Quanto terreno serve per diventare imprenditore agricolo

quanto terreno serve per diventare imprenditore agricolo

Ecco le informazioni che occorre sapere per avviare un’attività agricola, dalle coltivazioni più redditizie alla densità di coltivazione ottimale.

Cerco terreno per azienda agricola. Se hai appena avviato un’impresa agricola, sicuramente sarai alla ricerca di un terreno da coltivare e probabilmente ti starai chiedendo quanto terreno serve per diventare imprenditore agricolo. Sei un giovane imprenditore che ha scelto di dedicarsi a questa attività per passione o per ottenere un profitto, e quindi ora stai pensando di acquistare un terreno e vorresti sapere cosa conviene coltivare per essere sicuro di guadagnare, la dimensione ottimale del terreno e quali caratteristiche deve avere la coltivazione che intendi realizzare.

Ovviamente per ottenere i migliori risultati è utile sapere cosa occorre per aprire un’azienda agricola e diventare dunque imprenditori agricoli a tutti gli effetti. Per cominciare, infatti, sarà necessario aprire una partita IVA, registrare l’attività presso la camera di Commercio nel Registro delle Imprese, e aprire una posizione INPS per il pagamento dei contributi. Dopodiché, sarà importante approfondire i seguenti aspetti:

  • cosa coltivare per guadagnare
  • il sesto di impianto e la densità di coltivazione
  • quantità di produzione
  • normativa in materia
  • quanto terreno serve per diventare imprenditore agricolo

Cosa coltivare per guadagnare

Prima di sapere quanto terreno serve per diventare imprenditore agricolo, è importante chiedersi cosa coltivare per guadagnare. Il modo migliore per rispondere a questa domanda è quello di affidarsi ad un agronomo o consulente agricolo che ci daranno alcune informazioni utili su quali sono le coltivazioni più redditizie. Per chi vuole decidere autonomamente, possiamo anticipare che le colture più redditizie:

  • sono strettamente legate ai piatti tradizionali di una specifica regione e provincia. Pertanto, è inutile coltivare una determinata coltivazione se questa non fa parte della cucina locale;
  • crescono meglio in un determinato territorio. Una coltura viene coltivata meglio in un certo territorio rispetto a un altro. Occorre quindi conoscere le caratteristiche del territorio prima di decidere cosa coltivare;
  • sono soggette a poche malattie o nessuna: è importante scegliere le varietà più resistenti alle malattie. Alcune malattie sono diffuse in determinate zone, sarà importante sapere quali sono e selezionare le coltivazioni più resistenti;
  • sono semplici da coltivare e i costi di investimento richiesti sono piuttosto bassi.

Sapere cosa coltivare, dunque, è il primo passo per aprire un’azienda agricola di successo, dopodiché si tratta di scegliere la densità di coltivazione e il sesto di impianto.

Sesto di impianto e densità di coltivazione

Ora che hai scelto la coltivazione da realizzare, ti interesserà sapere a quale distanza posizionare le piante tra loro, oltre alla distanza tra le file stesse. In gergo, questa distanza prende il nome di sesto di impianto. Ad esempio, un sesto di impianto pari a 1 x 0,5 indica che le piante sono collocate a 0,5 metri tra loro lungo una fila, e che le file sono distanti 1 metro l’una dall’altra.

Oltre alla distanza tra le colture, si dovrà scegliere la densità di coltivazione, che definisce il numero di piante da mettere ogni metro quadrato di terreno. La densità del terreno si ottiene dividendo per 1 m2 l’area occupata da ogni singola pianta, definita dal sesto di impianto descritto in precedenza. In realtà, non è necessario calcolare tale formula poiché sesto di impianto e densità di coltivazione generalmente vengono riportati sulla bustina di semi che acquistiamo dal consorzio agrario o, se si tratta di piantine da trapiantare, sull’etichetta della piantina stessa.

In ogni caso, se ci chiediamo quanto terreno serve per diventare imprenditore agricolo, è utile sapere che il sesto di impianto e la densità di coltivazione dipendono da alcuni fattori:

  • capacità di competizione delle piante
  • condizioni climatiche e disponibilità nutritive in un terreno
  • ciclo colturale scelto (precoce o tardivo, in pieno campo o in serra)
  • sistema produttivo (convenzionale o biologico)
  • standard di qualità richiesti dal mercato o dall’industria a cui vogliamo vendere i nostri prodotti
  • esigenze dell’agricoltore nella meccanizzazione (passaggio con macchine agricole, sarchiatura, raccolta meccanica, ecc.)

Ricorda che all’aumentare della densità di coltivazione diminuisce la produzione realizzata. Pertanto, se si decide di mettere le piante molto vicine tra loro, queste produrranno meno frutti. Sarà importante quindi scegliere la densità di coltivazione ottimale per ottenere la massima produttività.

Anche per scegliere la giusta densità colturale è possibile affidarsi a un agronomo o a un consulente agricolo che sapranno fornire le indicazioni più utili in merito.

Quantità di produzione

Dopo aver deciso cosa coltivare e a quale distanza collocare le tue coltivazioni, non ti rimane che scegliere la quantità di produzione da realizzare. Non si tratta di una scelta banale, ma sicuramente è importante investire solo quanto si è effettivamente disposti a spendere. L’agricoltura è un settore ad alto rischio di investimento, soprattutto perché le condizioni climatiche, in molti casi, possono compromettere il raccolto in un attimo.

Cosa dice la normativa

Una volta deciso cosa coltivare per poter esercitare la tua attività agricola dovrai ottenere il titolo IAP (imprenditore agricolo professionale). Tale titolo può essere richiesto solo in presenza di determinate competenze professionali e se l’attività agricola costituisce il 50% del tempo di lavoro svolto. Inoltre sarà necessario ricavare dall’attività almeno il 50% del reddito globale di lavoro. Questi requisiti sono ridotti del 25% nel caso in cui i terreni dell’azienda agricola siano collocati in zone svantaggiate. Tali zone comprendono le zone di montagna o quelle minacciate di spopolamento e nelle quali è necessario conservare l’ambiente naturale.

Quanto terreno serve per diventare imprenditore agricolo

Scegliere le piante da coltivare, a quale distanza metterle e quante metterne è quello che ti occorre sapere per aprire un’azienda agricola. I costi che dovrai sostenere saranno, ovviamente, quelli relativi all’acquisto del terreno stesso e dei mezzi agricoli di trasporto e produzione necessari per svolgere l’attività. Con le aste giudiziarie è possibile risparmiare su questi costi, trovando tutto il necessario per avviare la propria azienda agricola. Trattandosi di vendite forzate organizzate per ripagare i creditori in tempi brevi, i prezzi sono molto più competitivi di quelli di mercato, in questo modo gli acquirenti possono ottenere un risparmio consistente. Inoltre è possibile valutare le condizioni dei beni grazie alle informazioni riportate sulla documentazione dell’asta, consultabile sui siti specializzati in aste di questo tipo, e anche visionare i beni di persona prima di fare un’offerta.

Ora che sai quanto terreno serve per diventare imprenditore agricolo, puoi scegliere facilmente le attrezzature e i macchinari necessari per avviare la tua attività agricola. Le occasioni sono davvero tante e con la giusta attenzione potrai accaparrarti i mezzi più convenienti.