Carrello elevatore sui veicoli: i punti chiave della normativa
Anche in Italia, da poco, è consentito il trasporto dei carrelli elevatori sui veicoli. Ecco tutto quello che devi sapere.
La circolare 14/12/2018 “Veicoli con carrello elevatore per carico e scarico merci alloggiato nello sbalzo posteriore” del Ministero dei Trasporti ha di recente introdotto anche in Italia la possibilità di installare il carrello elevatore sul proprio veicolo, alloggiandolo nello sbalzo posteriore. È un’ottima notizia per le imprese italiane, che ora potranno competere allo stesso livello con le imprese estere che utilizzano già da tempo tale sistema.
Si tratta di una novità importante che porterà, di fatto, a una maggior efficienza della catena logistica e della distribuzione di merci nel nostro Paese. A questo scopo, occorre chiarire:
- cosa dice la circolare ministeriale;
- le verifiche da effettuare per trasportare i carrelli sui veicoli;
- cosa indicare sui documenti di circolazione.
Cosa dice la circolare ministeriale
La circolare Ministeriale chiarisce che queste disposizioni fanno riferimento “ai veicoli, destinati al trasporto di cose, attrezzati con carrello elevatore posizionato sullo sbalzo posteriore, utile a rendere più efficiente la movimentazione della merce”.
Nella suddetta circolare è prevista, perciò, la possibilità di “installare il carrello elevatore nello sbalzo posteriore di tipo telescopico integrato con idoneo dispositivo omologato ai sensi del regolamento UN/ECE 58/02 (dispositivo di protezione antincastro posteriore RUPD)”.
Viene altresì stabilito che tale soluzione è ammissibile “a condizione che a seguito dell’installazione, sia se trattasi di autoveicoli sia di veicoli rimorchiati, siano verificate tutte le prescrizioni tecniche per la sicurezza della circolazione stradale previste dall’omologazione comunitaria e dalle prescrizioni nazionali”.
I soggetti che intendono trasportare i propri carrelli elevatori sui veicoli dovranno allegare alla richiesta di allestimento i disegni e la relazione tecnica riguardante la verifica strutturale dei punti idonei per il fissaggio della struttura porta carrello al veicolo e le prescrizioni sugli ancoraggi di sicurezza. Tali ancoraggi possono essere di vari tipi, ad esempio catene o cavi d’acciaio, tiranti, barre, blocchi meccanici; i punti di ancoraggio devono essere quelli previsti dalle norme EN per l’utilizzo durante la circolazione su strada. La relazione dell’allestitore dovrà essere formulata sulla base dell’autorizzazione rilasciata dal costruttore del veicolo il quale può precisare condizioni e prescrizioni da seguire per l’installazione.
Le verifiche da effettuare
Esistono specifiche verifiche, di competenza dei Centri Prove Autoveicoli, che dovranno essere effettuate per installare un carrello elevatore sui veicoli: installazione del RUPD, masse e dimensioni del veicolo (in particolare, la ripartizione del carico nel rispetto delle masse limite totale nelle varie condizioni di carico, con e senza carrello, a pieno carico o senza carico, la manovrabilità, la lunghezza massima compreso il carrello che dovrà essere nei limiti di carrozzabilità e nel rispetto dei limiti di sagoma), installazione dei dispositivi di illuminazione e della targa di illuminazione.
Per essere trasportato il carrello elevatore dovrà essere posizionato su specifici supporti e potrà utilizzare quelli del dispositivo di protezione posteriore solo se delle dimensioni adatte.
Il Centro Prova Autoveicoli si occupa anche di verificare che il dispositivo RUPD in posizione chiusa (circolazione senza carrello), nella posizione più vicina allo sbalzo posteriore, rispetti le prescrizioni d’installazione dell’entità tecnica per il veicolo, ai sensi del citato Regolamento UN/ECE 58/02.
Nel caso di nazionalizzazione del veicolo con carrello elevatore, il riconoscimento dell’idoneità alla circolazione ricade nella competenza del Centro Prove Autoveicoli.
Cosa indicare sui documenti di circolazione
Nei documenti di circolazione occorre indicare il valore dello sbalzo posteriore relativo alla posizione di massimo allungamento del dispositivo posteriore, con annotazione nelle righe descrittive dello sbalzo nella posizione “chiusa” del dispositivo medesimo.
Sulla carta di circolazione dei veicoli ritenuti idonei verrà altresì riportata la dicitura: “CIRC. DEL VEIC. CON/SENZA CARRELLO POST”.
Una distribuzione delle merci più efficiente
La possibilità di installare i carrelli elevatori sui veicoli, promessa da tempo e finalmente concessa, ripaga del tutto le aspettative degli operatori del settore della logistica e della gestione delle merci. Dopo la lunga azione portata avanti da Anita (Associazione Nazionale Imprese Trasporti Automobilistici) con il ministero dei Trasporti, l’obiettivo di rendere più efficiente la movimentazione delle merci nel nostro Paese è stato finalmente raggiunto.
Il Ministero dei Trasporti ha dunque colto in pieno l’esigenza di rendere più produttiva la catena logistica e la distribuzione delle merci, allineando a livello normativo il nostro Paese con gli altri Paesi europei, e in particolare con Olanda e Germania, da tempo più evoluti dal punto di vista logistico.
Carrelli elevatori: cosa accadrà nel 2019
Il 2018 è stato un anno di crescita e sviluppo per il settore dei carrelli elevatori. Trattandosi di un elemento comune a tutti i settori che hanno l’esigenza di movimentare merci, questo andamento positivo è indice di salute dell’economia a livello generale. Il 2019 porterà sicuramente delle novità altrettanto positive. Tuttavia, il fatto che non ci sia una politica industriale molto chiara potrebbe indebolire la propensione agli investimenti delle aziende e portare a una contrazione del mercato.
Aste giudiziarie di carrelli elevatori, un settore in crescita
Inutile ribadire che sono tantissime le aziende che hanno l’esigenza, nelle loro attività quotidiane, di movimentare grandi quantitativi di merci. Disporre di una flotta di carrelli efficienti e funzionanti è necessario per riuscire a competere sul mercato. D’altro canto, i prezzi di questi macchinari potrebbero risultare elevati per le aziende che non hanno molte risorse da investire o che nel contesto di incertezza attuale preferiscono non farlo per evitare rischi.
Eppure, comprare un carrello elevatore a poco prezzo è possibile e sono sempre di più le aziende che cercano la soluzione più vantaggiosa partecipando a un’asta giudiziaria di carrelli elevatori. Si tratta di una modalità di acquisto sicura e molto conveniente, che può essere sfruttata da chiunque sia alla ricerca di un muletto economico. È sufficiente registrarsi a un portale specializzato in aste giudiziarie di questo tipo, versare la cauzione e fare un’offerta. Il miglior offerente si aggiudica il lotto.