Le agevolazioni per i beni strumentali per l’anno 2023/2024
La Nuova Sabatini è una delle basi della nuova Manovra di Bilancio, che ha il compito di agevolare le piccole, medie e grandi impresse nel biennio 2023-2024.
In questa riforma rientra non solo il privato ma anche la pubblica amministrazione, che potranno godere in entrambi i casi di finanziamenti agevolati e soprattutto di un contributo variabile da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
La manovra coinvolge pertanto tutti i beni strumentali, con l’obiettivo di far crescere i diversi settori tramite l’inserimento di nuovi macchinari, tecnologie all’avanguardia e software per la gestione dei programmi.
Se sei curioso di scoprire quali sono le agevolazioni che la nuova Manovra di Bilancio ha previsto per i beni strumentali, in questo articolo troverai tutte le indicazioni utili a completare la domanda e agire nella maniera corretta.
Quali sono le agevolazioni previste dalla Nuova Sabatini
In primo luogo, abbiamo chiarito che i destinatari dei benefici previsti dalla Nuova Sabatini sono i beni strumentali.
A poter accedere al beneficio sono le piccole, medie e grandi imprese, richiedendo finanziamenti per un minimo di 20.000 euro e un massimo di 4 milioni di euro.
La durata massima è di 5 anni, con la possibilità di ottenere il denaro tramite un’unica tranche, da parte di istituti finanziari che possano dimostrare di aver aderito alla convenzione prevista dalla Nuova Sabatini e quindi abbiano la possibilità di erogare i fondi.
Il massimale previsto è dell’80% rispetto a quanto concesso dal Fondo di Garanzia PMI.
Per quanto concerne i contributi previsti dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, sono applicati una serie di tassi a seconda del tipo di investimento al quale ci si riferisce.
Questo è attualmente fissato nel 2,75% per quelli che rientrano nella categoria dei finanziamenti ordinari, al 3,575% per gli investimenti tecnologici 4.0 e green.
Per le ultime due categorie il contributo può essere maggiorato del 30% se si consegna apposita documentazione che attesti il beneficio al livello ambientale e territoriale, nell’ottica di una svolta ecologica del Paese sotto ogni punto di vista e quindi anche delle imprese.
Quali sono le categorie che possono inoltrare domanda per le agevolazioni 2023/2024 per i Beni Strumentali
Esistono diverse categorie che possono ottenere le agevolazioni che abbiamo appena descritto e migliorare la propria attività legata al bene strumentale, riducendo e limitando i costi.
Vediamo nel dettaglio quali sono e come sono coinvolte nella manovra.
Microimprese
Si definiscono microimprese quelle che possiedono un numero massimo di dipendenti che non ecceda 10 unità e che abbiano un fatturato dichiarato di massimo due milioni di euro.
Le agevolazioni delle quali è possibile godere riguardano sia l’acquisto di macchinari utili a svolgere il proprio lavoro, sia di apparecchiature come hardware e software, in modo da agevolare le procedure e renderle sempre più moderne.
Inoltre, il bonus riguarda l’installazione di apparecchi green, nell’ottica del risparmio delle sostanze non rinnovabili a favore dell’energia pulita.
Piccole imprese
Le piccole imprese contano un massimo di 50 dipendenti, con il loro fatturato che rimane sempre fissato a un massimo di 2 milioni di euro dichiarato a bilancio.
Medie imprese
La media impresa è quella che opera con massimo 250 addetti e che ha un fatturato fino a 50 milioni, che può scendere a 43 milioni per il totale di bilancio.
Quali sono i beni ammessi nel pacchetto della Nuova Sabatini
La Nuova Sabatini consente l’acquisto di prodotti materiali o immateriali, direttamente o tramite leasing, per i quali è possibile dimostrare un uso produttivo.
A titolo esemplificativo e non esaustivo contiamo in questa categoria macchinari e programmi, che possano migliorare la tecnologia integrata all’azienda così come l’impatto ambientale della produzione.
I beni devono essere necessariamente nuovi e autonomi e si dividono in tre grandi categorie: impianti e macchinari, attrezzature industriali e commerciali e altri beni, che comprende tutto il comparto digitale.
La Manovra di Bilancio non ha concesso gli stessi benefici per l’acquisto di edifici e terreni, oppure prodotti in via di sviluppo o già usati, limitando pertanto le agevolazioni solo alle categorie che abbiamo appena citato.
Come presentare la propria domanda per la Nuova Sabatini
– Quando presentare la domanda
La presentazione della domanda è prevista dal 1 gennaio 2023, con un limite temporale che non è stato ancora fissato.
– Dove presentare la domanda
La presentazione della domanda avviene in maniera del tutto telematica, così che si possano eliminare le lungaggini burocratiche legate alla consegna in presenza.
Il sito sul quale recarsi è https://benistrumentali.dgiai.gov.it, accedendo alla sezione di Gestione delle nuove domande.
La procedura è agevole e guidata e con Speed è possibile entrare, sempre dopo il 1 gennaio 2023, nello spazio apposito dedicato alla Nuova Sabatini e ai finanziamenti per le micro, piccole e medie imprese.
Per informarsi adeguatamente circa i benefici che è possibile richiedere nella propria posizione, il documento al quale fare riferimento è la circolare ministeriale MIMIT n. 410823 del 6 dicembre 2022, che in particolare chiarisce i punti e fornisce un fax simile per la liberatoria nell’allegato 4.
