MIMIT: Piano Transizione 5.0 – sostegno alla trasformazione digitale ed energetica delle imprese
È ormai diverso tempo che il governo italiano ha deciso di incentivare e sostenere la trasformazione energetica e digitale delle aziende, con lo scopo di renderle al pari di quelle europee dal punto di vista della tecnologia e della sostenibilità. Una notizia di questi giorni riferisce che è stato firmato un decreto direttoriale, che ha consentito l’apertura della piattaforma per le Comunicazioni di completamento dei progetti di innovazione, da presentare secondo i termini e i modi di cui parleremo in questo articolo. Vedremo quindi in cosa consiste il Piano Transizione 5.0, quali sono i vantaggi per le imprese e come usufruire degli incentivi stabiliti dal governo.
Cos’è il Piano Transizione 5.0
Complementare con il 4.0, il Piano Transizione 5.0 si innesta in una complessa strategia, promossa dalle istituzioni da diverso tempo per rendere le aziende più moderne e sostenibili. Per finanziare questo progetto globale, per i soli anni 2024-2025, sono stati messi a disposizione 12,7 milioni di euro, di cui 6,3 riferiti proprio alla Transizione 5.0 e volti alla trasformazione dei processi produttivi, considerati ancora arcaici per molte imprese in tutto il territorio, soprattutto in provincia e nel centro-sud.
Normativa di riferimento
Secondo il Decreto-legge 2 marzo 2024, n. 19, art. 38, convertito successivamente dalla legge 29 aprile 2024, n. 56, si è istituito un credito d’imposta per il periodo 1 gennaio 2024 – 31 dicembre 2025, dedicato alle imprese che desiderano fare nuovi investimenti nel settore del digitale e dell’efficienza energetica. La principale caratteristica di queste imprese deve essere la loro ubicazione all’interno dello Stato italiano, prevedendo un investimento che porti a una riduzione dei consumi di almeno il 3%. In particolare, il Decreto Direttoriale del 6 agosto 2024 ha sancito l’apertura della piattaforma destinata alle domande per il giorno 7 agosto alle ore 12.00, accessibile dal sito del GSE cliccando sulla dicitura Transizione 5.0. Lo scopo è prenotare il proprio credito d’imposta oppure presentare un ordine accettato, che comprenda un pagamento pari al 20% della spesa totale a titolo di acconto. Il successivo decreto dell’11 settembre 2024 ha disposto la nuova apertura della piattaforma per il giorno seguente per tutte le comunicazioni di completamento dei progetti di innovazione. La presentazione di tali comunicazioni è consentita esclusivamente in formato telematico, accedendo con Spid sul portale GSE e seguendo le indicazioni previste.
Cosa prevede a livello fiscale la Transizione 5.0
Come anticipato, la misura prevista dal governo tramite gli ultimi decreti citati determina un credito d’imposta calcolato in forma proporzionale, dipendente dal tipo di investimento che viene eseguito, rimanendo rigorosamente nell’ambito del miglioramento energetico e della digitalizzazione. Per quanto concerne il consumo energetico, questo deve scendere del 3% per l’intera struttura industriale, oppure del 5% se interessa esclusivamente uno specifico processo produttivo. Tale riduzione dei consumi è strettamente connessa al programma Industria 4.0 e deve avvenire tramite l’acquisto di beni materiali o immateriali che rientrino nella transizione digitale. È possibile osservare che si tratta di piani e progetti intersecati gli uni con gli altri, con l’unico obiettivo di portare le nostre industrie al livello di quelle europee.
Quali sono i beni che rientrano nel piano di Transizione 5.0
Tra i beni inseriti all’interno del piano Transizione 5.0 inseriamo i software, i portali o le applicazioni intelligenti legati al sistema produttivo, che calcolano, monitorano e verificano i consumi energetici, utilizzando sensori e sistemi sofisticati e inserendo anche meccanismi volti ad aumentarne l’efficienza. Rientrano nelle spese possibili anche gli altri software legati alla gestione dell’impresa, a patto che siano acquistati in contemporanea a quelli che abbiamo appena descritto. Sono poi agevolabili quei software e quei beni che generano energia per autoconsumo, partendo da fonti rinnovabili come, ad esempio, le biomasse, e che procedano poi al suo stoccaggio. Infine, il progetto include anche i corsi di formazione volti ad istruire il personale circa i nuovi cicli produttivi sostenibili, raggiungendo una cifra massima di 300.000 euro e pari al 10% dell’investimento effettuato nei macchinari di cui abbiamo parlato sopra. In sostanza, si possono acquistare mezzi moderni e tecnologici recuperando parte del denaro tramite credito d’imposta e contemporaneamente si può insegnare ai propri dipendenti come usarli al meglio, sempre contando sulle agevolazioni statali.
Chi può beneficiare del credito d’imposta della Transizione 5.0?
Come anticipato, possono prendere parte alla transizione tutte le aziende che hanno sede in Italia, indipendentemente dalla forma giuridica, dalla grandezza, dal regime fiscale, dal reddito e dall’inquadramento economico. Da queste condizioni generali sono escluse quelle attività in difficoltà finanziaria di vario genere o sottoposte a qualche regime restrittivo o interditivo.
Come è possibile utilizzare il credito d’imposta ricevuto?
