PMI: agevolazioni per investimenti nel settore di tutela ambientale
Finalmente è ufficiale: sono in arrivo le agevolazioni per i programmi d’investimento per la tutela ambientale destinate alle PMI. Il 7 agosto 2023, infatti, è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il Decreto 15 maggio 2023 del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Il decreto stanzia nuovi fondi e prevede nuove agevolazioni per chi investe nella tutela dell’ambiente.
In questo articolo troverai informazioni relative a:
- gli obiettivi e l’ambito di applicazione delle agevolazioni;
- chi può usufruirne;
- come presentare la propria domanda.
Quali sono gli obiettivi del Governo?
La questione ambientale è al centro delle discussioni politiche ed economiche mondiali. I problemi principali riguardano soprattutto l’aumento dell’inquinamento e i cambiamenti climatici, che stanno interessando sempre più rapidamente il nostro pianeta. Per questo motivo, è importante agire immediatamente e limitare i danni che stiamo causando.
Anche i governi di vari Paesi, tra cui l’Italia, stanno tentando di adottare misure specifiche per la sua tutela. Tra queste, ci sono gli incentivi alle piccole e medie imprese. Grazie agli aiuti, infatti, le aziende saranno in grado di ridurre il proprio impatto sull’ambiente ed essere più sostenibili.
Qual è l’ambito di applicazione delle agevolazioni?
All’inizio del 2022 è stato pubblicato il Decreto ministeriale del 10 febbraio 2022, con l’obiettivo di sostenere le imprese che favorivano:
- la trasformazione tecnologica e digitale;
- la transizione verso un’economia sostenibile;
- la sostenibilità energetica.
Con il tempo, l’incentivo è stato definito sempre più nel dettaglio, con ulteriori modifiche e aggiunte. A oggi il Decreto 15 maggio 2023 copre due aree principali:
- i processi di produzione;
- la promozione dell’efficienza energetica delle aziende.
Per quanto riguarda i processi di produzione, si tratta di misure che puntano a raggiungere gli obiettivi climatici stabiliti dal Regolamento UE 2020/852, che promuove gli investimenti sostenibili. In questa categoria rientrano anche le soluzioni che favoriscono la transizione verso un’economia circolare. Il modello di produzione e consumo circolare prevede la condivisione e il riutilizzo delle risorse, perché durino il più a lungo possibile. Ecco alcuni esempi di attività di questo tipo:
- i programmi che contribuiscono a limitare i cambiamenti climatici;
- il riuso dei materiali, il trattamento e la trasformazione dei rifiuti;
- gli strumenti e altri sistemi per la fornitura, l’uso razionale e la sanificazione dell’acqua.
L’efficienza energetica, invece, fa riferimento alla quantità di energia utilizzata da un macchinario per svolgere un determinato processo. Misurando l’efficienza energetica è possibile aumentarne la produttività e diminuirne il consumo di energia.
Quali sono le risorse a disposizione e come saranno concesse?
Il Governo ha previsto lo stanziamento di 400 milioni di euro. Il 25% di questa cifra è destinato alle micro e alle piccole imprese. Le agevolazioni saranno concesse fino all’esaurimento delle risorse disponibili.
Esse saranno date sotto forma di:
- un contributo in conto impianti;
- un finanziamento agevolato.
I contributi in conto impianti sono somme erogate dallo Stato o da altri enti pubblici a un’azienda per svolgere determinati interventi di costruzione o ampliamento. Il finanziamento invece è la corrispondenza di una certa cifra di denaro.
La copertura percentuale massima è del 75% del totale concesso. Inoltre, la sua distribuzione varia in base alla dimensione delle imprese. Ecco quali sono le suddivisioni previste:
- il 50% di contributo in conto impianti e il 25% come finanziamento agevolato, per le aziende micro e di piccola dimensione;
- il 40% di contributo in conto impianti e il 35% come finanziamento agevolato, per le aziende di medie dimensioni.
Il finanziamento agevolato dovrà essere restituito senza interessi e secondo un piano di ammortamento annuo. Questo deve avvenire in un termine massimo di 7 anni.
Chi può usufruire dell’agevolazione?
Questa agevolazione è destinata alle PMI. Ma di quali imprese si tratta nello specifico? La sigla include tre tipi d’impresa:
- la microimpresa;
- la piccola impresa;
- la media impresa.
Nello specifico, le PMI hanno:
- meno di 250 occupati;
- un fatturato annuo pari o inferiore ai 50 milioni di euro.
In particolare, la microimpresa ha meno di 10 occupati e un fatturato annuo inferiore ai 2 milioni di euro. La piccola impresa invece ha meno di 50 occupati e un fatturato annuo non superiore ai 10 milioni di euro.
Per poter procedere con la domanda, le PMI devono:
- essere regolarmente iscritte e attive al registro delle imprese al momento della richiesta;
- non essere in liquidazione;
- essere in ordine con la contabilità e in regola con le disposizioni vigenti;
- aver restituito eventuali somme dovute;
- non aver effettuato alcuna delocalizzazione nei due anni precedenti alla richiesta. Questo significa che non devono aver spostato la propria attività in un’altra località all’interno dello Spazio economico europeo (SEE).
Infine, il decreto indica che in caso di condanne penali o di altre questioni economiche non è possibile presentare la domanda.
In che modo si può presentare la domanda?
Le richieste saranno gestite dalla Direzione generale per gli incentivi alle imprese del Ministero. L’ente si occuperà di erogare le agevolazioni e controllerà che le attività siano eseguite correttamente.
Le spese coperte sono:
- i macchinari, gli impianti e le attrezzature;
- le opere di muratura, fino a un massimo del 40% del totale dei costi ammissibili;
- i programmi e le licenze informatiche;
- le certificazioni ambientali.
L’azienda deve presentare un progetto riguardante i lavori che intende fare. Essi devono essere relativi a una delle categorie indicate sopra o dal decreto. La domanda è poi soggetta a valutazione da parte del Ministero, che provvederà a comunicare la propria scelta alle aziende.
Per quanto riguarda la procedura di accesso, è prevista una procedura valutativa con procedimento a sportello. Le modalità saranno indicate in un successivo provvedimento a cura della Direzione generale per gli incentivi alle imprese.
Tutte queste informazioni sono consultabili sul sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Per ulteriori dubbi o questioni, visita il sito ufficiale del Governo.