Cointestare un’auto: conviene? Ecco vantaggi e svantaggi
Oggigiorno, avere un veicolo personale, permette di svolgere le diverse mansioni quotidiane dimezzando i tempi ed effettuandole in completa autonomia.
Prima di entrare in possesso di un’automobile, il diretto interessato deve scontrarsi con quella che è la realtà, ossia l’acquisto del mezzo e, conseguentemente, con la sua intestazione, a prescindere dalla condizione del veicolo protagonista della transazione, che sia esso nuovo o usato.
Tramite l’intestazione, infatti, il proprietario detiene tutti i diritti esclusivi di proprietà. Tuttavia, non tutti sapranno che esiste un’opzione alternativa sicuramente meno comune ma ugualmente percorribile, ossia la cointestazione, una modalità che consente di registrare il veicolo a nome di ben 2 persone.
Senza dubbio, cointestare un’auto implica diversi vantaggi e svantaggi specie per le coppie o i partner commerciali che hanno intenzione di condividere non solo l’uso del veicolo, ma anche la responsabilità legale ed economica dello stesso.
Ma come funziona questa procedura e che dire anche delle sue implicazioni legali?
Esaminiamo ciò in questo interessante articolo!
Cointestazione di un’auto: definizione e funzionamento
Innanzitutto, è bene partire chiarendo la definizione e il funzionamento della procedura che porta a cointestare un’autovettura. Un veicolo cointestato altro non è che un’auto che annovera diversi proprietari, i quali condividono non solo i benefici, ma anche gli obblighi e gli oneri economici che riguardano il mezzo.
Tra questi figurano senz’altro il pagamento dell’assicurazione, del bollo, nonché la manutenzione ordinaria e straordinaria per garantire il corretto funzionamento del veicolo, senza contare anche la garanzia dell’auto.
A livello legale, procedere con la cointestazione di un’auto è una procedura assolutamente possibile poiché i veicoli motorizzati sono considerati a tutti gli effetti dei beni materiali cointestabili a più persone anche al di fuori dello stesso nucleo familiare. Questo consente di affiancare sia due parenti che due amici in fase di registrazione dell’auto senza alcun problema.
A dover di cronaca, va detto che nella maggior parte dei casi la cointestazone viene operata quando due persone decidono di acquistare un veicolo insieme per suddividersi le spese o quando il suddetto mezzo è parte di una speciale eredità e, pertanto, la proprietà passa a più di un individuo.
Ad ogni modo, in fase di vendita del veicolo, la sua cointestazione prevede che entrambi i cointestatari firmino per autorizzare definitivamente la transazione, dando di fatto il loro comune assenso alla cessione del bene materiale.
Quale ruolo ricoprono gli individui coinvolti nell’assicurazione di un veicolo cointestato?
Cointestare un’auto: i soggetti coinvolti nell’assicurazione di un veicolo cointestato
A livello legale, i tre soggetti giuridici che vengono riconosciuti in questo caso sono:
- il proprietario, ossia colui o colei che possiede la proprietà del mezzo e, in questo caso, viene annoverato anche il cointestatario;
- il contraente, cioè colui al quale viene intestata la polizza assicurativa;
- il conducente, ossia chi guida il veicolo
Ciò che dev’essere chiaro è che i soggetti suddetti possono essere distinti: questo significa che non è necessario che il mezzo e la sua assicurazione che lo protegge siano intestati alla stessa persona.
Il cosiddetto sistema Bonus-Malus sul quale si basa il calcolo del costo della polizza auto, viene applicato a chi possiede il veicolo. Alla luce di questo, rimane comunque possibile intestare l’assicurazione ad una persona diversa da colui o colei che possiede la vettura.
Ma che dire dei vantaggi della cointestazione di un’auto?
Cointestare un’auto: perché farlo
La cointestazione di un’auto apporta numerosi benefici soprattutto sotto il profilo assicurativo: come mai?
Per capirlo è necessario comprendere quali siano le implicazioni della cosiddetta Legge Bersani, successivamente integrata con la RC Auto familiare. Tale normativa vigente permette a un neopatentato e a chi stipula per la primissima volta una polizza assicurativa di scalare più agevolmente le classi di merito.
Soddisfacendo i requisiti previsti, infatti, è possibile acquisire la classe di un familiare che possiede un profilo di rischio più basso in quanto più esperto. In questo modo paga un premio molto meno oneroso rispetto a quello che si applicherebbe per legge ad un’auto cointestata, per la quale è prevista la classe di merito meno meritevole.
Tuttavia, esiste uno specifico caso nel quale la Legge Bersani applicata alla cointestazione di un’auto ha dei risvolti decisamente vantaggiosi senza alcuna controindicazione. Qualora il co-proprietario più avanti con gli anni decida di rinunciare alla guida per problemi dovuti all’età o a causa di particolari problematiche riguardanti la sua salute. In tal caso, il veicolo rimarrebbe registrato a nome del co-intestatario più giovane.
Per capire meglio il punto, facciamo un esempio pratico. Se un padre di famiglia avente una patente di guida da svariati decenni fosse l’intestatario di una polizza assicurativa RCA e avesse accumulato un gran numero di ore alla guida senza incorrere in alcun incidente, sicuramente rientrerà in una delle classi di merito più basse e, pertanto, più conveniente dal punto di vista economico.