Secondo quanto previsto dall’art.17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, è possibile usare il credito d’imposta solo a compensazione e dopo 10 giorni dalla comunicazione resa dall’impresa all’Agenzia delle Entrate, tramite portale GSE ed ingresso con Spid. Il termine massimo per usare il proprio credito d’imposta, ripartito in una sola o più quote, è il 31 dicembre 2025, servendosi rigorosamente dell’apposito modello F24. In caso fosse usata una forma errata, il versamento verrà rifiutato. Se non si utilizzasse il proprio credito d’imposta entro la data prestabilita, questo sarà ripartito in 5 quote annuali da poter usare.
Quali sono i documenti da presentare per ottenere il credito d’imposta?
La presentazione della domanda tramite portale è subordinata alla produzione di un documento ex ante. Questo deve contenere un progetto dettagliato circa la riduzione dei consumi che è possibile ottenere tramite l’investimento che si intende compiere, per poi concludere con un ulteriore documento ex post, che attesti gli effettivi benefici a seguito dell’installazione dei beni scelti.
Quali soggetti possono rilasciare le certificazioni energetiche attestanti la riduzione dei consumi?
Per certificare la reale riduzione dei consumi, è necessario che il documento venga redatto da un Esperto in Gestione dell’Energia (EGE), che certifica prendendo come riferimento la normativa UNI CEI 11339. In alternativa, sono altrettanto accettate le certificazioni che provengono dalle Energy Service Company (ESCo), aderenti alla normativa UNI CEI 11352.
Infine, sono soggetti abilitati anche tutti gli ingegneri iscritti alla sezione A e B dell’Albo, i periti industriali e anche i periti industriali laureati, purché iscritti nelle sezioni Meccanica ed efficienza energetica e Impiantistica elettrica ed automazione.
Le principali fasi della procedura
– Prenotazione del credito d’imposta
Il primo passo da compiere per ottenere i benefici che abbiamo citato è prenotare il proprio credito d’imposta, accedendo all’area riservata nel portale del sito istituzionale del GSE. Qui è necessario compilare una comunicazione preventiva, secondo moduli prestabiliti, alla quale allegare dichiarazione ex ante come descritta in precedenza. Tutte le comunicazioni pervenute o che perverranno a GSE verranno prese in considerazione e valutate seguendo un rigoroso ordine cronologico. Ciò che viene considerato è la correttezza dei dati inseriti, la completezza dei documenti a corredo, il rispetto dei limiti previsti e dei costi ammissibili per ogni azienda, che ammonta a 50 milioni di euro annui.
– Comunicazione di effettuazione degli ordini
Dopo aver ricevuto la comunicazione di conferma del credito prenotato, ogni azienda ha a disposizione 30 giorni per procedere all’ordine dei beni materiali e immateriali volti al miglioramento tecnologico ed energetico dell’impresa o di un determinato ciclo produttivo. Anche di tale ordine è necessario dare comunicazione, mostrando la ricevuta di acconto pari al 20% dell’ammontare totale della spesa, sia per i beni strumentali che rientrano nella misura Industria 4.0 sia per gli impianti dedicati all’autoproduzione e allo stoccaggio.
– Conclusione del progetto di innovazione
Secondo i tempi dettagliati dal progetto ex ante, l’azienda deve comunicare tramite apposito documento ex post la conclusione del progetto di innovazione e l’installazione di tutti i beni che si sono dichiarati come utili a tale finalità e inseriti nella richiesta di credito d’imposta. Solo dopo il deposito di tale documento l’iter si può definire concluso.
L’importanza di aderire alla Transizione 5.0
La transizione 5.0 offre alle aziende una serie di vantaggi che potrebbe essere molto produttivo cogliere, per avviare un processo di upgrade.
– Sostenere la svolta ecologica
Tramite queste misure, il governo si pone come obiettivo quello di rendere le aziende italiane più sostenibili, occupandosi dei costi iniziali per avviare il processo. Oltre a migliorare il loro impatto ambientale e portare a benefici per il territorio, questa transizione è utile anche alle aziende al fine di risparmiare energia e quindi sostenere costi inferiori per il mantenimento degli impianti. Ammortizzando l’investimento iniziale, tramite la prenotazione del credito d’imposta, si ridurranno i consumi e di conseguenza sarà possibile investire il denaro risparmiato nello sviluppo di altri comparti.
– Digitalizzare dei modelli produttivi ormai arcaici
La tecnologia è ormai parte integrante della vita quotidiana di tutti noi ed è impensabile competere con i grandi colossi europei senza aggiornare in tal senso i propri sistemi produttivi. Questo non vuol dire perdere le tradizioni o abbandonare i metodi utilizzati da decenni, ma integrare le capacità con i sistemi digitali più evoluti, per velocizzare e rendere più efficienti lo stoccaggio, la catalogazione e la logistica di ogni realtà, indipendentemente dalla sua grandezza. Questo è possibile solo impiegando software di ultima generazione e soprattutto insegnando ai dipendenti come usarli, tramite corsi di formazione accurati e sempre ammortizzabili dal punto di vista dei costi, perché inseriti nella richiesta di credito d’imposta. L’obiettivo è connettere la forza lavoro umana a quella digitale, al fine di ottenere una maggiore produttività e un’espansione del business.
– Sviluppare il comparto industriale dell’intera nazione
Non dobbiamo pensare alle imprese solo come singole attività, ma anche come ingranaggi dello stesso sistema che cooperano a rendere forte una nazione dal punto di vista della produzione e dell’import-export.
Transizione 5.0 si rivolge alle singole realtà come al sistema nella sua interezza, con lo scopo di farlo progredire in blocco senza che nessuna azienda rimanga indietro.
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