– Come poter procedere con la compilazione della domanda
Essendo tutta una procedura telematica, per poter procedere con la consegna della domanda è necessario possedere una firma digitale, che deve essere apposta sui documenti dove richiesto.
Questa deve essere in corso di validità e intestata correttamente all’impresa.
Ad ogni pratica verrà assegnato un cosiddetto Codice Unico di Progetto, che servirà come identificativo delle fatture emesse per l’acquisto dei beni materiali e immateriali previsti, sia per quanto riguarda gli acconti che il saldo.
Come richiedere passo dopo passo le agevolazioni della Nuova Sabatini da parte della Pubblica Amministrazione:
– Richiedere il finanziamento
Il primo passo da compiere da parte della PMI è quello di richiedere il finanziamento desiderato all’istituto di credito, selezionandone uno che abbia aderito alla convenzione promossa dalla Manovra di Bilancio.
In questa fase viene compilata apposita domanda e si verifica che l’azienda possegga tutti i requisiti di legge che danno accesso a questo tipo di agevolazione.
– La trasmissione della richiesta
La trasmissione della richiesta viene effettuata dall’intermediario scelto, quindi dalla banca o istituto di credito al quale è stato chiesto in finanziamento.
Si prenota quindi l’accesso al contributo, ma non prima di aver controllato i requisiti sopracitati e di avere la certezza che l’impresa possa inoltrare la domanda in modo corretto.
Questa fase è piuttosto delicata e proprio per questo motivo è importante scegliere un intermediario valido e preciso, così che non si verifichino ritardi nella trasmissione della domanda.
La risposta del Ministero e l’eventuale erogazione del finanziamento
Il passaggio successivo è subordinato alla risposta del Ministero che, se conferma di avere i fondi necessari, fornisce il via libera alla Banca per deliberare il finanziamento.
La delibera avviene internamente all’istituto di credito, ma questa deve essere poi trasmessa con una nota al Ministero per proseguire nell’iter burocratico di rimborso del denaro.
La Concessione del contributo
Con la delibera alla mano e la nota emessa, il Ministero concede finalmente il contributo e fornisce apposita comunicazione sia all’istituto di credito che si è occupato della pratica, sia al cliente, in questo caso la PMI, che ha inoltrato la richiesta.
Erogazione del finanziamento e consegna del bene
Superata la barriera delle domande e delle concessioni, la banca si predispone per l’erogazione del finanziamento.
I tempi previsti dalla legge sono di 30 giorni dal momento della consegna o dell’installazione del bene, che deve essere confermata tramite apposita documentazione.
Il denaro viene fornito in un’unica tranche, tramite bonifico parlante sul conto intestato all’impresa.
Richiesta del contributo da parte della PMI
Dopo aver portato a termine il proprio investimento, scegliendo tra beni materiali e immateriali, la PMI segue le modalità indicate da Ministero e richiede il contributo che attualmente spetta per legge.
A questo punto la procedura può definirsi conclusa.
Quali sono i requisiti che le imprese devono possedere per accedere alla Nuova Sabatini
Che siano micro, piccole o medie imprese, esistono una serie di requisiti che queste devono possedere, pena la mancata concessione del beneficio.
In primo luogo, devono essere registrate presso il Registro delle Imprese e validamente costituite, agendo nel possesso dei propri diritti, senza essere vittime di alcuna liquidazione totale o parziale.
Non possono accedere alla Nuova Sabatini coloro che hanno ricevuto aiuti e finanziamenti considerati illegali dalla Comunità Europea o che sono titolari di conti bloccati a causa di manovre considerate illecite.
Inoltre, le imprese non devono trovarsi in una condizione documentabile di difficoltà economica e avere sede in uno degli Stati Membri.
Questo però solo a condizione che sia aperta una sede anche sul territorio italiano e questo prima che finisce il tempo previsto per l’investimento.
Quali sono le principali tipologie di investimenti agevolati
La Nuova Sabatini consente in primo luogo di investire sulla realizzazione di nuovi stabilimenti oppure sull’ampliamento di uno stabilimento già presente in Italia, aggiungendo sia macchinari e mezzi, sia hardware e software per modernizzare la produzioni e rendere il lavoro più agevole.
Ancora, è ricompresa tra gli investimenti anche la diversificazione dello stabilimento, aggiungendo ad esempio delle linee produttive consentite a norma di legge, con tutto il conseguente materiale necessario.
Nel caso in cui si volesse proprio cambiare settore produttivo, queste agevolazioni non escludono tali possibilità, a patto che si posseggano le caratteristiche che abbiamo appena citato.
Per quanto concerne l’acquisto di stabilimenti che sono in fallimento o dismissione, è ancora possibile usare la Nuova Sabatini a patto che si compri secondo i valori di mercato e non si eseguano delle speculazioni.
Ricorda che ogni genere di investimento deve essere su beni nuovi e non in fase di sviluppo, usati o rigenerati.
Si prospetta un anno importante per le imprese micro, piccole e medie, in quanto sarà possibile migliorare gli stabilimenti esistenti e la qualità del lavoro risparmiando sui costi e godendo di ottime agevolazioni a seconda delle proprie esigenze.
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