dedicati alla loro attività produttiva. Si applica anche alle società semplici, le imprese familiari e i soggetti che producono beni in forma associata.
Le società semplici, le associazioni tra professionisti con partita IVA e i contribuenti con reddito d’impresa possono usufruire anche del bonus facciate.
L’Ecobonus è invece riservato a immobili strumentali, con agevolazioni dal 50% al 65%, su un edificio preesistente, al fine di riqualificare energeticamente l’immobile (efficientamento energetico). In altre parole, un palazzo con pannelli solari oppure un’impresa che si avvale di un impianto fotovoltaico aumentano enormemente il loro valore, vuoi per motivi di ecosostenibilità, vuoi per salvaguardare l’ambiente o semplicemente risparmiare.
Si tratta di agevolazioni che possono rivelarsi preziose per le aziende e vanno al di là degli incentivi e degli sconti per l’acquisto di beni e macchinari destinati all’impresa.
Fruizione del bonus
Quanto detto dovrebbe arginare (o per lo meno provare a farlo) l’ascesa dei prezzi dei prodotti al dettaglio. Il Superbonus arriva dunque come una piccola ma benvenuta boccata d’ossigeno per aziende e privati.
Nell’ambito del nuovo decreto le imprese possono formulare un’istanza ai fornitori entro 30 giorni dalla data in vigore della disposizione, secondo le modalità semplificate stabilite dal decreto del Ministro delle imprese.
Le imprese residenti in Italia possono richiedere la rateizzazione degli importi dovuti per l’elettricità e il gas naturale, ed eccedenti l’importo medio contabilizzato, a parità di consumo, nel periodo che va tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2021. Ciò si applica ai consumi effettuati dal 1° ottobre 2022 al 31 marzo 2023, fatturati entro il 30 settembre 2023.
Il governo ha stanziato per tali aiuti:
- 540 milioni di euro per contributi energetici nel 2022;
- 522,2 milioni di euro per contributi ad aziende che usano gas metano nel 2022;
- 460,12 milioni di euro per le prime due categorie, a causa della crisi ucraina
- 235,24 milioni di euro con il Decreto Auti 2022;
- 8.586 milioni di euro per il 2022 e 1.000 milioni di euro per il 2023 (Decreto Aiuti Ter);
- 2.726 milioni di euro per il 2022 e 317 milioni di euro per il 2023 (Decreto Aiuti Quater).