Bonus investimenti sostenibili: al via le domande dall’11 novembre 2024

La transazione green è una delle preoccupazioni più imminenti nel nostro futuro, e le nuove leggi servono ad adeguarci allo stesso livello delle altre realtà europee dal punto di vista della sostenibilità. Per questo motivo, dall’11 novembre è possibile presentare la propria domanda per ottenere incentivi, al fine di procedere con una serie di investimenti mirati verso una produttività green.
Entriamo maggiormente nel dettaglio e analizziamo in cosa consiste il provvedimento, quali realtà possono richiederlo e come inoltrare correttamente la propria domanda.

Un nuovo sportello per gli incentivi per investimenti green. Come annunciato dal MIMIT, dall’11 novembre è possibile inoltrare la propria richiesta di incentivi per le attività produttive direttamente presso uno sportello dedicato.
Si tratta del nuovo sportello Sottoinvestimento 7.1 PNRR, dedicato a coloro che desiderano migliorare la sostenibilità energetica della propria azienda ricorrendo a fonti rinnovabili per autoconsumo, o che vogliano modernizzare i processi produttivi in chiave green, in maniera globale o parziale. Secondo quanto riferito dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, i fondi stanziati per questo progetto di modernizzazione sostenibile ammontano a 350 milioni di euro, destinati a contratti di sviluppo con finalità green. A titolo esemplificativo, i progetti riguardano tutti gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica, la decarbonizzazione dei processi produttivi e l’utilizzo di fonti rinnovabili, come ad esempio l’idrogeno.

Il portale web al quale rivolgersi per la presentazione della domanda è quello di Invitalia, al quale è consentito l’accesso dall’11 novembre, secondo le modalità indicate durante la compilazione.
Secondo quanto previsto dalla circolare del 18 ottobre 2024, n.42927, verranno esaminate sia le domande già presentate in precedenza e non evase per mancanza di fondi, sia quelle inerenti nuovi progetti tra quelli ammessi dal provvedimento.
Al fine di essere prese correttamente in considerazione, le imprese devono presentare in allegato una descrizione dettagliata delle opere che intendono attuare con gli incentivi, così da permettere agli organi competenti di valutare la legittimità della richiesta.

Gli interventi ammessi

Il bonus investimenti riguarda una serie di attività mirate alla sostenibilità e alla svolta green.
Quali sono però esattamente le opere che verranno prese in considerazione e che tipi di progetti avranno la precedenza fino a esaurimento dei fondi?

Progetti di tutela ambientale e salubrità del territorio

In generale, all’interno di questa misura verranno presi in considerazione tutti quei progetti che mirano alla tutela ambientale e alla riduzione dell’inquinamento, in particolare delle scorie e dell’effetto serra. Nello specifico, rientrano in questa categoria quelli previsti dall’articolo 36 del regolamento GBER, da consultare in modo da presentare correttamente la domanda ed evitare intoppi nell’iter burocratico.

Conversione dell’approvvigionamento energetico in forme pulite e rinnovabili

Tutti i provvedimenti che sono volti a migliorare l’efficienza energetica, ricorrendo a fonti rinnovabili per il proprio approvvigionamento, saranno valutati e presi in esame dopo la compilazione della domanda. Si parla di decarbonizzazione delle imprese, ricorrendo all’idrogeno e alla cogenerazione ad alto rendimento.
Tali interventi devono però essere inseriti in un programma più ampio che prevede l’autoconsumo dell’azienda, facendo riferimento all’articolo 41 del regolamento GBER.
Lo stesso discorso è valido per quelle risorse che rientrano nell’economia circolare e si inseriscono nel circuito del riciclo e dello smaltimento sostenibile.

Che caratteristiche devono avere gli interventi?

Ora che abbiamo individuato quali sono gli interventi ammissibili, vediamo quali caratteristiche devono possedere per essere presi in considerazione. Per quanto riguarda il miglioramento energetico e ambientale, questo deve essere quantificato nella misura del 40% rispetto allo stato di fatto precedente all’aiuto, così come da relazione di un tecnico autorizzato e abilitato.

La riduzione riguarda la diminuzione delle emissioni di gas serra da parte delle aziende che utilizzavano gas serra, che devono pertanto attuare un processo volto all’elettrificazione della catena produttiva, in blocco o nelle sue principali componenti. Lo scopo è passare a fonti come l’idrogeno o a combustibili rinnovabili che derivano da questo elemento.

Le apparecchiature oggetto dell’investimento non possono essere ibride, ma sono accettati solo gli acquisti di strumenti hydrogen-ready al 100%. Almeno il 75% dell’approvvigionamento totale deve provenire dall’idrogeno, con solo 1/4 dell’energia che può essere trasformata da altre fonti..

Anche la decarbonizzazione che prevede il passaggio a fonti secondarie derivanti da idrogeno prevede che tali elementi siano allo stato gassoso o liquido, non siano biomasse e assicurino una riduzione delle emissioni dei gas serra del 70% rispetto a un combustibile fossile preso come metro di confronto.
Per quanto riguarda gli impianti industriali che già utilizzano l’energia per il loro approvvigionamento, per ottenere le agevolazioni è necessario che il consumo sia ridotto del 20%. La soglia massima per ogni investimento descritto è di 50 milioni di euro.

