Imballaggio e confezionamento dei prodotti alimentari
Normativa ferrea e sicurezza nell’ambito della preparazione e della distribuzione alimentare
Tutti i cittadini in Europa hanno il diritto ad aver accesso a varie tipologie di alimenti e questi ultimi devono mostrare tutte le caratteristiche di salubrità e qualità indicate nelle normative di riferimento. Negozi, aziende e qualsiasi altra attività che si occupi della vendita e della produzione di cibo, nelle sue varie forme, deve rispondere a precisi standard di fabbricazione e confezionamento, sia per quanto riguarda il commercio di materie prime che nell’ambito della cessione di prodotti lavorati. Ogni ditta e industria che lavori in questo campo deve perciò munirsi di macchine confezionamento alimentare che siano in grado di garantire tali standard, considerando soprattutto che al giorno d’oggi gli utenti appaiono di per sé molto più informati ed esigenti di un tempo e che il minimo errore potrebbe portare gravi conseguenze all’azienda. Ecco perché in questo articolo si tratteranno nello specifico i seguenti temi:
- Qual è la normativa di riferimento quando si parla di confezionamento alimentare?
- Packaging alimentare cos’è?
- Confezionamento alimentare conto terzi, di cosa si tratta?
- Aste giudiziarie, dove trovare macchinari usati per confezionamento alimenti
Confezionamento alimentare normativa
Attualmente le aziende che si occupano del confezionamento degli alimenti devono far riferimento al cosiddetto Pacchetto Igiene, che va a regolamentare sia gli step produttivi che quelli relativi ai controlli ufficiali, questi ultimi devono essere eseguiti da personale esterno alla ditta. La rivoluzione riguarda in particolare l’uniformità di azioni che interessa il nostro territorio, nello specifico gli Stati Membri della Comunità Europea, poiché questo consente una più libera e sicura circolazione dei prodotti, atta a garantire la salute di persone e animali. Tale uniformità interessa ogni fase relativa al processo produttivo dell’alimento, dalla raccolta al trasporto, passando per la lavorazione, il confezionamento e la distribuzione. In particolare si fa attenzione a quelli che potrebbero essere i punti critici durante il processo, intervenendo proprio su questi per ottimizzare l’intera catena di produzione. Una delle novità di questi ultimi anni riguarda ad esempio l’etichettatura, che fa parte del più ampio settore del confezionamento e che comprende anche il cosiddetto packaging. Sull’etichetta vengono riportate le caratteristiche dell’alimento, la presenza di determinate sostanze, le informazioni sui valori nutrizionali e sull’origine del prodotto. Questo aiuta l’utente durante la scelta e perciò ogni etichetta deve apparire chiara e leggibile da tutti, e soprattutto priva di notizie ingannevoli.
Packaging alimentare cos’è?
Quando si parla di packaging alimentare non si può non citare i cosiddetti M.O.C.A., ossia i Materiali ed Oggetti a Contatto con gli Alimenti. Come facilmente intuibile si fa riferimento ad ogni genere di involucro che, in un modo o nell’altro, entra in contatto con l’alimento e che quindi ne preserva la qualità e la salubrità per l’utilizzatore finale. Di questa categoria di elementi fanno parte anche bicchieri, piatti, bottiglie, pellicole e appunto confezioni destinate ad accompagnare l’alimento durante la vendita. La confezione impiegata per contenere il prodotto deve essere in grado di impedire le contaminazioni, allungare le tempistiche di conservazione, informare il consumatore e attirarlo verso l’acquisto. Le leggi relative al packaging degli alimenti, in seguito alle numerose scoperte in campo scientifico e all’acquisizione di una più alta consapevolezza dei pericoli, si sono evolute molto rapidamente. Ad oggi si concentrano anche sullo sviluppo di materiali cosiddetti “attivi”, capaci di assicurare una protezione sempre maggiore all’alimento, e sui controlli serrati durante la loro produzione, evitando in ogni modo che le confezioni possano in qualche modo trasferire al prodotto loro componenti o sostanze. Si definiscono infatti come “inerti”, all’interno della normativa, ossia incapaci di trasferire sostanze che possano mettere in pericolo la salute dei consumatori finali. Tornando al packaging vero e proprio c’è poi da tenere conto del ruolo che un involucro dall’aspetto accattivante e particolare può svolgere durante il processo decisionale della clientela. Ovviamente i criteri grafici e di organizzazione spaziale e strutturale di una confezione variano a seconda del prodotto venduto, dei possibili destinatari e del settore alimentare considerato. Si può ad esempio pensare ad un vino, per il quale il produttore prediliga una bottiglia importante, con un’etichetta elegante e colori decisi. O a un succo di frutta, magari realizzato appositamente per i bambini, che quindi avrà una confezione dall’aspetto più allegro e dai colori vivaci. E così via!
Conto terzi e confezionamento alimentare
Nel settore dell’imballaggio e del confezionamento degli alimenti si inseriscono spesso anche aziende che si occupano di eseguire i lavori per conto di specifici committenti, poiché in possesso dei macchinari adatti a svolgere tale compito. Si parla in questi casi di confezionamento alimentare conto terzi, specifiche lavorazioni di tipo biologico e tecnico che vengono realizzate sfruttando strumentazioni all’avanguardia e spesso completamente automatizzate. Tali realtà riguardano ad esempio il confezionamento di materie prime come legumi, farine, cereali, ma anche di latte, carni, ortaggi e frutta, passando per alimenti più o meno lavorati e trasformati. Ogni tipologia di prodotto necessita infatti di un opportuno iter di confezionamento, in base alle proprie caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche, alle modalità ed alla durata di conservazione, quindi alla specifica shelf-life dell’alimento.
Come e dove acquistare macchine confezionatrici per alimenti usate
Gli esperti del settore sanno benissimo che per ottenere dei risultati apprezzabili e poter assicurare alla clientela un confezionamento alimentare ad hoc è indispensabile munirsi di macchinari capaci di eseguire ogni fase produttiva in modo perfetto. Questa strumentazione industriale non si riduce il più delle volte ad un solo elemento, ma è costituita da più macchine, ognuna delle quali svolge un determinato compito. Le aziende si trovano perciò a dover compiere un enorme sforzo economico per poter mantenere alti standard produttivi e non sempre sanno che esistono dei canali alternativi che portano all’acquisto di macchinari usati ma ancora perfettamente funzionanti. Le aste giudiziarie ad esempio sono utilizzate spesso dalle ditte o dai singoli imprenditori per ottenere strumentazioni professionali a prezzi nettamente inferiori a quelli di mercato, il tutto in modo totalmente legale ed assolutamente sicuro. Tali operazioni trattano il più delle volte lotti sottoposti a sequestro da parte delle autorità e quindi messi in vendita dai tribunali per saldare eventuali creditori. Le macchine in questione vengono controllate, catalogate e descritte tramite specifiche schede inserite persino in rete e quindi facilmente consultabili. Aggiudicarsi un’asta è relativamente semplice, specialmente se si sceglie la formula online, che consente di partecipare alla gara addirittura comodamente da casa propria.