Settore agricolo: più fondi dal Pnrr

In arrivo ci sono buone notizie per ciò che riguarda il settore agricolo, grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Gli stanziamenti economici aumenteranno, raggiungendo la soglia di circa 8 milioni di euro.

Pnrr per il settore agricolo: aspetti generali

Un’agricoltura maggiormente sostenibile e moderna non sembra più una meta difficile da raggiungere, a seguito del via libera di Bruxelles, ovvero della nuova versione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza proposto dal Governo.

Per quanto riguarda il settore primario, la dotazione finanziaria passerà a 6,53 miliardi, a cui si sommano 1,2 miliardi allo scopo di sostenere il Piano Nazionale Complementare. Il budget complessivo, pertanto, è di quasi 8 miliardi di euro.

Più nello specifico, il finanziamento aggiuntivo ha quale obiettivo quello di potenziare il comparto agricolo, visto che 2 miliardi di euro servono per i contratti di filiera, grazie ai quali si potranno promuovere i rapporti fra le parti al fine di raggiungere una maggiore competitività. Ci sono poi 850 milioni di euro per il parco agrisolare, così da favorire l’installazione di pannelli fotovoltaici sopra i tetti degli edifici agricoli, nonché la diffusione degli accumulatori e dei sistemi smart per gestire al meglio i consumi elettrici. Tutti questi interventi sembrano molto apprezzati da parte degli operatori.

Degne di nota sono poi le misure innovative che prevedono l’eliminazione dell’autoconsumo nel parco agrisolare. Adesso, infatti, entreranno in gioco le comunità energetiche.

Siamo di fronte al più grande stanziamento mai visto per l’Italiana. Più nello specifico, la misura Parco Agrisolare, che ha già registrato un grande successo e per la quale sono state presentate tantissime domande, è stata ben accolta, tanto da essere stata rafforzata con ulteriori 850 milioni di euro. Si è quindi passati da 1,5 a 2,3 miliardi. L’obiettivo prefissato è stato quindi triplicato, ovvero portato a oltre 1,3 gigawatt.

Per quanto poi riguarda i contratti di filiera, sono stati conclusi oltre 350 accordi di finanziamento sulla base dei precedenti bandi, così da raggiungere un ammontare di circa 280 milioni di prestiti. Le imprese che accedono all’agevolazione sono oltre 340, tutte attive nel settore agricolo.

Gli interventi ammessi per ottenere il beneficio comprendono, in particolare, gli investimenti nell’acquisto di beni materiali e immateriali nelle aziende agricole, che si occupano della trasformazione e della commercializzazione di prodotti agricoli, partecipano ai regimi di qualità, alla promozione dei prodotti agricoli o nella ricerca e sviluppo.

Le agevolazioni scattano inoltre per i programmi con un totale di spesa compreso fra 4 e 50 milioni, che sono finalizzati a migliorare la rete organizzativa e commerciale, nonché la distribuzione lungo la filiera e l’impatto ambientale. La gestione del fondo verrà affidata all’ISMEA, cioé all’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, che provvederà a distribuire non solo i prestiti agevolati, ma anche le sovvenzioni.

più fondi con il pnrr

Più fondi con il PNRR

Alla luce di quanto spiegato, i fondi PNRR consentiranno di sviluppare una filiera agricola maggiormente sostenibile e soprattutto sempre più smart. La dotazione finanziaria sarà prevalentemente destinata, infatti, all’innovazione nel settore alimentare e agricolo. Gli stanziamenti serviranno per rendere più moderni i macchinari, così da poter sfruttare le nuove tecnologie e contenere quanto più possibile l’impatto ambientale. Il risultato è una catena di distribuzione efficiente.

Le risorse saranno destinate anche all’economia circolare, un progetto volto a rinnovare il parco macchine delle società agricole e delle imprese agro-meccaniche. Così facendo si potrà accelerare e ottimizzare la fase della produzione. L’investimento prevede inoltre l’erogazione di contributi a fondo perduto, a fronte dei cambiamenti climatici in atto, i quali determinano continue emergenze legate soprattutto ai periodi di siccità. La scarsità delle irrigazioni, infatti, influisce sulla qualità della produzione, comportando tutta una serie di criticità e perdite economiche importanti.

Via libera, quindi, ai bandi regionali per ottenere l’erogazione dei contributi PNRR. La platea dei beneficiari include non solo le imprese agro-meccaniche, ma anche le micro, piccole e medie aziende agricole, nonché le cooperative e le associazioni.

I Fondi PRNN mirano poi a valorizzare il made in Italy, per cui si cercherà di implementare sistemi maggiormente innovativi, che inquinano meno. Sarà necessario contenere l’uso dei pesticidi, per favorire invece quelle tecnologie che puntano alla sostenibilità ambientale. Obiettivi del genere si rivelano determinanti nel corso della trasformazione dell’olio d’oliva.

Il motto diventerà: dal produttore al consumatore. Tutto ciò vuol dire che gli agricoltori sono chiamati a trasformare in maniera rapida i metodi di produzione, per poter sfruttare le nuove tecnologie. La digitalizzazione sarà fondamentale per raggiungere risultati appaganti e contrastare il fenomeno dei cambiamenti climatici.

