Ultimo trimestre del 2021: previsioni per l’impresa italiana
Diverse fonti si sono pronunciate in merito all’ultimo trimestre 2021 previsioni economia. La pandemia da Coronavirus non si è ancora conclusa. Ma la ripresa ha già avuto inizio. In tal senso, il governo auspica che tale processo sia efficiente e rapido. Ma non è il solo a pronunciarsi in merito alla situazione italiana. Anche le istituzioni internazionali dicono la loro. Si concorda sul fatto che la crescita del PIL si attesterà oltre il 4%. Ma ci sono previsioni aziende 2021 più ottimiste, come quelle dell’esecutivo, che la danno al +4,5%, e quelle più caute sia dell’OCSE, con il +4,1%, che della Banca d’Italia, con poco più del 4% (fonte: AGI).
Previsioni e condizioni
Il Fondo monetario internazionale ha stimato che il PIL crescerà del +4,2% per la fine di quest’anno e del +3,6% per il 2022. Anche l’OCSE, che ha previsto un +4,1%, fa la stima prudente di una crescita del 4% nel 2022. La causa principale che frena l’entusiasmo di questi istituti è l’andamento della campagna vaccinale, cominciata il 31 dicembre dello scorso anno, ma che sta conoscendo delle fasi di assestamento in alcune regioni.Tanto che proprio in questi giorni si sta ricominciando a parlare di suddividere di nuovo le regioni in base al colore. Il che causerebbe delle ulteriori frenate alla ripresa dell’economia italiana (fonti: AGI, Fanpage e Giornale di Sicilia).
Il governo nel Documento di economia e finanza ha stimato che per l’ ultimo trimestre 2021 previsioni economia, il PIL sarebbe cresciuto del +4,5%. Avrebbe conosciuto un aumento del +4,8% nel corso del prossimo anno, del +2,6% nel 2023 e dell’+1,8% nel 2024. La Commissione europea, nelle sue stime, ha tenuto in considerazione l’utilizzo dei fondi europei concessi all’Italia con il cosiddetto Recovery Plan, conosciuto anche con la denominazione di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). E come conseguenza di questo dato significativo, l’istituzione ha stimato una crescita del PIL del +4,2%, contro il +3,4% precedentemente stimato, nonché del +4,4% nel 2022, contro il +3,5% precedentemente stimato (fonte: AGI).
Cosa dice l’ISTAT
Riguardo all’ ultimo trimestre 2021 previsioni economia, l’ISTAT prevede una crescita del PIL del +4,7%. Fa però una previsione leggermente più prudente per il 2022. Fa infatti una stima di crescita del +4,4%. L’istituto ritiene che la crescita si terrà luogo innanzitutto a causa dell’aumento della domanda interna al netto delle scorte. Ovvero +4,6% e +4,5% rispettivamente. A seguire ci sono gli investimenti, rispettivamente +10,9% e +8,7%. Quanto alla spesa delle famiglie e delle ISP, queste dovrebbero crescere del +3,6% e del +4,7% rispettivamente. La domanda estera netta dovrebbe contribuire del +0,1% e del -0,1% nel corso del 2022. Le scorte, invece, non fornirebbero alcun contributo particolarmente significativo (fonte: ISTAT).
Riguardo all’occupazione, l’ISTAT ne misura la crescita in termini di U.L.A. (Unità Lavorative per Anno). Si parla di un +4,5% nel 2021 e del +4,1% nel 2022. Per quanto concerne il tasso di disoccupazione, si fa la stima di una normalizzazione del mercato del lavoro del +9,8% nel 2021 e del +9,6% nel 2022. Stando al deflatore del PIL, la spesa familiare aumenterà del+1,3% nel 2021 e +1,1% l’anno prossimo. Ma anche in questo caso, le stime dell’ISTAT sono state effettuate tenendo conto dei rischi associati alla capacità da parte del governo di realizzare le misure in programmazione e di come si sta procedendo a proposito dell’emergenza sanitaria (fonte: ISTAT).
Cosa afferma Confindustria
Anche Confindustria afferma che il PIL italiano aumenterà del +4,1% nel 2021 e del +4,2% nel 2022. Il profilo trimestrale per il PIL, che ha compreso un considerevole rimbalzo nei mesi estivi del 2021 del +2,8% e uno ulteriore in quelli autunnali del +1,4%, dovrebbe assestarsi su un +0,6% in media a trimestre nel corso dell’anno venturo. Ma Confindustria specifica che non si tratta di stime che si riferiscono a una crescita. Infatti, ha fornito i suoi dati per prevedere piuttosto un recupero. Per la fine del 2022, l’economia italiana dovrebbe pertanto riuscire solamente a chiudere il gap che la crisi a seguito della pandemia ha aperto nel 2020. (fonte: Confindustria).
Un altro fattore che determinerà l’ ultimo trimestre 2021 previsioni economia con un segno relativamente positivo è il programma NextGeneration EU (NG-EU). Grazie a questo programma, si dovrebbero ricevere 14,4 miliardi di euro per il 2021 e 20 miliardi di euro per il 2022. A questi si aggiungono le risorse assegnate dalla Legge di Bilancio 2021 per investire nel settore pubblico. Qualora non si riuscisse a spendere in modo saggio questi finanziamenti, si parlerebbe di una ripresa del PIL del +3,4% nel 2021 e del +3,6% nel 2022. Come conseguenza di ciò, si tornerebbe molto al di sotto dei valori registrati prima dell’inizio della crisi sanitaria causata dalla pandemia (fonte: Confindustria).
Gli investimenti
A proposito di investimenti, quelli privati conosceranno una fase di stop per via delle imprese che si sono indebitate soprattutto con gli istituti bancari. Poiché in molti casi non si può affermare che ci sia stato un pieno recupero di fatturato, gli investitori privati fanno fatica a dare fiducia alle aziende che non riescono più a trarre profitti a livello pre-crisi. Sono state messe in campo diverse soluzioni, come l’allungamento dei tempi di rimborso dei debiti garantiti che le imprese hanno contratto per far fronte all’emergenza. In questo modo, tali aziende investirebbero 6,8 miliardi in più all’anno, influenzando positivamente il PIL con un +0,3% nel 2021 e un +0,2% nel 2022 (fonte: Confindustria).
Ultimo trimestre 2021 previsioni economia: sintesi
Prima di riassumere la situazione, si segnala che per quanto riguarda l’occupazione, proprio per via degli investimenti privati alle imprese, c’è la possibilità che 41.000 persone vengano assunte nel 2022 (fonte: Confindustria). Ma non è escluso che si possa fare una previsione migliore a proposito del mercato occupazionale. Dunque, l’ultimo trimestre del 2021, salvo imprevisti, dovrebbe vedere più un recupero che un aumento del PIL. A seconda di chi ha fatto delle stime in merito, si parla di un massimo di +4,5% e di un minimo di poco più del 4%. Ma tutto dipende dall’efficacia delle misure e delle disposizioni governative messe a disposizione sia dei singoli cittadini che delle imprese.