Incentivi per le aziende che assumono
Il Governo ha deciso che il 2024 sarà un anno di rilancio e crescita per le aziende, che negli ultimi anni hanno dovuto fare fronte alla crisi economica, dovuta a questioni sanitarie, sociali e di geopolitica mondiale.
In particolare, si punta a incentivare le assunzioni, per allentare la problematica della disoccupazione e permettere a determinate categorie di entrare nel mondo del lavoro in modo rapido.
Le donne e i giovani sono al centro di questo progetto di massicci incentivi, in quanto figure troppo spesso scavalcate da altre tipologie di lavoratori e svantaggiate dal punto di vista della retribuzione e della considerazione.
Abbiamo, quindi, deciso di fare chiarezza sulle principali agevolazioni riguardanti le aziende, le quali possono trarre vantaggi da importanti sgravi fiscali per ampliare o rinnovare il proprio organico, mettendosi in pari rispetto all’omogenea occupazione che coinvolge molti altri Paesi europei.
In cosa consistono gli incentivi assunzioni?
Per incentivi-assunzioni si intendono determinati benefici, di natura economica e fiscale, che vengono riservati ai datori di lavoro che decidono di assumere come lavoratori determinate categorie, considerate svantaggiate dal punto di vista sociale.
Non sussiste alcun obbligo di legge e ogni proprietario ha la possibilità di assumere il personale che preferisce, ma si tratta comunque di un’ottima occasione per allargare il proprio organico e risparmiare in termini di bilancio.
Tramite questi contributi pubblici, infatti, il datore di lavoro lascia allo Stato parte del carico economico riguardante il singolo lavoratore, come ad esempio i contributi, per un tempo variabile determinato dal provvedimento varato.
Gli incentivi legati alle assunzioni possono essere di diversa natura ed essere varati su scala nazionale, regionale o locale, oppure promossi da enti specifici con programmi mirati, come quello di Sviluppo Lavoro Italia.
Anche la tipologia di contratto offerta al lavoratore è variabile, partendo da un semplice accordo di apprendistato per arrivare a un’assunzione definitiva a tempo indeterminato.
Alla luce di questa moltitudine di provvedimenti, vediamo quali sono le migliori 5 tipologie di incentivo-assunzioni da richiedere nel 2024, in base alle proprie esigenze specifiche in ambito aziendale.
Bonus Giovani
Tramite il cosiddetto Decreto Primo Maggio 2024, il consiglio dei Ministri ha voluto tendere la mano ai giovani, incentivando le aziende ad assumere under 35 a tempo determinato o indeterminato, stabilizzando la loro posizione.
Il datore di lavoro è in questo caso totalmente esonerato dal versamento dei contributi a suo carico relativi al lavoratore, concorrendo fino a una cifra massima di 500 euro.
Il beneficio decade dopo i primi 24 mesi, ma assicura il vantaggio di un lavoratore a costi sostenibili per due anni.
L’unico requisito che l’azienda in questione deve possedere è non aver licenziato in maniera ingiusta nessun dipendente nei sei mesi precedenti all’assunzione legata agli incentivi; pertanto, non deve essere presente alcuna procedura di vertenza avanzata da terze parti contro la società lamentamendo un trattamento scorretto.
Per quanto riguarda invece il lavoratore, oltre a non aver superato la soglia dei 35 anni, questo non deve mai avere avuto un contratto a tempo indeterminato od operare nel settore dell’apprendistato e della collaborazione domestica.
In deroga ai limiti fissati dal decreto, in alcune regioni come Campania, Molise, Abruzzo, Basilicata, Puglia, Sicilia, Calabria e Sardegna, il contributo può innalzare il suo tetto massimo fino a 650 euro mensili di contributi versati dallo Stato.
Superbonus Lavoro
Il Decreto Primo Maggio 2024 ha previsto numerose agevolazioni per le aziende che desiderano assumere, come appunto quello che viene chiamato Superbonus Lavoro.
Secondo le stime, la misura, che verrà ulteriormente integrata dal Decreto interministeriale finanziato dalla revisione dei fondi europei di Coesione, potrebbe apportare benefici per 380.000 realtà lavorative.
Le aziende che assumeranno, quindi, nuovi dipendenti durante l’anno, con particolare attenzione verso le categorie svantaggiate come gli under 30, i disoccupati, coloro che percepiscono l’Assegno di Inclusione e le donne, saranno premiate con una serie di sgravi fiscali che riguardano IRES e IRPEF, ridotti addirittura nella misura del 120-130% in base alle situazioni specifiche.
Si tratta pertanto di un ottimo modo per implementare il personale della propria azienda, inserendo figure giovani e costi ridotti rispetto al normale.
Bonus Donne
Negli ultimi anni il problema dell’occupazione femminile ha iniziato a diventare impellente per il Governo, in quanto le statistiche riportano dati ancora molto sconfortanti, con alcune regioni dove le donne dipendenti dal coniuge a livello economico sono ancora 1 su 2.
La misura si rivolge, quindi, ai datori di lavoro di aziende private, incentivandoli ad assumere donne di ogni età, senza limite temporale, a patto che siano senza impiego da almeno 6-24 mesi, a seconda della regione di appartenenza.
In cambio, saranno esonerati dai contributi previdenziali per i successivi 24 mesi dall’assunzione, godendo di un bonus massimo di 650 euro mensili per coprire le spese.
L’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche rimane invece la stessa e non è coinvolta all’interno di questo bonus.