A questo scenario aggiungiamo l’intenzione di suo figlio o sua figlia di acquistare una prima vettura. Al momento della stipula del contratto assicurativo a protezione del nuovo veicolo, con ogni probabilità il nuovo proprietario rientrerebbe nella quattordicesima classe, pagando di fatto un premio abbastanza cospicuo.
In questa situazione, se il figlio o figlia vivesse ancora sotto lo stesso tetto del padre, potrebbe beneficiare di una classe di merito migliore agganciando la polizza assicurativa del genitore e risparmiando una gran quantità di denaro.
Tuttavia, nel caso in cui l’individuo interessato decida di abbandonare il nucleo familiare dopo aver acquistato e cointestato la nuova auto, suo padre, detentore della polizza più vantaggiosa, potrebbe decidere di lasciargliela in modo tale da permettergli di fruire dei notevoli vantaggi economici che ne derivano.
Sebbene la legislazione italiana sia particolarmente orientata a limitare il più possibile l’abuso di questa procedura vedendo tale pratica con una certa riluttanza e considerando anche la volontà di ridurre il numero di automobili cointestate, essa rimane comunque un’opzione percorribile da chiunque.
Un altro grande vantaggio che la cointestazione di un’auto apporta risulta evidente in fase di cessione del veicolo. A seguito dell’acquisto di una vettura effettuato dal cointestatario più giovane: quest’ultimo co-proprietario è in grado di ereditare la classe di merito di un genitore o di un altro familiare mantenendola anche per il nuovo veicolo acquistato, il quale sarà di sua esclusiva proprietà.
Qualora il cointestatario più anziano volesse rinunciare alla classe di merito cedendola al più giovane, dovrebbe formalizzarla mediante dichiarazione scritta. Un documento che attesta la sua intenzione di trasferire tutti i suoi vantaggi al co-proprietario, rendendo notevolmente più facile la gestione economica del veicolo dal punto di vista assicurativo.
Alla luce di quanto spiegato finora, la cointestazione di un’auto possiede numerosi vantaggi specie di natura economica per chi decide di procedere con tale pratica burocratica; ma che dire degli svantaggi?
Cointestare un’auto: perché non farlo
Basandoci su quanto detto in precedenza, uno degli svantaggi maggiormente degni di nota è sicuramente la necessità per i cointestatari di risiedere nello stesso nucleo familiare per fruire dei benefici di tale procedura.
Si tratta di una complicazione che gli individui che hanno intenzione di cointestare un’auto dovrebbero tenere sempre in considerazione. Ad esempio, se il cointestatario più giovane dovesse cambiare residenza e quindi non essere più registrato nel medesimo stato di famiglia, perderebbe automaticamente la classe di merito più conveniente. Di conseguenza, il premio assicurativo da coprire verrebbe calcolato partendo dalla categoria più alta, con un incremento della tariffa abbastanza evidente.
Non solo, un ulteriore aspetto svantaggioso del cointestare un’auto ha a che fare con la mancanza di un vero e proprio detentore della piena proprietà del veicolo interessato, dato che entrambi i cointestatari avranno solo una quota parziale dello stesso. Questo comporta la firma di entrambi i co-proprietari qualora ci si dovesse trovare a prendere delle decisioni importanti sul futuro del veicolo, come nel caso della sua rottamazione per accedere a degli incentivi governativi.
Una volta esaminati i vantaggi e gli svantaggi del cointestare un’automobile, che dire dei costi e delle procedure burocratiche da effettuare?
Cointestare un’auto: come farlo e i costi da sostenere
In termini pratici, la cointestazione di un’auto è una procedura piuttosto semplice da effettuare in quanto basta indicare il numero di proprietari che figureranno nei vari documenti ufficiali del veicolo in questione.
Ad ogni modo, uno dei fattori che chi cointesta una vettura deve tener presente è senza dubbio il costo della procedura e del passaggio di proprietà nel caso in cui si voglia cointestare un’auto già registrata ad un singolo individuo: in questo caso, è fondamentale e necessario procedere con il passaggio di proprietà tramite il PRA, altresì noto come Pubblico Registro Amministrativo, la cui spesa base ammonta ad oggi a 85,20€, cifra che include spese fisse amministrative ed emolumenti, ai quali si aggiunge l’imposta provinciale di trascrizione che varia a seconda di una serie di fattori come la potenza dell’auto o la città di residenza dei cointestatari.
Nel caso inverso, ossia qualora uno dei cointestatari del veicolo dovesse decidere di interrompere ogni suo diritto e dovere rispetto all’automobile per la quale detiene una quota parziale della proprietà, basterebbe effettuare un nuovo passaggio con l’obiettivo di destinare la quota del proprietario uscente ad uno dei firmatari rimanenti.
Insomma, cointestare un’auto è una procedura abbastanza semplice che comunque possiede delle specifiche indicazioni per i potenziali fruitori.
Per questo, è senza dubbio fondamentale conoscere per filo e per segno la sua definizione, il funzionamento di base che cela, i pro e contro di tale pratica, i costi da sostenere e i risvolti legali che questa modalità di intestazione prevede, in modo tale da essere in grado di prendere una decisione consapevole e dettata dal buon senso quando ci si ritrova a compiere l’importante passo di acquistare un’auto.
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