Come viene effettivamente misurata la riduzione dei gas serra?

Per appurare che realmente avvenga una diminuzione delle emissioni di gas serra così come previsto dal progetto presentato, è necessario che un tecnico misuri e certifichi i dati.
Per un calcolo corretto, si confrontano le emissioni di gas serra previste a seguito dell’intervento con i dati rilevati negli ultimi 5 anni, secondo il loro valore medio che per norma di legge è opportuno conservare.

Bisogna quindi dimostrare che il miglioramento, nella misura richiesta, derivi direttamente dall’intervento di miglioria ottenuto con l’agevolazione e non sia collegato ad altri fattori o opere pregresse. Resta intesto che tale miglioria deve procedere parallelamente a un altro provvedimento, presente al titolo II del decreto del 14 settembre 2023, che prevede che i progetti di miglioria energetica non comportino un significativo aumento della produzione, che deve rimanere inferiore alla soglia del 2%.

Gli interventi non ammissibili nell’ambito del bonus investimenti

Per evitare confusione e per non presentare una domanda che riceverà esito negativo, vediamo quali sono invece gli interventi che non possono essere ammessi e per i quali non sarà possibile ottenere alcun incentivo.
Non sono infatti contemplate tutte quelle attività che fanno riferimento all’uso di combustibili fossili, ad eccezione del gas naturale, così come quelle che producono emissioni effetto serra superiori alla soglia minima consentita, anche nell’ottica del sistema di scambio di quote di emissioni dell’UE.

Gli obblighi delle aziende che ricevono i fondi

Secondo quanto previsto dalla normativa, tutte le aziende che otterranno gli incentivi in base ai criteri descritti devono rispettare una serie di obblighi e step obbligatori.
In primo luogo, è necessario comunicare il nominativo del titolare effettivo dell’azienda che riceve i fondi, oltre che tutti i dati societari aggiornati.
Tutti i pagamenti inerenti e conseguenti l’ottenimento degli incentivi devono essere tracciabili, come previsto dalla legge 136 del 13 agosto 2010.
Oltre al rispetto del principio DNSH, le aziende sono tenute a sviluppare il progetto senza contraddire i dettami della normativa europea e di tutte le leggi nazionali vigenti al momento.
Tra queste rientrano quelle volte all’eliminazione della discriminazione, alla trasparenza e alla promozione giovanile e femminile, al centro di altri provvedimenti del Governo italiano per favorire l’occupazione e agevolare le categorie più deboli.
Non devono essere presenti altri finanziamenti in essere ricevuti dallo Stato o incentivi appartenenti alla stessa categoria, in questo caso green e sostenibilità.
Infine, devono essere rispettati tutti gli obblighi di legge in merito a una corretta comunicazione del progetto agli organi competenti e all’esterno, oltre che attuare una corretta conservazione progettuale e reperibilità dei documenti legati agli incentivi.

L’importanza della sostenibilità per la propria azienda

La modernizzazione green delle aziende sembra ormai una tappa obbligatoria per ogni realtà, dalle piccole alle grandi imprese, sia di nuova sia di vecchia formazione. In primo luogo, l’importanza di una svolta in tal senso coinvolge il rispetto del pianeta e del territorio, in una situazione ormai fuori controllo per quanto riguarda lo sfruttamento delle risorse non rinnovabili e l’emissione dei gas serra.

Lo scopo è ridurre nel medio termine l’impatto ambientale, eliminando elementi fortemente inquinanti come il carbone e i combustibili fossili, a favore di elementi green come l’idrogeno e i suoi derivati. In secondo luogo, a fronte di un investimento ridotto per opera degli incentivi statali, sarà possibile risparmiare denaro e ammortizzare rapidamente gli importi spesi per la modernizzazione degli impianti, grazie a consumi più bassi e al minore costo delle risorse, prodotte autonomamente per autoconsumo.

Inoltre, ormai l’opinione pubblica è molto sensibile alla questione ambientale e tende a tenere sotto controllo l’operato delle aziende da questo punto di vista.
Rispetto ai competitor, quindi, verranno privilegiate dai consumatori quelle realtà che operano in modo green e nel rispetto del territorio, focalizzandosi anche sui metodi produttivi e non solo sul prodotto finale.
Secondo i dati raccolti, sono moltissime le persone che non prenderebbero in considerazione un’azienda che non opera in modo etico e che continua a emettere gas serra secondo livelli superiori al consentito.

Alla luce di quanto analizzato, saranno numerose le aziende a inoltrare le proprie domande per ottenere gli incentivi green.
Il suggerimento è di procedere rapidamente ed elaborare un progetto in linea con le caratteristiche che abbiamo descritto, per fare in modo che l’iter sia agevole e che non venga rifiutata la richiesta. L’obiettivo è salvaguardare il pianeta senza penalizzare l’economia, mettendosi al passo delle altre realtà europee che sono già molto avanti sul tema della sostenibilità e dell’impatto ambientale, favorendo processi di decarbonizzazione e sfruttamento delle risorse pulite e rinnovabili.


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