Sono già molte le aziende che hanno iniziato ad assumere donne ricorrendo a questa misura e si auspica che alla fine del 2024 i dati occupazionali in tal senso siano più confortanti dell’anno precedente.
Nel bonus riservato alle donne si inserisce anche un’altra misura promossa dal Governo, che incentiva le aziende a scegliere neomamme ottenendo sgravi fiscali così come previsto dalla Legge di Bilancio.
Lo stesso discorso vale per le donne vittime di violenza, per le quali non solo è previsto l’esonero dal contributo previdenziale, ma pure dai contributi INAIL, per una cifra massima di 8000 euro l’anno.
Bonus ZES
Il Bonus ZES, detto anche bonus Zona Economica Speciale, non deve essere confuso con il Credito d’imposta ZES, che riguarda un altro argomento.
In questo caso parliamo di incentivi statali per tutte le aziende private che assumono personale non dirigenziale a tempo indeterminato nell’anno 2024.
Se si rispettano tutti questi requisiti, il datore di lavoro sarà esonerato dal versamento dei contributi previdenziali nella misura del 100% per 24 mesi.
Le realtà imprenditoriali coinvolte possono godere di un importo massimo di 650 euro mensili, a patto che tengano occupati almeno 10 dipendenti nello stesso mese in cui attuano l’assunzione agevolata di qualsiasi figura non dirigenziale.
Ad esempio, assumendo un impiegato amministrativo, il bonus sarà valido se nello stesso momento opereranno all’interno dell’azienda altri 10 lavoratori di vario genere.
Ovviamente la misura riguarda esclusivamente le società con sedi nella Zona Economica Speciale del mezzogiorno, che coinvolge regioni come la Calabria, Molise, Campania, Basilicata, Puglia e Sardegna.
Il provvedimento si applica anche alle assunzioni di giovani sotto i 35 anni e persiste per 24 mesi.
Bonus Autoimpiego Centro Nord
Se si cerca di aiutare con interventi mirati le zone del Mezzogiorno, anche per quelle del Nord Italia si sono elaborate delle misure che incentivano l’occupazione e permettono alle aziende in maggiore difficoltà di uscire prima dalla crisi.
In questa ottica si innesca il Bonus Autoimpiego Centro Nord, che coinvolge principalmente le aziende che si dedicano allo sviluppo tecnologico e alla transazione ecologica o digitale.
La misura prevede che coloro che nel 2024-2025 avviano un’attività imprenditoriale di questo genere siano esonerati dal pagamento dei contributi previdenziali per 3 anni, a patto che siano disoccupati, inattivi o inoccupati e non abbiano ancora compiuto 35 anni d’età.
Si tratta di un modo per dare forza e spinta a settori strategici per la modernizzazione del Paese, sempre più volto alla digitalizzazione e al maggiore rispetto verso l’ambiente e il territorio, abbracciando un approccio green come molti altri stati europei hanno già fatto da tempo.
Altre agevolazioni previste dal Governo nel 2024 per le aziende che assumono
Queste sono le cinque misure principali che il Governo ha preso per stimolare la crescita economica ed imprenditoriale, riducendo allo stesso tempo la disoccupazione e le problematiche sociali inerenti.
Tuttavia, sono stati presi tanti altri interessanti provvedimenti, la maggior parte dei quali riguarda le categorie svantaggiate.
Con il bonus dedicato agli under 30, ad esempio, è possibile ottenere un esonero contributivo pari al 50% dello stipendio lordo, fino a un massimo di 3000 euro l’anno, a patto che il dipendente non abbia mai avuto un contratto a tempo indeterminato.
Ancora con il provvedimento chiamato Incentivi Decontribuzione Sud, sarà possibile per alcune aziende meridionali ottenere uno sconto pari al 30% sui contributo pensionistici, almeno fino al 2029, fermo restando che di anno in anno i fondi dovranno essere sbloccati dall’Unione Europea.
La decontribuzione dovrebbe comunque decrescere, nel 2026 al 20% e nel 2028 al 10%.
Continuiamo poi con un’altra misura del Decreto Lavoro che è stato convertito in legge, che prevede l’esonero contributivo totale o pari al 50% per tutti coloro che percepiscono l’Assegno di Assunzione o il Supporto per la Formazione e il Lavoro.
Lo scopo da raggiungere era quello di eliminare il Reddito di Cittadinanza, come di fatto è avvenuto dal 1 gennaio 2024.
Un’altra modalità di assunzione che gode di incentivi è quella dell’apprendistato, al quale è dedicato un bonus specifico.
Le aziende che assumono giovani dai 15 ai 29 anni con questa tipologia di contratto, potranno richiedere agevolazioni fiscali per tutta la durata del rapporto, proseguendo fino a 12 mesi successivamente nel caso in cui si passi a un contratto a tempo indeterminato e senza interrompere la collaborazione lavorativa.
Nel 2024, poi, le aziende che assumono coloro che hanno un contratto di ricerca potranno ottenere uno sgravio pari alla misura massima di 7500 euro per dipendente, con la clausola che siano finanziati dei dottorati per il 50% del loro valore economico e nel settore dell’innovazione industriale.
Infine, le società che scelgono di puntare sugli over 50, assumendoli a tempo determinato o indeterminato, potranno godere di uno sconto sulla contribuzione previdenziale del 50%, così come chi ricerca figure in sostituzione per congedo parentale.
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