A questo punto è normale chiedersi quali possano essere i benefici per le imprese agricole. Per prima cosa si cerca di garantire un sostegno concreto a tutte quelle aziende che intendono investire nell’innovazione e vogliono utilizzare automezzi poco inquinanti. Altri aspetti positivi sono la minore produzione di rifiuti e il riutilizzo degli scarti ai fini energetici. Anche la produzione ne risente positivamente, perché i cibi in definitiva diventeranno sani e genuini. A tutto ciò si aggiunge la realizzazione di frantoi di nuova generazione per produrre olio d’oliva senza impattare sull’ambiente.

Fondi Pnrr e nuove prospettive per la meccanizzazione

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha attuato un sistema di investimenti e di riforme grazie al quale poter impiegare concretamente le risorse europee. In aggiunta alla transizione ecologica, lo scopo è favorire la digitalizzazione, l’innovazione e l’inclusione sociale, per questo sono state previste missioni, a loro volta suddivise in componenti e progetti.

In tutte le regioni è stata avviata la procedura per poter accedere agli incentivi destinati dal PNRR, specialmente per svecchiare il parco mezzi agricoli e al fine di acquisire soluzioni agritech all’interno delle aziende.

A tal riguardo, entro il 31 dicembre dello scorso anno è stato emesso un bando contenente i criteri per accedere ai fondi e in cui sono stati fissati i termini per l’inoltro delle candidature. L’iter dovrà concludersi entro il 31 marzo prossimo.

Sono disponibili 400 milioni di euro per poter acquistare trattori elettrici e alimentati a biometano, strumentazioni agricole di precisione, come ad esempio i sensori in campo, le stazioni meteo, i droni e altri dispositivi che consentono di ottimizzare l’impiego dei fitofarmaci, nonché di accrescere il livello di sostenibilità dei processi produttivi.

La procedura prevede che venga formata una graduatoria dei progetti, da emettere entro il mese di maggio, così da poter devolvere circa il 70% dei contributi per fine anno. I finanziamenti sono compresi fra 35mila e 70mila euro, ma non mancheranno stanziamenti a fondo perduto al 65%, aliquota che sale all’80% per gli agricoltori più giovani. Entro il 2026, così come stabilito a livello europeo, i destinatari che accedono al beneficio dovranno essere circa 15mila.

Adesso che la macchina è partita bisognerà capire quale potrebbe essere la risposta di coloro che partecipano ai bandi. C’è infatti l’obbligo imposto da Bruxelles di sostituire le macchine agricole con mezzi elettrici o a biometano, perché quelli tradizionali sono oramai considerati obsoleti e molto inquinanti.

Ci sono poi perplessità sul fronte delle spese che bisogna affrontare per la candidatura, perché diversamente da ciò che è già avvenuto con altri bandi, quello di meccanizzazione comporta la relazione da parte di un tecnico qualificato, per evitare che gli interventi siano poco sostenibili per l’ambiente.

La stragrande maggioranza dei trattori attualmente usati è completamente priva dei basilari sistemi di prevenzione, come ad esempio di rollbar o cintura di sicurezza, per questo sul nostro territorio si registrano molti incidenti e decessi ogni anno.

L’auspicio è quindi quello di interpretare e applicare correttamente la normativa, perché lo scopo ultimo è migliorare l’impronta ecologica delle produzioni zootecniche e agricole.

nuove prospettive di meccanizzazione

In conclusione

Le regioni italiane virtuose, che hanno già aderito ai nuovi contributi PNRR 2024, sono la Toscana, l’Emilia-Romagna, il Lazio, il Piemonte, il Veneto, l’Abruzzo, la Basilicata e la provincia autonoma di Bolzano.

Gli interventi eseguiti non potranno in alcun caso determinare un peggioramento delle risorse naturali e dello stato ambientale, per questo dovranno rispettare la normativa vigente.

Chi può beneficiare degli incentivi per ammodernare le macchine agricole? Anche le microimprese, come accennato. Sono invece escluse le grandi imprese, quelle in difficoltà e destinatarie di un ordine di recupero per aver utilizzato i precedenti aiuti in modo illegittimo.

Bisogna poi prestare attenzione ai contratti di leasing, perché l’investimento in leasing non viene contemplato.

Per quanto poi riguarda le spese ammesse, i progetti consentiti si riferiscono all’ammodernamento del parco dei mezzi agricoli, nonché agli investimenti di precisione che permettono l’efficientamento delle fasi produttive.

Le spese non ammesse sono invece quelle che riguardano l’acquisto di impianti, macchine di seconda mano e attrezzature usate. A ciò si aggiungono le forniture di beni e servizi che non sono pagati in denaro o giustificati da fatture e altra documentazione equivalente, gli investimenti volti a sostituire gli impianti e le attrezzature già presenti in azienda ma che non comportano un miglioramento sul piano tecnologico e ambientale, le manutenzioni degli impianti già esistenti, le opere non strettamente legate all’esecuzione del progetto, le spese relative all’IVA (salvo che non sia recuperabile secondo le norme di settore).

In buona sostanza, qualsiasi esborso non funzionale all’investimento proposto, o comunque non previsto dalle norme europee, nazionali e regionali, non consente di accedere validamente al beneficio. In ogni caso siamo di fronte a una grande opportunità, da cogliere al volo, che può davvero rilanciare il comparto agricolo.


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